Tutti contro Grillo. Straordinario. Sembravano spacciati i pentastellati a causa dell’evidente impreparazione di Virginia Raggi e della paradossali Gigginarie che dovrebbero consacrare l’aspirante candidato premier Luigi Di Maio, invitato a misurarsi contro se stesso dai vertici invisibili del movimento. 

Ma nel momento di maggior crisi spunta a restituire loro il ruolo di vittime un nuovo Nazareno. Accordo sulla legge elettorale senza i grillini. Rosatellum 2, cioè un ibrido più complicato dei precedenti, tra maggioritario e proporzionale, che ha tre obiettivi: Concentrare nelle mani dei capi partito la scelta di tutti i nominati da candidare, obbligare alle coalizioni gli alleati riottosi ma senza concedere un premio di coalizione, impedire a Grillo di vincere.



Certo Bersani e Meloni hanno già fatto sapere il proprio dissenso. Ma chi muove le fila di questo accordo sa che non possono far altro che accodarsi nei rispettivi schieramenti se vogliono avere eletti nei collegi uninominali. Berlusconi ha radunato i suoi ed ha optato per una “non chiusura” al progetto del Pd. Forse non si fida del tutto, ma i suoi colonnelli sono troppo ansiosi di assicurarsi un posto senza rischiare con le preferenze. Lupi, Alfano e compagnia bella hanno ceduto con l’abituale fermezza sulla libertà per i cittadini di scegliere gli eletti. Gli preme molto di più che la soglia di accesso resti al 3 per cento. 



Risultato: dalla prossima settimana il Movimento 5 Stelle darà battaglia. Una battaglia dall’esito scontato perché appariranno vittime di una conventio ad escludendum. Quel ruolo di vittima sacrificale che per anni è stato di Silvio Berlusconi sempre in lotta contro la sinistra liberticida sorretta dai giudici antidemocratici… E che lo faceva vincere!

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