Secondo un interessante sondaggio prodotto da Swg si prova ad indagare il sentimento dell’elettorato riguardo il delicato tema degli sgomberi e degli immobili occupati: dai migranti ai rom, dai poveri e alle famiglie disagiate, le condizioni di alcune case popolari e di alcuni immobili “occupati” mettono al centro tutti questi temi di difficile definizione e di complessa soluzione. È stato chiesto agli intervistati elettori/simpatizzanti dei principali partiti politici se ritengono che gli immobili abusivamente vadano sgomberati dalla polizia e il risultato dei sondaggi è pressoché il seguente: il risultato finale vede il 44% degli elettori disposti al pieno sgombero; il 39% «sgombero, ma solo dopo che sia stata proposta una soluzione per gli occupanti». Il 13% invece ritiene che lo sgombero non vada bene, bisogna trovare una soluzione adeguata senza procedere con la forza: di questi risultati, Lega e Forza Italia spingono per gli sgomberi, Pd e Movimento 5 Stelle sono invece più “dediti” all’evitare lo sgombero, senza però proporre al momento una soluzione parallela e significativa.
EMG ACQUA, INTENZIONI DI VOTO: M5S E LEGA IN ASCESA
Le ultime intenzioni di voto analizzate dai sondaggi politici di Emg Acqua prodotti per La7 mostrano una nuova ascesa del Movimento 5 Stelle che stacca il Partito Democratico e si proietta più verso il 30% che non il 25% come negli scorsi mesi. Con la stante legge elettorale resta comunque una “vittoria di Pirro” dato che la maggioranza in Parlamento non ci sarebbe. I dati però parlano chiaro e le “gerarchie” sembrano stabilite a qualche mese dalle urne. M5s al 28%, Renzi al 27, 3% indicano il passo, mentre dietro si muove ancora lo scacchiere del centrodestra: Lega Nord al 15,5%, Forza Italia al 12,4%, Fratelli d’Italia al 5%, in netta risalita dunque sia la Meloni che Salvini (il quale stacca ancora Berlusconi). Indietro tutti gli altri, con Mdp che scende al 2,8% dopo essere stato anche al 3,5% di consensi, Alternativa Popolare che non va oltre il 23,% e Sinistra Italiana che si attesta nei sondaggi sul 2-2,1% di possibili voti nazionali.
LORIEN, ELEZIONI REGIONALI SICILIA: CROCETTA NON HA CONVINTO
Ormai sembra abbastanza chiaro che la partita in Sicilia sulle prossime Regionali, come spiegano bene gli ultimi sondaggi elettorali, sarà una sfida tra centrodestra di Musumeci e il Movimento 5 Stelle di Cancelleri. Un po’ per la mancanza di un volto forte del candidato di centrosinistra (né Micari per Pd-Ap, né Fava per la Sinistra sembrano avere le carte di fiducia e consenso per sbaragliare gli avversari) e un po’, anzi soprattutto, per la mancanza di un Governo forte uscente nella regione del Sud. Rosario Crocetta infatti, seppur implicato ora nella scelta delle varie nomine per il prossimo Consiglio Regionale, non ha convinto granché gli elettori siciliani che in un recente sondaggio di Lorien Consulting è stato valutato positivamente solo dal 5,3% degli intervistati. Il 13% si è detto abbastanza positivo sul suo Governo, mentre il 32% si è detto né positivo né negativo sul suo operato; è per il 42% a scegliere la bocciatura, piena o parziale, del governo della Sicilia guidato da Crocetta che anche per questo non sarà il candidato Pd alle prossime imminenti Regionali.
ELEZIONI POLITICHE, NESSUN GOVERNO MONOCOLORE
Nei sondaggi prodotti da Emg Acqua in vista delle prossime elezioni 2018, la situazione sul fronte conteggio dei seggi in Parlamento diviene assai interessante. Con questa legge elettorale attuale, i numeri che hanno i maggiori partiti nel Paese non permettono assolutamente un Governo “monocolore” in grado di avere la maggioranza, costringendo all’utilizzo di coalizioni (ma anche lì la maggioranza è praticamente un miraggio per quasi tutti). Nello specifico, con i calcoli dei sondaggi Emg di fronte all’elettorato intervistati, si scopre che il Movimento 5 Stelle non sfonda quota 200 (si ferma a 196 seggi) ma fa comunque meglio del Partito Democratico che si ferma a 190. Dietro tutti gli altri partiti, dalla Lega Nord con 106 seggi, a Forza Italia (90), passando per Fratelli d’Italia (35) e Sinistra Italiana (1), a secco invece Articolo 1 e Alternativa Popolare. La maggioranza “relativa” è grillina, ma per il Governo nel 2018 ci vuole ben altro.
IPR, LEADER CSX: MINNITI-GENTILONI GLI ANTI-RENZI
Matteo Renzi e i sondaggi politici: gli ultimi mesi non sono certo stati semplici per il segretario Pd che però ora, con il Movimento 5 Stelle che cresce ma non tantissimo, vede due nuovi “nemici” e ostacoli alla prossima affermazione in Primavera 2018. Siamo infatti così certi che il popolo del centrosinistra sceglierà ancora Renzi? Guardando i sondaggi pubblicati da Ipr Marketing su Il Giorno, qualche dubbio sorge all’ex premier: Marco Minniti, Ministero degli Interni, e Paolo Gentiloni attuale Presidente del Consiglio, sono infatti ben oltre gli indici di fiducia personale stilati nelle ultime intenzioni di voto. Il 37% ad oggi preferisce Minniti, un autentico bagno di consensi dopo aver fermato il flusso dei migranti con un piglio molto più da leader che non da “semplice” ministro; Gentiloni va benissimo ancora con il 34% dei consensi e con l’elettorato che apprezza il lato meno protagonista ma più “silenzioso e operante” rispetto al suo predecessore, che non va oltre il 28% e che al momento ha più di un rebus per le prossime Elezioni. Sono almeno due e siedono al Viminale e a Palazzo Chigi.