Sinistra divisa, sinistra sconfitta. In realtà succede anche a destra: le coalizioni ormai sono l’unico modo per vincere una competizione elettorale, e un po’ tutti indicano fuori dai giochi per il voto siciliano sia il Pd che la galassia di partiti alla sua sinistra. Per il senatore Federico Fornaro dell’Mdp non è così: “Claudio Fava è l’unico esponente di un progetto politico siciliano, non è il frutto di accordi politici fatti a livello nazionale come il candidato di Renzi e Alfano o quello di Berlusconi, Salvini e Meloni. Proprio per questo lo riteniamo un candidato competitivo, in grado di raccogliere tutti quei voti dei siciliani che altrimenti sarebbero andati al Movimento 5 Stelle o si sarebbero astenuti”. Fava godrà dell’appoggio oltre che di Mdp, anche di Sinistra Italiana e Rifondazione: si può parlare dunque finalmente di sinistra alternativa al Pd unita, un segnale importante in vista delle elezioni politiche. Manca solo uno: Pisapia.
Fornaro, in Sicilia avete lasciato a piedi Renzi e votate per un vostro candidato. Se il centrodestra vincerà, Renzi vi accuserà di aver fatto perdere la sinistra, siete pronti?
Non è certo colpa nostra. Rivendico una coerenza del gruppo dirigente siciliano di Mdp, sin dall’inizio avevamo detto di essere disponibili a un candidato di discontinuità ma eravamo stati chiari che non avremmo accettato un’alleanza che oltrepassasse il confine del centrosinistra. Invece Renzi ha fatto proprio così, andando nella direzione di Alfano. In conseguenza di questa decisione abbiamo costruito una soluzione, che consideriamo ottima, con la candidatura di Claudio Fava, in una prospettiva importante anche a livello nazionale di unità a sinistra.
Una prova di unità per quanto riguarda voi, ma andando al voto divisi rischiate di perdere tutti, voi e il Pd, non pensa?
Fava è l’unico candidato che nasce da un progetto autenticamente siciliano, non è una deriva di accordi nazionali come Micari o Musumeci. Pensiamo alla figura e alla storia di Fava, una personalità che ha dedicato tutto il suo impegno alla sua terra.
Nessuno discute le qualità di Claudio Fava, si discute quello che sembra un nuovo suicidio della sinistra.
Il problema è di capire cos’è il centrosinistra o cos’è il Pd. Ho ancora nei miei occhi stupefatti quel servizio di Report in cui si vede come il Pd abbia funzionato da macchina di riciclo del mondo politico. Quindi chi è causa del suo mal pianga se stesso. Fava non è una candidatura minoritaria ma competitiva. A maggior ragione dopo l’uscita di scena di Crocetta, Fava è interprete di una larga parte dell’opinione pubblica siciliana, che chiede legalità e onestà. Senza Fava queste persone si sarebbero astenute o avrebbero votato 5 Stelle.
Manca all’appello un nome solo: Pisapia. E’ lui che si tiene alla larga da voi o siete voi che non lo gradite?
Il nostro percorso è stato coerente, volevamo costruire un progetto alternativo al renzismo e alla cosiddetta mutazione genetica del Pd. Per far questo bisogna essere alternativi nel progetto e nel programma a Renzi e a quello che lui esprime. Noi vogliamo continuare nella tradizione di una sinistra riformista di governo senza nessuna deriva identitaria o tantomeno distruttiva: basta col dire che siamo nati solo per fare del male a Renzi. Siamo nati con l’idea che nel panorama politico e nell’elettorato si è verificato un vuoto di rappresentanza di centrosinistra che non è più in sintonia con il Pd.
Sì, ma Pisapia?
Io sto alle parole, a quello che lui ha detto in piazza Santi Apostoli sui temi programmatici. E’ stato ancora più netto e a sinistra di Bersani. Noi siamo fermi lì, a quello che ha detto, abbiamo messo a disposizione un soggetto politico che sia alternativo al Pd renziano. Non siamo interessati a un progetto che trasformi un pezzo di sinistra in una stampella di Renzi tradendo la domanda che c’è in una quota non marginale dell’elettorato.