Pietro Grasso conferma che l’accordo con Nicola Zingaretti per un “ticket” alle Regionali si fa e si farà: “confermo il mio ottimismo per l’appoggio di Leu alla candidatura di Zingaretti a governatore del Lazio. Avrete la notizia in giornata», spiega il presidente del Senato, con la conferma anche dello stesso Governatore del Lazio a pochi giorni dalle elezioni. «Ho sempre creduto nell’unità e nel pluralismo perché quando sono troppi i galli a cantare e non c’è la solidarietà non si decide mai. Però se noi teniamo insieme questi due valori si vince e si governa bene».  Intanto monta ancora la polemica sull’alleanza o meno con i Cinque Stelle che la Presidente Boldrini ha assolutamente escluso giusto ieri, prendendosi una bella “ripresa” dura dallo stesso Grasso. «Ognuno è libero di esprimersi come vuole, la decisione sarà poi collegiale e sarà sicuramente rimandata a dopo il 4 marzo», lasciando intraveder come dopo il voto un accordo con i grillini si potrebbe avere, ammettendo così le “accuse” di Renzi e Berlusconi contro il partito di D’Alema e Bersani. (agg. di Niccolò Magnani)



CENTRODESTRA KO CON PIROZZI

Se da un lato il centrosinistra si avvicina ad un accordo – con non pochi dissapori come si vede nello scontro Boldrini-Grasso – tra Nicola Zingaretti e Liberi e Uguali è il centrodestra che in vista delle Regionali in Lazio paga immobilismo e incertezza finora. Gasparri non convince e altri nomi oltre al già noto sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non riescono a trovare la quadra sul candidato di Berlusconi, Salvini e Meloni. Il problema è che, dopo le ultime frasi del sindaco terremotato, le polemiche contro il centrodestra sono di nuovo scoppiate molto forti. «Per quello che riguarda infrastrutture, politiche sociali, una visione del Paese – ha detto Pirozzi in una intervista a Klaus Davi – il Duce secondo me ha fatto grandi cose. Mentre tra le cose sicuramente brutte colloco le leggi razziali». Pd e M5s subito all’attacco e qualche punto di consenso nel Lazio è stato perso in poche ore dal centrodestra, dato alla terza piazza finora nei sondaggi. «Se Berlusconi mi chiedesse di non candidarmi gli direi in faccia che non rinuncio», ha rilanciato ancora oggi alla Stampa un Pirozzi pronto a scendere in campo. Zingaretti intanto “si gode” il vantaggio e medita buoni propositi di rielezione, specie con la sinistra compatta al suo seguito. (agg. di Niccolò Magnani)



BOLDRINI CHIUDE CON M5S, GRASSO LITIGA CON LEI

Il Governatore uscente del Lazio, Nicola Zingaretti, potrebbe avere il sostegno della sinistra di Liberi e Uguali nella prossime elezioni Regionali del Lazio, che si svolgeranno in concomitanza con le politiche del 4 marzo. Nonostante Laura Boldrini sia decisamente più propensa ad escludere alleanze con il Movimento 5 Stelle a ogni livello, sembra che Grasso voglia lasciarsi le mani libere anche se è in procinto di stringere l’accordo decisivo con il Pd nel Lazio e fa sapere durante l’Intervista con Maria Latella che “su alleanze con il Movimento 5 Stelle decido io”. Nella corsa alla riconferma nel Lazio, comunque, Zingaretti ha sempre lasciato aperta la porta alla nuova formazione che contiene anche diversi “fuoriusciti” del PD. Assist che il leader della nuova formazione di sinistra, Pietro Grasso, sembra aver raccolto, dichiarando di voler tenere aperta la possibilità di un’alleanza, al contrario della Lombardia in cui Liberi e Uguali correrà separatamente rispetto al candidato del PD, Giorgio Gori. “Nel Lazio la situazione, rispetto alla Lombardia, è diversa. Ho convocato anche per il Lazio un’assemblea dei delegati regionali che mi hanno dato un mandato per trattare con il presidente Zingaretti, che ricordo che è in carica, per portare avanti politiche di sinistra.” Questa la posizione di Grasso che già la prossima settimana potrebbe dunque veder concretizzarsi l’incontro con Zingaretti.



COALIZIONE DI CSX IN NETTO VANTAGGIO

D’altronde il Governatore del Lazio è saldamente in testa nei sondaggi, ma teme fortemente “l’effetto Fassino”, memore di quanto accaduto nel 2016 al momento dell’elezione del Sindaco di Torino. Fassino infatti, nettamente in vantaggio, si è ritrovato beffato da Chiara Appendino del Movimento Cinque Stelle. C’è però da sottolineare come per le elezioni Regionali la votazione si chiuderà al primo turno. Non è previsto ballottaggio e dunque, con una coalizione di centrosinistra che preveda anche il sostegno di Liberi e Uguali, Zingaretti manterrebbe sette punti di vantaggio, secondo gli ultimi sondaggi, sulla candidata del Movimento Cinque Stelle, Roberta Lombardi. Se il candidato del centrodestra (che non ha ancora ufficializzato nulla) fosse Maurizio Gasparri, si assesterebbe al 22%, più il 10% del Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che pur presentandosi come candidatura civica di centrodestra, raccoglierebbe anche qualche voto di altri schieramenti grazie alla sua popolarità.