Sempre durante Circo Massimo, Matteo Salvini ha provato a spezzare una lancia verso la sua “nemica” n.1 Laura Boldrini: dopo aver commentato le parole di Fontana e Mattarella sul fascismo e le leggi razziali, è stato chiesto al leader leghista cosa ne pensasse dell’iniziativa ben poco edificante messa in pratica ieri sera dai Giovani Padani di Busto Arsizio (Varese) che hanno pensato bene di bruciare in piazza un fantoccio della Presidente della Camera. «E’ stata una sciocchezza. Mi hanno detto che si richiama all’usanza, con l’anno nuovo, di bruciare immagini. Il fuoco può essere tradizione e a me piacciono i falò ma bruciare un fantoccio cosi’ e’ un’idiozia». Emanuele Fiano però, dal Partito Democratico, si scatena con un invettiva comunque contro Salvini per i suoi “precedenti”: «Ha dovuto fare molto in fretta retromarcia ma è quello che ha portato su un palco della Lega la bambola gonfiabile rappresentante Laura Boldrini, è lui che ha iniziato questo travisamento del rapporto con gli avversari e l’uso di simboli e di parole di guerra nel dibattito politico».
SALVINI VS MATTARELLA, “FASCISMO FECE ANCHE COSE BUONE”
È un Matteo Salvini che su più livelli agita la campagna verso le Elezioni 2018, ancora una volta: il nodo della vicenda questa volta è il tema del fascismo, legato a quanto aveva tra l’altro detto il “suo” Attilio Fontana con il famoso “scivolone” sulla razza bianca. Intervenendo a “Circo Massimo” su Radio Capital, il leader leghista risponde alle parole dette ieri da Mattarella (che indirettamente “rispondeva” alle parole del candidato lombardo, ndr). Il Capo dello Stato aveva detto ieri, presentando la Giornata della Memoria contro la Shoah: «il fascismo fu un regime senza meriti e le leggi razziali sono una macchia infamante che non potremo mai cancellare». Ecco invece il Salvini-pensiero: «Che ne periodo del fascismo sotto Benito Mussolini si siano fatte tante cose e si sia introdotto il sistema delle pensioni è negare l’evidenza come mi sembra negare l’evidenza che le paludi siano state bonificate», spiega il leader del Carroccio. Solo qualche ora prima Mattarella aveva invece calcato la mano dicendo, «il fascismo fu disumano e tentare di attribuirgli alcuni meriti e due soli errori è inaccettabile». Al termine dell’intervista con Massimo Giannini, Salvini ovviamente conclude il suo pensiero e “corregge il tiro”, o meglio, compone l’intero ragionamento: «Poi, evidentemente, ci sono state le leggi razziali, che sono state quanto di più folle. Preferisco la democrazia alla dittatura. Odio le dittature di qualunque segno».
NUOVE “FRECCIATE” A BERLUSCONI
Non sono mancate però le polemiche politiche dopo le parole di Salvini, con la sinistra subito saltata addosso alla Lega per le parole considerate “scandalose” ad un giorno dal 27 gennaio in cui si ricordano le vittime della Shoah. «Becero revisionismo di un cialtrone», tuona Alessia Morani (Pd). «Salvini scientificamente cerca i voti della destra più estrema, dei negazionisti, di coloro che non hanno e non vogliono fare i conti con la Storia», conclude la bella deputata dem. All’interno dell’intervista di Salvini non è stato ovviamente solo un confronto sul fascismo e le leggi razziali, ma il 90% delle discussioni si sono fatte ovviamente sulla campagna elettorale e i programmi ancora poco chiari del centrodestra. In particolar modo, le distanze sempre più nette con l’alleato Berlusconi: «candidatura di Tajani? Ho sentito che Berlusconi ha detto che ha un paio di sorprese da parte. A me piacciono tantissimo le sorprese, sui presidenti del Consiglio poi… Le sorprese sono belle a Natale», commenta il leader leghista.
Lo “striglia” poi anche sulla questione deficit/pil e il rapporto con l’Europa: «Lui – dice il leader della Lega – del 3 per cento parla come di un vincolo sbagliato. Umanamente, mi metto nei suoi panni. Per come è stato trattato, ci tiene ad avere buoni rapporti con i vertici europei. Io dico che Juncker, disastroso secondo me, è uno che ha governato il Lussemburgo, il più famoso paradiso fiscale del mondo, e che dunque non può difendere l’interesse dei lavoratori italiani, e a me non interessano quelle frequentazioni». In conclusione, alla domanda sui programmi e le divisioni con l’ex Cav, Salvini replica così: «Sull’Europa c’è la difesa del made in Italy e la prevalenza della difesa dell’interesse dell’Italia sul diritto comunitario. La direttiva banche è contro la Costituzione, per esempio, mentre l’Ue dice che alcuni risparmiatori vanno difesi e altri no. Berlusconi si atterrà a quello che abbiamo firmato, e io pure».