Manca l’ultimo vaglio affinché venga approvato il decreto sicurezza, o cosiddetto dl Salvini. L’ultimo ok restante è quello del presidente della Repubblica, visto che il testo, dopo essere stato approvato dal consiglio dei ministri, è stato mandato al Quirinale, come hanno fatto sapere in tarda serata dal governo. Il testo è lungo 41 pagine, ed è stato redatto non soltanto dal Viminale, ma anche dal ministero dell’economia e dagli uffici legislativi di Palazzo Chigi e Giustizia. Fra i punti chiave del dl Salvini, la stretta sull’asilo, come voluto fortemente dallo stesso ministro dell’intero. «È stato il decreto più condiviso – diceva il leader del carroccio nella giornata di lunedì scorso – e più modificato della storia almeno di questo governo». Rispetto alle bozze originarie, è stato modificato l’articolo 10, come già anticipato in precedenza, riguardante i richiedenti asilo che compiono gravi reati: inizialmente si ipotizzava l’obbligo immediato di lasciare l’Italia, mentre ora, nell’ultima versione del testo, non scatta più l’espulsione in automatico. Sintetizza il tutto lo stesso Salvini: «Il richiedente asilo commette un reato? Immediata convocazione in Commissione, sospensione ed espulsione, questo accadrà. Un passo in avanti per tornare ad essere un Paese normale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIALLO MODIFICHE
Il decreto Salvini è stato inviato al Colle lunedì sera, mentre in Senato sarà calendarizzato molto probabilmente dal 16 ottobre. Sulla scrivania del Presidente della Repubblica è arrivato un nuovo documento con una parte che aveva suscitato i dubbi di alcuni costituzionalisti che sostengono l’impossibilità di valutare il bisogno di protezione internazionale sulla base della buona condotta, specie quando si parla di un procedimento penale e non di una condanna definitiva. Nel testo definitivo del decreto Salvini per la sospensione del procedimento di riconoscimento della protezione bisognerà aspettare le valutazioni della Commissione, che dovrà ascoltare il migrante interessato. Il ministero dell’Interno ha smentito modifiche al testo, ma ciò è legato forse al fatto che del testo era circolata una versione precedente all’approvazione dell’esecutivo. L’ammorbidimento è stato scelto per evitare profili di incostituzionalità, ma secondo Salvini il senso non cambia. (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI: “ECCO COSA CAMBIA SUL DIRITTO D’ASILO”
Il decreto Salvini stasera arriva al Quirinale, ma senza «alcuna modifica» rispetto al testo definitivo approvato dal Consiglio dei ministri. Lo riporta AdnKronos, citando fonti del Viminale che invitano a non confrontare il testo con le bozze circolate precedentemente, in particolare quelle in relazione alla norma sul diritto d’asilo e allo stop del procedimento di riconoscimento della protezione internazionale. è stato lo stesso Matteo Salvini a fare chiarezza spiegando nel dettaglio la misura: «Il richiedente asilo commette un reato? Immediata convocazione in Commissione, sospensione ed espulsione, questo accadrà. Un passo in avanti per tornare ad essere un Paese normale». Parlare di modifica è sbagliato: «Appare quindi improprio qualsiasi confronto con bozze redatte precedentemente e che il Ministero dell’Interno non ha mai diffuso». Le stesse fonti precedentemente hanno fatto sapere che al testo definitivo «verrà apportata una piccola modifica alla clausola finanziaria richiesta dal Ministero dell’Economia per la bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato». (agg. di Silvana Palazzo)
DL SALVINI, MODIFICHE STOP ASILO E CLAUSOLE FINANZA
Piccolo giallo sul Decreto Salvini, il testo che dovrebbe rivoluzionarie il settore sicurezza per mano del Ministro degli Interni leghista: secondo quanto riportato da fonti governative all’Ansa, il testo è giunto al Quirinale per esser firmato da Mattarella ma differisce in alcuni punti rispetto alle bozze circolate dopo il CdM di lunedì scorso. Quella «sospensione del procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale al migrante che delinque», nel testo definitivo si trasforma in un «procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale». Il grande annuncio in pompa magna una settimana fa rischia di venire in parte ridimensionato dopo le critiche mosse dal Ministro Tria e dagli stessi ambienti quirinalizi; secondo quanto riporta Repubblica, in molte parti del testo definitivo vi sarebbero scritti «dall’attuazione delle disposizioni…non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica», proprio come se Tria avesse voluto metterci lo “zampino” in un Decreto Legge tanto importante quanto criticato.
VIMINALE SMENTISCE, “TESTO DECRETO MAI TOCCATO”
C’è è un “però” che acuisce ancora di più il giallo sul Decreto Salvini: il Viminale poco fa ha fatto sapere che non sono state apportate modifiche: «Il decreto che abbiamo trasmesso è il testo approvato dal Consiglio dei ministri. Arriverà al Colle in serata e non ha subito alcuna modifica». Alcuni costituzionalisti si erano interrogati, dubbiosi, sulla parte che imponeva lo stop all’asilo internazionale: sostenevano la sostanziale impossibilità di valutare il bisogno di protezione internazionale sulla base della buona condotta, «specie quando si parla di un procedimento penale e non di una condanna definitiva» riporta fedelmente il Fatto Quotidiano. Ma se fosse smentito il Viminale e il testo effettivamente risultasse “modificato”, cosa cambierebbe nella gestione dell’asilo dei migranti? Prima arrivava l’immediata sospensione della procedura di richiesta d’asilo mentre ora viene accelerata e passerebbe davanti alle altre con netta “priorità”, visto che la «Commissione deve valutarla nell’immediatezza».