Tutti contro Attilio Fontana anche dopo la “precisazione” arrivata oggi a Tg Com24. Tutti meno uno, Vittorio Feltri, direttore di Libero e noto polemico sulle varie questioni che interessano il tema spinoso dell’immigrazione. Su Twitter il giornalista ex direttore del Giornale ha provato a difendere l’uscita “infelice” del candidato governatore della Lombardia usando un artificio “retorico”: «Se non esistono le razze come possono esistere i razzisti? Fontana ha ragione». La polemica ovviamente resta fortissima con la frase sulla “razza bianca” che rischia seriamente di mettere in forte difficoltà l’intero centrodestra alla vigilia di un voto in Lombardia che sembrava scontato con la candidatura di Maroni, comunque vincente con la scelta di Fontana e ora a rischio dopo le polemiche enormi generate dalla frase detta a Radio Padania. (agg. di Niccolò Magnani)
Se non esistono le razze come possono esistere i razzisti? Fontana ha ragione.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) 16 gennaio 2018
“CAMBIATE LA COSTITUZIONE, SI PARLA DI RAZZE”
Attilio Fontana ci ricasca. Dopo le polemiche innescate dalle frasi pronunciate a Radio Padania, in cui parlava di “razza bianca a rischio” a causa dell’invasione dei migranti, il candidato del centrodestra in Lombardia – intervenuto a TgCom24 – si è rifatto alla Costituzione per giustificare quello che ha comunque definito frasi “inopportune”. Tornando sulle sue dichiarazioni, l’aspirante governatore ha detto:”Dovrebbe anche cambiare la Costituzione perché è la prima a dire che esistono le razze“. Il riferimento di Fontana è all’articolo 3, che recita:”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“. Fontana, pur ammettendo di aver utilizzato una terminologia errata, ha tenuto a ribadire il suo punto di vista. Questo il suo intervento:“Io volevo semplicemente evidenziare come un discorso lasciato al caso rischi di essere devastante per il nostro Paese. Io da cittadino italiano mi vergogno di vedere immigrati che vivono in case abbandonate e sono preoccupato del fatto che rischino di entrare nella malavita organizzata per sopravvivere. Io ammetto di aver usato un’espressione inopportuna. Dovrebbero cambiare però la Costituzione, perché si parla di razze. Il problema va affrontato, perché la situazione rischia di esplodere e di creare problemi di carattere sociale. Un lapsus, un errore terminologico – spiega – Ma sia ben chiaro che il concetto espresso lo difendo e lo difenderò sempre. Invece di razza, dovevo dire popolo italiano o cultura nazionale che vanno difesi da un’invasione che rischia di distruggerci”.
DI MAIO, “SEMBRA IL KU KLUX KLAN”
Quel che è certo è che quest’ultima uscita non ha contribuito a rasserenare il clima politico. Luigi Di Maio, candidato a Palazzo Chigi del Movimento 5 stelle, ha messo in discussione la stessa candidatura al Pirellone di Attilio Fontana nello schieramento di centrodestra. Queste le sue parole a CorriereLive:”Noi Fontana l’avremmo fermato anche perché è una persona che nel 2018 parla ancora di razza, una cosa fuori dalla razza di Dio. Sembra uno del Ku Klux Klan, ed è difficile smentire un’affermazione così grave, perché è un esponente della Lega Nord, che ha dentro persone che fanno queste affermazioni, fanno solo trovate demagogiche e strumentalizzano tema immigrazione, difficile pensare a lui come candidato in Lombardia della coalizione dei moderati“. Come risponderà la Lega a queste affermazioni del candidato pentastellato?