Nonostante la bagarre per le primarie in casa 5 stelle, l’opinione pubblica continua a credere, almeno in parte, che il MoVimento pentastellato fondato da Grillo e Casaleggio sia una ventata di novità. Nel sondaggio politico odierno, promosso da Eumetra Monterosa, infatti, il 16,8 % dei votanti ha definito la loro possibile ascesa come ‘qualcosa di positivo, dato che porterebbe un rinnovamento al governo.’ L’ipotesi, comunque, se era largamente condivisa fino a qualche anno fa, adesso lo è molto meno, dato che il 26,5%, invece, ha affermato chiaramente che vederli alla guida del Paese ‘sarebbe una cosa negativa, visto che non sono capaci di governare.’ La stragrande maggioranza degli itaiani, però, si pone in una sostanziale via di mezzo tra le due: i pentastellati non sono né meglio né peggio degli altri. Il 56.7% (ben più della metà, quindi) ha risposto in maniera limpida, affermando che, semplicemente, ‘non cambierebbe nulla, perché sono uguali agli altri’. Un fallimento, quindi, per chi si poneva come obiettivo quello di conquistare il cuore della gente e di risollevare le sorti del nostro Paese. (agg. Francesco Agostini)



SWG, CRISI E RIPRESA ECONOMICA: PD-FI, C‘È SPERANZA

Nei sondaggi politici elettorali prodotti dalle analisi Swg si scopre che il fronte della “speranza” di ripresa dalla crisi economica è molto bassa in quasi tutti gli elettori italiani, con un distinguo per gli “aficionados” di Partito Democratico e Forza Italia. In particolare, il 5% totale è convinto che ci sono chiari segnali di miglioramento, mentre il 38% è convinto che i segnali ci sono e qualcosa sta cambiando, seppur di poco. Il 57% invece ritiene che la crisi economica sia ancora viva e non sia cambiato nulla. Entrando nelle pieghe del sondaggio, si scopre che tra i più “speranzosi” il 5% è della Lega Nord, il 6% di Forza Italia, il 13% del Pd e il 35 tra i grillini. Tra chi invece ritiene che comunque qualcosa sta cambiando, anche se poco, ci sono un 19% di elettori leghisti, il 43% di quelli berlusconiani e il 71% dell’elettorato renziano, scende al 31% invece l’elettore del Movimento 5 Stelle. Da ultimo, i più pessimisti e critici sono della Lega Nord e del M5s, 76% e 66% “siamo ancora in crisi”: meno per Forza Italia, 51% e sopratutto Pd, al 16%. Una sorta di patto del Nazareno 2.0 non propriamente “voluto”.



INDEX: M5S DAVANTI MA COL “FRENO A MANO”

Un risultato buono ma col freno a mano tirato, sembra di vedere dagli ultimi sondaggi politici stilati nell’eventualità che domani si tengano le Elezioni Politiche: il Movimento 5 Stelle è infatti sempre davanti e primo partito anche nelle ultime intenzioni di voto analizzate da Index Research, ma con un risultato ancora frenato. Da quando è parso ormai evidente a tutti la nuova svolta di leadership con Luigi Di Maio al timone – ieri sera l’ufficialità è arrivata dalla kermesse Italia 5 Stelle – i risultati dei grillini nelle consultazioni e analisi sono rimasti “frenati”, sfruttano poi la non cresciuta degli altri soggetti politici che è come se “mascherasse” lo stallo nei sondaggi del MoVimento. Sono davanti con il 26,5%, con il Pd che insegue al 25% e con la Lega Nord che rimane terza forza col 15% di consensi: sale, ma di poco, Berlusconi con il 13,8%, e Meloni con il 5,35; dietro tutti gli altri, da Sinistra Italiana al 2,4%, da Articolo 1 al 3,2% e con Alternativa Popolare che resta ferma al 2%.

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