È un botta e risposta a distanza in Germania quello tra i due principali leader del Paese, anche dopo questi risultati delle Elezioni che non li hanno visti guadagnare voti, semmai perderli anche clamorosamente: Martin Schulz conferma che l’opposizione è l’unica strada, ora, per l’Spd, mettendo dunque fine alla possibilità di una seconda Grande Coalizione consecutiva dopo il Governo appena uscente. Di contro, Angela Merkel non ritiene chiusa del tutto la trattativa, anzi: «prendo atto delle parole di Schulz, ma cercheremo ancora il colloqui con la Spd, così come con Verdi e Fdp», spiega la Cancelliera in conferenza stampa a mezzogiorno. «È importante puntare ad un governo stabile: sono molto ottimista sulle prospettive di formare una coalizione, ci sono dei colloqui in corso, non faccio anticipazioni, ma avranno successo», si dice certa la Merkel. La cancelliera, pronta al quarto mandato consecutivo, si rivolge poi al vero fenomeno e vincitore di queste elezione, l’Afd e spiega, «noi Cristiano democratici abbiamo perso un milione di voti a favore del partito di destra Afd e ora sono intenzionata a riconquistare quei voti attraverso una buona politica».
SCHULZ, “ANDREMO ALL’OPPOSIZIONE”
Alice Weidel è sempre più leader dell’Afd dopo l’uscita di scena di Frauke Petry, presidente dell’ultradestra e caso più unico che raro di salto “fuori” dal carro dei vincitori poche ore dopo i risultati delle elezioni in Germania. Mentre Angela Merkel è impegnata nel trovare una coalizione di governo stabile, una notizia importante in questo senso è rappresentata dalla conferma di Martin Schulz, Spd, all’opposizione nei prossimi 4 anni in Bundestag. «Il nostro obiettivo è assumere il ruolo di una forte opposizione in questo paese e difendere la democrazia contro chi la mette in dubbio e la attacca»: sono le parole del leader di centrosinistra tedesco, il vero sconfitto di queste elezioni ben di più della Cancelliera che comunque rimarrà tale per il quarto mandato consecutivo. La Grande Coalizione sembra dunque essere sempre più lontana, con i liberali di Fpd che a questo punto diventano il vero ago della bilancia per il Governo dei prossimi 4 anni.
L’AFD VINCE MA SI SPACCA
L’Afd ha vinto le elezioni in Germania ma subito si spacca: la novità arriva questa mattina quando cioè la leader e presidente del partito di estrema destra, Frauke Petry, annuncia di non voler far parte del gruppo Afd in Parlamento uscendo di fatto dal suo stesso partito. Neanche il tempo di festeggiare che l’ultradestra si trova, scoppiata, una bella grana in casa: «da mesi non riesco a parlare con Alice Weidel e Alexander Gauland, non farò parte del gruppo dell’Afd in parlamento». La spaccatura durata per mesi è esplosa definitivamente ieri con il successo clamoroso dell’ala più radicale dell’ultradestra, appunto quella guidata da Weidel e Gauland che hanno già annunciato di voler conquistare il Paese ora che sono finalmente entrati In Bundestag. «E’ un peccato che un talento come Petry prenda questa decisione. Mi piacerebbe che Frauke Petry parlasse con noi, sono mesi che non riusciamo a parlarci», ha commentato stamane la leader candidata alla cancelleria Afd, Alice Weidel, forse la vera vincitrice di queste elezioni.
