Secondo il collega del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi, le vere forze di opposizione al Governo gialloverde non sono il Pd, Fratelli d’Italia, Leu o Forza Italia: no, sono Sergio Mattarella e il Presidente della Camera Roberto Fico. «Credo che abbia svolto un ruolo che è sostanzialmente assente in questa fase politica, cioè il ruolo dell’opposizione, perché ormai i più grandi oppositori di questo governo sono, a giorni alterni, Fico, che è del M5s, e Mattarella, stante l’assenza pressoché totale di Forza Italia e del Pd», spiega a Otto e Mezzo il cronista politico che da mesi è a teatro con lo spettacolo “Salvimaio” dopo il successo del precedente “Renzusconi”, «evidente che Mattarella stia vivendo una fase non facile, perché sappiamo come è nato questo governo Salvimaio. Mattarella voleva questo esecutivo anzitutto per non tornare al voto con la stessa legge elettorale. Sappiamo del suo veto a Savona e dell’inserimento di ministri mattarelliani, come Moavero o lo stesso Tria, che non sta vivendo il momento più facile della sua vita. In qualche modo, Mattarella sta ponendo dei limiti, che, secondo me, in concreto non porteranno assolutamente a nulla, perché Di Maio e soprattutto Salvini devono assolutamente tirare dritto» conclude Scanzi.
MARONI “PUNZECCHIA” IL COLLE
Dopo l’attacco di Bankitalia degli ultimi giorni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di schierarsi con le autorità indipendenti, contrastando dunque le posizioni del Governo gialloverde. E pochi minuti fa è giunto il commento di Roberto Maroni, con l’ex segretario federale della Lega e ministro che ha scritto su Twitter. “Grande rispetto per il Presidente Mattarella, ma quel “nessuno abbia troppo potere” non vi sembra un appello alla ben nota “palude romana” a tirar fuori le unghie? #ritoambrosiano #concretezza #coraggio”. E le polemiche continuano sui social network, con il capo dello Stato che divide: c’è chi ritiene che faccia bene a porre un argine a Lega e M5s, e chi invece pensa che sia troppo ‘attivo’ a fare opposizione all’esecutivo di Giuseppe Conte. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GELMINI: “VIGOROSA TIRATA D’ORECCHIE”
Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a tutela delle autorità indipendenti hanno raccolto diverse reazioni da parte del mondo politico. A difesa del Presidente si è levata la voce dell’ex Ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini: “Mattarella dà una vigorosa tirata d’orecchie a Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il Governo abbassi i toni e la smetta di attaccare in modo sguaiato gli organi terzi previsti dalla nostra Costituzione.” Lo scontro sulla Manovra e sul DEF tra l’Esecutivo e le autorità indipendenti si è infiammato negli ultimi giorni con gli attacchi di Salvini e Di Maio a Bankitalia e al Presidente dell’Inps Boeri, con il quale c’era stata tensione già in estate sul tema pensioni. Mattarella ha invitato il Governo a rispettare queste istituzioni, ricevendo l’appoggio di diversi esponenti del centrodestra tra i quali la Gelmini. (agg. di Fabio Belli)
“AUTORITA’ INDIPENDENTI CONTRAPPESO COSTITUZIONE”
Agli studenti che chiedevano perché nella Costituzione messa a punto dai nostri “Padri Costituenti” dopo la Guerra Mondiale “perché nel nostro sistema c’è un complesso meccanismo di pesi e contrappesi”, il Capo dello Stato ha risposto con un altro riferimento non diretto al Governo gialloverde, « Perché la storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere». Secondo il Ministro degli Interni Matteo Salvini, dopo essere uscito da Palazzo Madama ha commentato senza alcuna polemica «sono state parole bellissime»: “leggermente” più ‘ironico’ il Ministro Savona che uscendo dalla Camera commenta amaro, «Meno parlo, meglio è…», confermando il rapporto non proprio idilliaco con il Presidente Mattarella dopo il “niet” del Colle alla nomina di Savona al Mef.
MATTARELLA: “COSTITUZIONE TUTELA AUTORITÀ INDIPENDENTI”
Quale grande e importante messaggio può fuoruscire da un incontro al Quirinale tra il Presidente Mattarella e un gruppo di scuole secondarie di secondo grado (Superiori)? In realtà nessuno, eppure nel periodo di caos per la Manovra, con le istituzioni italiane attaccate a destra e manca per le posizioni spesso forti del Governo gialloverde, può avvenire che tra le righe di un discorso preparato per alcuni studenti si “annidino” strigliate, più o meno dirette, ai propri Ministri ricevuti ieri a pranzo per fare il punto sulla Legge di Stabilità e il prossimo Consiglio Ue (qui tutti i dettagli). «La nostra Costituzione consente di superare difficoltà e di garantire l’unità della società anche perché ha creato un sistema in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere», spiega Mattarella, non prima di sottolineare «C’è un sistema che si articola nella divisione dei poteri, autorità che non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti».
STRIGLIATA A DI MAIO E SALVINI?
Non sono pochi che hanno letto nelle parole del Presidente della Repubblica – specie quanto sottolinea «La nostra Costituzione conta molto sull’aspetto dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo consente anche al capo dello Stato, al presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di Garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione» – una sorta di “strigliata” a quanto avvenuto nei giorni scorsi tra Bankitalia e i vicepremier Salvini e Di Maio. La Banca d’Italia ha lodato il sistema imposto dalla riforma pensionistica della Fornero, difendendo le scelte dei precedenti governi e attaccando la nuova Manovra perché vuole inserire con la Quota 100 un iniziale superamento. Non solo, per la relazione di Bankitalia del vice direttore generale Luigi Federico Signorini vanno tenuti in piedi Jobs Act e Fornero per evitare guai con lo spread e gli attacchi speculativi dei mercati.
A tali parole, Salvini ha replicato «Sulla riforma della Fornero niente e nessuno ci potrà fermare. Andiamo avanti tranquilli, l’economia crescerà anche grazie alla modifica della legge Fornero, un’opera di giustizia sociale che creerà tanti nuovi posti di lavoro. Ma chi scommetteva su fatto che l’Italia continuava a impoverirsi ha perso la scommessa, quando tutti leggeranno la manovra gli operatori economici seri investiranno in Italia». Ancora più roboante Di Maio che su Facebook si è sfogato, «Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. È stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia è fatta. Indietro non si torna!». Bene, ora ritorniamo ad inizio articolo e rileggiamo le parole di Mattarella: siamo così certi che non abbiano nessun “destinatario”?