Diavolo di una Gabanelli: indipendente e razionale fino all’ultimo! Per cercare di risolvere il problema della sua collocazione, che inizialmente era quella di responsabile della nuova testata online della Rai, il Cda di viale Mazzini le ha proposto un parcheggio presso la testatina online di Rainews, che fa si è no 100mila contatti, in attesa degli sviluppi (sempre più di là da venire) della riorganizzazione dell’informazione Rai.
La nostra, invece di abboccare, con un bel colpo di scena si è autosospesa anche dallo stipendio, adducendo più di una ragione: quello non è il ruolo che le era stato garantito, con quel numero di giornalisti non si può fare granché per una testata che deve coprire le notizie 24 ore su 24, anticipando inevitabilmente quelle dei tg, e rispondendo inoltre ad un altro direttore responsabile, Mario Di Bella. Con il suo atteggiamento chiaro ed impertinente, ha di fatto messo in mora il Cda che evidentemente tutto è in grado di fare tranne che portare avanti la riorganizzazione dell’informazione Rai, che prevede una testata unica, sia nell’online che nell’etere. Figuriamoci! Anche se non ci sono più Dc, Pci, Psi, i canali sono stati occupati da altri, o sono appetiti dai partiti che li hanno sostituiti, segno che il manuale Cencelli vive e prospera in mezzo a noi.
Non bastassero le preoccupazioni di una Gabanelli troppo indipendente, l’establishment è ancora più preoccupato dal fatto che il Movimento 5 Stelle, disperatamente alla caccia di icone pubbliche di prestigio da esibire, abbia messo sopra di lei il cappello in più occasioni, indicandola prima come possibile presidente della Repubblica, e poi come premier. Al Foglio la nostra ha dichiarato che nessuno le ha mai chiesto niente, ma evidentemente non le dispiace di essere così ben considerata da una forza politica che rischia di andare al potere. E’ in virtù di questo avvallo politico che il Corrierone le chiede spesso interventi di una pagina intera sui temi più disparati, sui quali la mitica giornalista d’assalto si dilunga volentieri, anche se a volte non dimostra una specifica competenza dell’argomento. Segno che l’inflessibile Milena ha anche lei il suo punto debole. O forse, quello di opinionista del Corriere della Sera è l’unico vero seggiolone che le rimarrà, visto che la ristrutturazione dell’informazione Rai come lei sogna non avverrà mai. A meno che i 5 Stelle non vincano le elezioni. Ma in tal caso la vedremmo candidata a ben altri incarichi.