MERKEL CERCA IL GOVERNO
Angela Merkel vince le Elezioni in Germania, ma non ha il Governo e nemmeno una possibilità “facile” nell’immediato futuro: i risultati hanno infatti evidenziato come la Cdu abbia perso moltissimi consensi (e seggi in Parlamento) rispetto al 2013, anche se peggio di loro ha fatto la Spd al peggior risultato di sempre per i socialdemocratici nella storia della Germania. «Ne riparliamo domani», ha commentato la Cancelliera dando l’impressione che gli scenari e gli accordi eventuali per un Governo inizieranno già da subito – oggi i primi contatti – in modo da presentare alla Germania un quarto governo consecutivo targato Merkel, certamente il più “imprevedibile” di questi 12 anni. Cdu e Spd hanno pagato dazio alle urne a questi anni di Grande Coalizione e ora, ricostituirla sembra davvero un’impresa quasi impossibile. Tant’è che Schulz ha detto subito ieri sera di volere andare all’opposizione, forse anche per non dare all’elettorato deluso dalla candidatura dell’ex presidente del Parlamento Europeo l’impressione di essere solo una stampella della Merkel e del centrodestra. La Grosse Koalition, ovvero Cdu/Csu e Spd, al momento resta l’alternativa con maggiori possibilità di governabilità per via dei numeri dei seggi. Ampia governo, misure d’unità d’intenti su Europa e immigrazione oltre alla sicurezza nazionale. Il problema è che questo tipo di coalizione ha fallito alle urne con i due maxi partiti che hanno pagato e tanto questi anni di Governo: riproporre lo stesso schema, con in più uno Schulz da convincere e non con poco, potrebbe essere un rischio per “l’imperatrice” degli ultimi vent’anni di vita politica tedesca.
L’alternativa? Tutt’altro che semplice, la cosiddetta Coalizione Giamaica (per via dei colori dei partiti aderenti) viene indicata da tutti come l’unica possibile alternativa numerica, con Cdu, liberali di Fdp e Verdi: i numeri ci sarebbero, praticamente gli stessi della Spd ma sarebbe un governo con due “stampelle”, due “compromessi” e soprattuto con i liberali ci sarebbero misure molto più dure da affrontare in campo europeo e sul fronte immigrazione-Turchia. Tra Verdi e Fdp poi, si sarebbe un forte sconto su politica fiscale, Ue ed energia, rappresentando i due poli opposti del centro minoritario in Germania. Insomma, per la Merkel, tutt’altro che semplice l’impresa del quarto governo consecutivo: e intanto l’Europa trema per l’afa….
IL TRIONFO DELL’ULTRADESTRA
32,9% finale per la Cancelliera (246 seggi totali, -65 rispetto a 4 anni fa), 20,5% per Martin Schulz che rimane in sella nonostante i 40 seggi persi (ora sono solo 153); al terzo posto volano, e questa è la vera vincitrice delle Elezioni, l’Afd di Alexander Gouland e Alice Weidel che con l’ultradestra sbancano il Parlamento con 94 seggi dagli 0 di 4 anni fa (il 12,6% nei risultati finali). Poco dietro i liberali della Fdp (80 seggi, 10,8%), Linke con il 9,2% e 69 seggi e infine i Verdi “Grunen” con 67 seggi e l’8,9% finale. Insomma, il trionfo dell’ultradestra è sotto gli occhi di tutti, una sorpresa neanche tanto nascosta in questi mesi di crescita mediatica della “paura” per i populisti di destra, assimilabili alla Le Pen in Francia e alla Lega Nord in Italia, giusto per fare due nomi. Primo punto importante da sottolineare, la più grossa fetta di voti l’AfD l’ha presa dagli ex astensionisti: 1,2 milioni di tedeschi che nel 2013 avevano disertato le elezioni, questa volta hanno dato la loro fiducia all’estrema destra. Ma la seconda fetta di voti è stata presa proprio dalla Merkel, circa un milione secco di voti.
«Ora metteremo sotto pressione la Merkel e ci prenderemo il Paese: il successo si spiega con il fatto che temi che stanno a cuore a tanti tedeschi sono stati rimossi ma anche con il fatto che il mio movimento è sempre stato tenuto ai margini: La gente non vuole che siamo trattati come reietti. E’ qualcosa che ci ha rafforzato molto», ha spiegato Gouland in una intervista a Repubblica. Il Bundestag sarà più infuocato nei prossimi anni, con l’Afd pronta a dare battaglia e con il Governo della Merkel che avrà il compito di convincere e non poco l’elettorato tedesco che l’alternativa al populismo funziona, altrimenti tra 4 anni l’Afd potrebbe non essere solo la terza forza del Paese…