Alla fine il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, con un posto su Facebook apparso poco fa, ha deciso di autosospendersi dal Movimento 5 Stelle in attesa di sviluppi e conseguenze per le gravi accuse a suo riguardo dalla Procura di Termini Imerese: l’inchiesta sulla gestione dei rifiuti e sul Palazzetto dello Sport hanno messo nell’angolo il sindaco grillino tra i forti “sponsor” di Cancellieri, impegnato nelle prossime Regionali siciliane. «Ho piena fiducia nella magistratura, risponderò alle accuse e spiegherò tutto, anche a Voi, ma ogni cosa va fatta a suo tempo. Nel mentre, però, ho deciso di autosospendermi dal MoVimento 5 Stelle. E’ così che ritengo debba comportarsi un amministratore. Il Movimento 5 Stelle è la mia seconda pelle e non posso permettermi che venga colpito, quindi che colpiscano me ma lascino in pace il Movimento 5 Stelle». Una sorta di atto d’amore per Cinque rispetto a quel partito che proprio in questo momento in Sicilia paga dazio all’ennesimo scandalo nel giro di pochi anni: «Certo è dura leggere quella ridda di accuse ma, come già detto, chiarirò tutto. Penso di non aver mai tradito il mandato che i bagheresi mi hanno affidato. Volevano che la città cambiasse completamente, che si riscattasse, che riacquistasse la dignità che gli è stata rubata. Ce la metto tutta, ce la mettiamo tutta, dalla mattina alla notte e penso che i risultati cominciano a vedersi», conclude con una sorta di difesa il post del sindaco di Bagheria. (agg. di Niccolò Magnani)
EDILIZIA E MAGISTRATURA, I PROBLEMI M5S IN SICILIA
Patrizio Cinque è indagato e il Movimento 5 Stelle in Sicilia non vive certamente il momento migliore a pochi passi dalle Elezioni Regionali siciliane: prima l’annullamento delle Regionarie Online che hanno eletto Cancelleri candidato, poi le indagini e le accuse gravi contro il sindaco di Bagheria. Per ora Di Maio, capo politico in pectore – oggi tra l’altro è in corso il voto-primarie sul blog di Grillo per il candidato premier – ha commentato con linea soft, «Non conosco le carte, vedremo», ma nelle prossime settimane bisognerà vedere a seconda dello sviluppo delle indagini se ci saranno provvedimenti contro uno dei sindaci più importanti del Movimento in Sicilia. «I Cinque stelle avevano promesso di moralizzare Bagheria, abbattendo le case costruite in violazione delle regole: un curioso esposto anonimo aveva però innescato un’ indagine della Procura di Termini proprio sui familiari dei moralizzatori. Compreso lo stesso Cinque», scrive in uno speciale il collega della Stampa Riccardo Arena. Il problema edilizio e rifiuti torna ad essere problematico per il Movimento 5 Stelle, dopo i casi Raggi e Nogarin: l’effetto clamore si avrà fino alle Regionarie o Cinque dimostrerà la sua innocenza in “tempo” per evitare un calo nei consensi in Sicilia decisivo al fine delle elezioni? (agg. di Niccolò Magnani)
IL SINDACO HA L’OBBLIGO DI FIRMA
Il sindaco di Bagheria, eletto con il Movimento 5 Stelle, è indagato nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione del servizio dei rifiuti. Su disposizione del gip, i carabinieri hanno notificato a Patrizio Cinque la misura cautelare dell’obbligo di firma. «È un attacco ad arte, un attacco a orologeria. Si mette dentro di tutto per attaccare un sindaco e un’amministrazione Cinque Stelle a meno di due mesi dalle elezioni regionali. Ci stupivamo quasi stesse tardando ad arrivare», avrebbe commentato il sindaco, smentendo poi di aver attaccato la magistratura. In ambienti M5s si sottolinea che la nota sarebbe stata diffusa per errore. L’inchiesta, per la quale risultato indagate sedici persone, ruoterebbe attorno a diverse vicende: dalla gara per il noleggio degli automezzi usati nella raccolta rifiuti all’affidamento della gestione del palazzetto dello sport di Bagheria, passando per l’abusivismo edilizio contestato a un parente del sindaco di Bagheria. Patrizio Cinque sarebbe indagato per violazione del segreto d’ufficio e omissione di atti di ufficio.
IL PRIMO CITTADINO SI DIFENDE, IL RIVALE ALL’ATTACCO
L’inchiesta che coinvolge il sindaco di Bagheria è coordinata dal procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio. Patrizio Cinque si è detto sereno e ha assicurato che tutti i dipendenti coinvolti nell’inchiesta «sono ottime persone, ligie al dovere, stavano solo espletando le consuete procedure». Ora il primo cittadino sta valutando l’ipotesi di mettere a disposizione dei coinvolti l’avvocato comunale, «dal momento che questo è un attacco al Comune tutto». Il sindaco di Bagheria è deciso a dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati e che tutto è stato gestito nell’interesse dell’amministrazione. Il rivale, il candidato sindaco per il centrosinistra sconfitto al ballottaggio, ha invece invitato Patrizio Cinque a valutare le dimissioni: «Non si può amministrare una città avendo in capo un provvedimento così grave che toglie tempo, energie e serenità. Ad oggi possiamo dire che l’esperienza dei 5 Stelle nella più grande città della provincia di Palermo è fallita. Questa è l’ennesima prova dell’incapacità di governo di questo movimento, che predica l’onestà e inciampa troppo spesso sul rispetto della legge», il commento di Daniele Vella.