Matteo Renzi contro Luigi Di Maio: “Abolire povertà? Da ricovero”, l’ex premier all’attacco della manovra del Governo Lega-Movimento 5 Stelle. Intervenuto a Di Martedì, il senatore del Partito Democratico ha commentato: “Noi abbiamo fatto delle cose che non sono piaciute a tutti, ma ciò che avevamo promesso in campo fiscale lo abbiamo mantenuto. Non abbiamo mai detto che avremmo abolito la povertà, questo lo ha detto Di Maio e mi stupisco che non lo abbiano ricoverato: per uno che dice di aver abolito la povertà, io chiamo il 118”. A proposito del reddito di cittadinanza e delle promesse elettorali del M5s ha aggiunto: “Di Maio diceva di dare a tutti 780 euro al mese, questa misura vale 63 miliardi di euro ma lui ne ha messi 7, togliendo i 3 del Rei”. Evidenziando: “io non do soldi a chi sta sul divano, io lo voglio dare a chi lavora e non arriva alla fine del mese”.



MATTEO RENZI VS MANOVRA LEGA-M5S

Matteo Renzi aggiunge: “Salvini non è interessato a passare all’esame dell’Europa, è interessato a fare polemica. Tolsi la bandiera dell’Europa? C’era stato il terremoto a Norcia e mi era arrivata la lettera per restituire lo 0,2 del deficit: il giorno dopo ricevetti la telefonata di Juncker che chiese scusa, con la Commissione Ue che ha messo i soldi per ricostruire la Chiesa di Norcia”. Sulla manovra ha poi analizzato: “Favorisce gli speculatori e non aiuta le famiglie e i lavoratori, ho un’idea negativa: favorisce quelli che fanno i soldi sul fatto che lo spread sia a 300 e che sperano nell’abbassamento del valore da parte delle agenzie di rating, quelli che guadagnano scommettendo contro l’Italia. Le dichiarazioni di Salvini e Di Maio hanno aiutato gli speculatori senza volerlo e non hanno aiutato le famiglie”. E puntualizza: “Il ragionamento di aumentare il debito per agevolare la crescita potrebbe anche stare in piedi: non dobbiamo stracciarci le vesti per il 2,4 di deficit. Il punto è che si fanno delle misure che non sostengono la crescita: il reddito di cittadinanza non aiuta chi lavora. Con il condono non si aiuta chi lavora: queste misure ci avvicinano di più al Venezuela che alla Germania. Quando si parla dei nostri soldi dovremo fare tutti il tifo per il Governo: chi paga le conseguenze è la povera gente”.

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