Sul caso delle dimissioni del collegio dei revisori dei conti del Comune di Torino è intervenuto il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale, Stefano Lo Russo. Prima ha invitato la sindaca Chiara Appendino a «riferire urgentemente in Consiglio comunale», poi è entrato nel merito delle affermazioni contenute nella lettera di dimissioni dei revisori. «Senza precedenti e davvero gravissime», così le ha infatti definite. In un post pubblicato sui social network Lo Russo ha citato anche alcuni passaggi della lettera in questione, nella quale si parla di «ostacoli nell’attività di raccordo tra la struttura organizzativa dell’ente e il collegio dei revisori e tra quest’ultimo e il Consiglio comunale». Il capogruppo Pd in Consiglio comunale ha fatto notare che vengono stigmatizzate le «pressioni ricevute che sono state anche fonti di disagi operativi e di incomprensioni». Queste affermazioni, dunque, secondo Lo Russo sono di una gravità senza precedenti. (agg. di Silvana Palazzo)



APPENDINO, “ABBIAMO SEMPRE COLLABORATO”

Arriva la replica del sindaco di Torino ed sostanzialmente di sorpresa la reazione di Chiara Appendino. «Siamo sorpresi delle dichiarazioni dei revisori dei conti. La giunta e l’ente che rappresento hanno sempre offerto la massima collaborazione»: per la prima cittadina torinese le affermazioni rilasciate dai tre revisori dei Conti dimessisi questa mattina sono quantomeno “strane”, «ne prendiamo atto ma non le comprendiamo», aggiunge l’Appendino in una nota. In casa M5s insomma un’altra grana dopo le ben note vicende del sindaco Raggi e dell’intera gestione dei servizi comunali nelle due grandi città amministrate dai Cinque Stelle: il Pd sul giornale ufficiale “Democratica” spinge e forte la critica contro il “malgoverno” M5s sulla mancanza di gestione competente e reattiva sui bilanci di due grandi centri come Torino e Roma. Per ora invece silenzio assoluto dai canali ufficiali del Movimento, né dalle pagine social di norma sempre attive di Beppe Grillo e Luigi Di Maio. 



SI DIMETTONO I TRE REVISORI DEI CONTI PUBBLICI

Nuova bufera su un comune retto di Cinque Stelle, questa volta però non è Virginia Raggi in prima linea, ma la sua collega di Torino, Chiara Appendino: è notizia infatti di questa mattina che i tre revisori dei Conti del Comune piemontese si sono dimessi dopo mesi di battaglie sul bilancio e sulle presunte “tante pressioni ricevute dal sindaco e dalla giunta”. Uno scontro sotterraneo per mesi e scoppiato a fine 2017, racconta La Stampa, dopo alcuni esposti alla magistratura e addirittura ventilare mozioni di sfiducia sul loro operato: dimissioni irrevocabili, quelle di Herri Fenoglio, Nadia Rosso e Maria Maddalena De Finis, comunicate al sindaco Appendino con una lettera molto dura in cui vengono messi a nudo i problemi di fondi che hanno portato a questa decisione. Gli scontri sui bilanci della spinosa questione Ream hanno pesato e non poco: sono 12 milioni di euro che Torino deve restituire alla società nell’ambito della operazione Westinghouse, gli esperti da mesi contabili sostenevano da mesi che nelle variazioni al bilancio di previsione l’amministrazione «non ha adottato alcun provvedimento in riferimento alla passività Ream». Su questa vicenda è in corso un’indagine dei giudici penali e proprio sulla caparra da 5 milioni non restituita a fine 2016 dal Comune è da tempo che il sindaco Appendino e l’Assessore al Bilancio Rolando sono indagati e proprio sulle varie delibere già più volte l’amministrazione a Cinque Stelle ha visto la bocciatura degli stessi revisori.



LA DURA LETTERA CONTRO IL COMUNE

«”L’organismo di revisione in quanto organo di controllo è per definizione estraneo alle dinamiche politiche e deve essere dotato di supporto adeguato», inizia così la lettera di dimissione dei revisori dei Conti con la quale danno il loro “adieu” al Comune per le troppe “pressioni” e difficoltà nei rapporti con l’Amministrazione Appendino. « Per contro i noti accadimenti degli ultimi mesi hanno generato difficoltà nello scambio delle comunicazioni. L’assenza di collaborazione dell’Ente (il Comune, ndr) con il Collegio dei revisori e le pressioni ricevute sono state fonte di disagi operativi e incomprensioni». Un clima di fortissima tensione che ha portato prima la giunta a mettere in discussione l’operato dei revisori e poi il Movimento 5 Stelle a tacciarli di incompetenza e malafede, come spiega ancora La Stampa e poi anche a ventilare la possibilità di provare a revocarne l’incarico. Ora le dimissioni hanno anticipato tutto questo ma la situazione interna alla Giunta M5s resa di difficile gestione. Clicca qui per leggere la lettera originale di dimissioni pubblicata da La Stampa