«Da oggi parte una lunga marcia per cambiare il Paese»: si chiude così come si era aperto il raduno della Lega Nord a Pontida. Sul fronte dei conti bloccati, Salvini ha rilanciato ancora una volta davanti al suo popolo, «Andremo avanti anche senza soldi, chiederemo aiuto agli italiani, ma l’anno prossimo – ha sottolineato – saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo, con l’Italia che riparte nel nome del lavoro, della sicurezza e soprattutto della democrazia». Interessante il passaggio sul centrodestra, con il segretario che non chiude a Berlusconi me neanche “apre” in maniera troppo positiva: «chiedo chiarezza degli alleati sull’Europa, è l’ultima chance che diamo oppure padroni a casa nostra». Ma è forse un altro intervento, brevissimo, lasciato ai giornalisti che ha infiammato la fine del raduno Lega a Pontida: e non arriva da Salvini, «Salvini mi ha detto che non voleva farmi fischiare, ma è un segnale che dovevo andarmene via. Sono abbastanza arrabbiato». A parlare è Umberto Bossi, non intervenuto sul palco per volere del segretario e mai come ora vicino all’addio incredibile dal partito da lui stesso fondato.
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“L’ULTIMA PONTIDA CON LA LEGA ALL’OPPOSIZIONE”

Ha iniziato il suo primo discorso a Pontida 2017 il leader e segretario della Lega Nord, e subito il richiamo è forte al caos generato dal blocco dei conti del partito: «Cancelleremo Legge Mancino e Legge Fiano: la storia e le idee non si processano. Se pensano di fermarci bloccando il frutto del nostro lavoro hanno capito male! Vadano a confiscare beni ai mafiosi», ha spiegato il segretario parlando a tutto il popolo della Lega e sul palco assieme ai Giovani Padani. Ma è la corsa alla leadership e alla guida del Paese il vero punto nodale del discorso di Salvini in vista delle prossime elezioni politiche: «ricordate, questa è l’ultima Pontida con la Lega all’opposizione e con la Sinistra al potere». Tra i primi punti toccati nel programma elettorale, il segretario apre con nuove leggi e attenzioni alle disabilità: «Mi vergogno di un governo che dà 280 euro al mese ai disabili e regala 35 euro al giorno a chi sbarca domani», annuncia Salvini salutando tra il pubblico il presidente dell’Unione Ciechi e dell’Associazione per i Sordi. (agg. di Niccolò Magnani)



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GIOVANNI TOTI PONTE TRA BERLUSCONI E SALVINI

È cominciata la convention della Lega Nord, il 27esimo dalla fondazione di Umberto Bossi, il primo senza proprio l’intervento del Senatur: Matteo Salvini tra ali di folla è arrivato e iniziato a scambiare i primi dialoghi con i militanti di “Lega” e “Noi con Salvini”, con un nuovo streaming video in diretta dal profilo Facebook del segretario che sarà attivo per tutta la giornata fino all’intervento conclusivo dI Salvini oggi pomeriggio. Importante la presenza sul palco di Pontida 2017 per parlare del referendum Autonomia i leghisti governatori Roberto Maroni (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto), ma soprattutto ci sarà anche Giovanni Toti (presidente Liguria) che rappresenta ancora il trade unione, quel “ponte” necessario tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Sul palco campeggia il vessillo “Salvini premier” – tra l’altro con colore blu, un netto segnale anche simbolico della volontà del segretario di puntare e colpire tutta Italia e non solo il Nord – ma l’importante presenza di Toti è ancora una continuità e una volontà di rimanere, al momento, alleati verso le elezioni. Basterà il Governatore ligure per l’accordo? (agg. di Niccolò Magnani)



