Roberto Burioni – il medico e noto professore di Microbiologia e Virologia all’Università San Raffaele di Milano – è da sempre il simbolo della difesa sui vaccini contro le intemperanze culturali e politiche che negli ultimi anni mettono in dubbio quella che è una delle più importanti scoperte e successi della medicina moderna. Ebbene, esattamente come aveva fatto dopo le usciti di qualche giorno fa di Matteo Salvini sulla legge Lorenzin, anche oggi, dopo la “sparata” elettorale di Di Maio sulla stessa scia della Lega, interviene con ficcante ironia: «Bravo Di Maio, abroghiamo la legge Lorenzin che sembra funzionare: non sia mai che qualcuno ci strappi il quinto posto nella classifica mondiale del morbillo». Sempre sul canale Twitter di Burioni si trova anche il commento di Michele Anzaldi, del Pd in Vigilanza Rai, che in maniera ancora più dura attacca a testa bassa le uscite dei leader di Lega e Cinque Stelle: «Secondo gli scienziati, la legge sull’obbligo dei vaccini sta funzionando, ma Di Maio e Salvini vogliono abrogarla. Si rendono conto che potrebbero avere dei bambini morti sulla coscienza per un pugno di voti? Sanno cos’è l’immunità di gregge e quanto è importante?». (agg. di Niccolò Magnani)
Secondo gli scienziati, la legge sull’obbligo dei vaccini sta funzionando, ma Di Maio e Salvini vogliono abrogarla. Si rendono conto che potrebbero avere dei bambini morti sulla coscienza per un pugno di voti? Sanno cos’è l’immunità di gregge e quanto è importante?
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) 15 gennaio 2018
DI MAIO RIBADISCE LA “LINEA” M5S SUI VACCINI
Ieri vi parlavamo della convergenza tra Lega e Movimento 5 Stelle su molti temi dibattuti in campagna elettorale, oggi Luigi Di Maio e Matteo Salvini si “uniscono” contro l’obbligo di vaccinazione previsto dalla legge Lorenzin. Il candidato premier pentastellato, intervenuto ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Radio1, ha annunciato di voler cambiare la legge sui vaccini: «Faremo una legge per raccomandare le vaccinazioni. Noi intendiamo l’obbligo come era inteso prima del decreto Lorenzin». In maniera simile si era espresso il segretario della Lega, ospite invece della trasmissione “Circo Massimo” di Radio Capital. «La netta maggioranza dei Paesi europei non ha vaccini obbligatori. Siamo l’unico Paese che ne ha dieci. Io sono a favore di una scelta ragionata e responsabile», aveva dichiarato Salvini. A tal proposito, aveva anche citato l’esempio del Veneto, «dove la persuasione dà un risultato più alto che nelle regioni dove sussiste un obbligo formale».
VACCINI, DI MAIO COME SALVINI. E LORENZIN ATTACCA…
Sono diversi i punti di contatto tra Lega e Movimento 5 Stelle, ma i rispettivi leader non ne vogliono proprio sapere di un’alleanza. Luigi Di Maio ha infatti colto l’occasione oggi per attaccare Matteo Salvini: «Le spara ogni giorno ma alla fine è Berlusconi che comanda in casa loro». E ne ha avuto anche per il leader di Forza Italia: «Dice che siamo peggio dei post comunisti, che loro sono moderati e noi estremisti… Ma dopo la frase di Fontana sulla razza bianca siamo sicuri che sono loro i moderati? Se loro sono moderati allora io sono Gandhi». Intervenuto ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Radio1, Di Maio ha poi aggiunto di voler sapere se Attilio Fontana resta il loro candidato alla presidenza della Lombardia. Ma torniamo alla questione vaccini, perché Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha replicato a Di Maio e Salvini con un tweet: «Di Maio come Salvini: sui vaccini, come su tutto il resto, il populismo parla la stessa lingua. Gli italiani sapranno valutare la serietà dei programmi e delle persone. Avanti con il buon senso, avanti con CivicaPopolare! #vaccinocontroincompetenti».