PIEPOLI, FONTANA AVANTI IN LOMBARDIA
Secondo i sondaggi stimati da Nicola Piepoli sulla Stampa il centrodestra in Lombardia sarebbe avanti con il “nuovo” Attilio Fontana al posto di Roberto Maroni: il 34% delle preferenze infatti degli elettori lombardi sarebbero per l’ex sindaco di Varese in quota Lega, contro il 27% di Giorgio Gori del centrosinistra, anche orfano dei voi della sinistra radicale di LeU. Se invece Fontana corresse contro “solo” il Movimento 5 Stelle, la vittoria sarebbe anche più potente con il 39% contro il 27% del candidato grillino Dario Violi. Grasso ha scelto Onorio Rosati, destinato però a cifre molto basse oltre che alla possibile “concomitante” sconfitta del candidato Governatore dem e attuale sindaco di Bergamo. I dati verranno effettuati ovviamente molte altre volte nei prossimi mesi, ma la Lombardia al momento vedere pagare in senso positivo la scelta di Berlusconi di “adeguarsi” a Salvini e non fare braccio di ferro con un proprio candidato di Forza Italia.
INDEX RESEARCH, REGIONALI LAZIO: ZINGARETTI DAVANTI A LOMBARDI
La guerra dei sondaggi è partita con la campagna elettorale per le elezioni regionali e politiche. Pochi giorni fa Winpoll aveva dato Zingaretti in testa al 37,6%, con Roberta Lombardi al 29,3% e Maurizio Gasparri al 21,5%. Il sondaggio di Index Research invece, pur confermando Zingaretti in testa con un buon margine di vantaggio sugli altri candidati, attesta il 36% all’attuale governatore. Distanziata di sette punti Roberta Lombardi, al 29%, mentre Maurizio Gasparri viene stimato al 22%, quindi con quattordici punti di distacco. Neppure la somma dei voti dei due candidati in campo per il centrodestra raggiungerebbe la percentuale di Zingaretti, visto che Sergio Pirozzi è al 10%. Va detto che Gasparri non è ancora il candidato ufficiale della coalizione di centrodestra. L’indagine dell’Istituto Piepoli, invece, per le Regionali nel Lazio ha concentrato la sua attenzione sui voti ai singoli partiti. Quello più votato è il Movimento 5 Stelle, che sopravanza con il 28% il centrodestra, fermo a 25%, mentre il centrosinistra a 23%. (agg. di Silvana Palazzo)
EMG ACQUA, INTENZIONI DI VOTO: CENTRODESTRA AL 36%
Nei sondaggi prodotti da Emg Acqua per il consueto spazio dedicato alle intenzioni di voto nel Tg la7 di Enrico Mentana, si arriva a tre principali esiti dopo questo tempo di vacanze invernali e soprattutto di primi giorni di campagna elettorale. Centrodestra in testa ma non sfonda al 36%, Renzi ancora in crisi ma il centrosinistra non perde troppo terreno, Movimento 5 Stelle al massimo picco di popolarità ma comunque non sopra il 30%. Nelle pieghe dei numeri del sondaggi esposto da Masia, si scopre come Forza Italia è in leggero calo al 14,8% ma viene “compensato” dalla Lega che risale di pochissimo al 13,6%. Si aggiunge Fratelli d’Italia al 5,5% e la nuova quarta gamba Noi Con l’Italia che prende il 2,2%; per quanto riguarda i grillini, il 28,2% rappresenta un punto quasi massimo, anche se in tendenza calo rispetto a fine dicembre (-0,3%). Chiudono Liberi e Uguali al 5,6% e ovviamente il centrosinistra di Pd (24,1%), Insieme (Psi-Verdi-Area Civica) al 1,5%, Più Europa Bonino (1,4%), Civica Popolare con Lorenzin all’1%.
PIEPOLI, FIDUCIA MINISTRI: CALENDA RISALE NELLO SCONTRO CON RENZI
I sondaggi politici condotti da Piepoli sulla fiducia generale nei ministri di questo Governo che va verso i suoi ultimi mesi in carica danno interessanti indicazioni anche per le “manovre” interne al centrosinistra che si appresta alle Elezioni 2018. In particolare, dietro al segretario Renzi si muovono e non poco i consensi sui personaggi e leader che potrebbero essere pedine fondamentali nelle candidature da decidere in questi giorni al Nazareno: col 45% è in testa ai sondaggi di consenso il ministro della Cultura Dario Franceschini, seguito al 44% da Minniti (Interni) e al 43% da Delrio (Trasporti). Dietro di poco al 42% Martina e Padoan (futuro da possibile premier con governo a Larghe Intese?) mentre al 37% spuntano Andrea Orlando, Roberta Pinotti e Carlo Calenda, sempre più “scalpitante” negli ultimi giorni con le posizioni assai diverse adottate dal ministro dello Sviluppo Economico nei confronti di Matteo Renzi e da molti indicato come profilo giusto per un possibile governo di Larghe Intese nel dopo Elezioni con il probabile stallo istituzionale.