I TRE PUNTI DEL PROGRAMMA

Per il raduno di Pontida 2017 le tre parole d’ordine, anzi i tre punti cardini del programma sono già stabiliti dal segretario stesso: i conti bloccati a scopo cautelativo dal Tribunale di Genova, il consueto “Salvini premier” e il Sì al referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto. La Lega Nord è «sottoattacco, non ci fermeranno mai. Avanti insieme e #renziacasa. Vi aspetto a Pontida. Astenersi clandestini, piddini e perditempo». E poi ancora, «Cresciamo, le nostre idee si dimostrano giuste, milioni di italiani ci sostengono e … Ci prosciugano i conti . Un esproprio proletario senza precedenti. A fare ricorso – assicura Salvini nel lanciare la diretta – non sarà un singolo ma un intero popolo. Sono certo che vinceremo  e libereremo questo Paese. Forza Lega». Parole d’ordine, nuovo programma e temi ribaltati per una Lega in difficoltà in questi ultimi giorni e con un Salvini intento più che mai a candidarsi premier per il centrodestra, con o senza Berlusconi. (agg. di Niccolò Magnani)

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NON CI SARÀ UMBERTO BOSSI

Sarà un raduno della Lega Nord eccezionale, quello di Pontida 2017, nel senso che di tradizionale nella convocazione annuale dei militanti e simpatizzanti leghisti nella valle della provincia di Bergamo, ci sarà ben poco. La novità principale, se rapportata alla storia del movimento – e in parte anche all’agenda di questi giorni – sarà rappresentata dal silenzio di Umberto Bossi. Il Senatùr, per la prima volta dall’istituzione de raduno di Pontida (escluso l’anno dell’ictus in cui la manifestazione saltò), non salirà sul palco a rappresentare le sue istanze e quelle di un’ormai minoranza di un partito schiacciata dalla linea di Matteo Salvini. E proprio il segretario, forte del sostegno comunicatogli quotidianamente dalla sua base, – come riporta Il Corriere della Sera – non si è imbarazzato più di tanto nell’ammettere che il fondatore della Lega non avrebbe avuto spazio fra gli interventi previsti a partire dalle 10:30:”Penso che domani (oggi, ndr) a nome della Lega parlerà il segretario federale, in un momento in cui la Lega è sotto attacco. La Lega ha una sola voce. E poi parleranno i tre governatori sul tema dell’autonomia, che avrebbe dovuto essere il tema principale“. Pur senza citarlo, Salvini annuncia l’assenza di Bossi: è questa, forse, la notizia politica più importante proveniente da Pontida.

IL PM RISPONDE A SALVINI, “MAI STATO UNA TOGA ROSSA”

Quel che è certo è che oggi a Pontida, Matteo Salvini non potrà sottrarsi dal commentare il blocco di alcuni conti correnti riconducibili alla Lega Nord, deciso a scopo cautelativo dai giudici di Genova dopo la condanna in primo grado di Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito, accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato in merito alle irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni presentate per ottenere i rimborsi elettorali dal 2008 al 2010. Eppure, rispetto agli attacchi del segretario leghista alla Procura di Genova, che ha parlato di “toghe ultrarosse” che “vogliono farci fuori, metterci nelle condizioni di non esistere”, ha risposto il pm Franco Cozzi, procuratore del capoluogo ligure da sempre attestato come vicino a Unicost (corrente centrista della magistratura). Queste le sue parole a Il Secolo XIX:”Forse è la prima volta nella vita che qualcuno mi dà della “toga rossa”, al massimo mi era capitato di sentirmi dire che ero troppo moderato (…). Nutro rispetto per la storia della Lega Nord. Per esempio, considero Roberto Maroni uno dei migliori ministri dell’Interno che abbiano mai guidato il Paese (…)“. Cozzi ha anche motivato la scelta di operare il sequestro in questo frangente:”Si tratta di un sequestro cautelativo, che segue una sentenza del tribunale di Genova. Se venisse ribaltata, quel denaro verrebbe restituito. È un atto doveroso, perché, vista la somma rilevante (circa 48 milioni di euro, ndr), il rischio è che svaniscano i soldi per risarcire le vittime. Anche perché le entrate del partito, come documentano i loro difensori, sono in calo“. 

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