Nel giorno in cui la lettera dell’Europa richiama il governo a rispettare i vincoli di bilancio nella Manovra, anche Silvio Berlusconi bombarda l’esecutivo Lega-M5s in preda al caos tra conti che sembrano non tornare e polemiche interne sul Dl fiscale. Da Bolzano, impegnato nella campagna elettorale per le regionali del Trentino, il Cavaliere commenta:”Siamo alle comiche, è molto doloroso assistere a questo teatrino, questo è un governo innaturale. È molto brutta l’immagine che stiamo dando in Europa e in giro per il mondo oggi e anche negli scontri precedenti. Io spero che questa situazioni duri poco”. Secondo Berlusconi, come riporta Fanpage, “questa manovra economica rompe il patto con l’Unione europea, crea più deficit che alla fine non sarà del 2,4% ma addirittura sopra il 3%, sarà davvero una catastrofe. Lo spread a 320 significa poca fiducia, una situazione molto negativa”. (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI E DI MAIO, “NON MOLLIAMO”

Dopo la lettera con cui Moscovici e Dombrovskis demoliscono la manovra di bilancio italiana, il vicepremier Matteo Salvini ha imbracciato il fucile per prepararsi ad una resistenza ai diktat europei. «Ve lo dico, questo governo va avanti per 5 anni e non ci mandano a casa anche se mandano le truppe di occupazione da Bruxelles», ha commentato il leader della Lega da Bolzano, dove si trova per la campagna elettorale in Alto Adige. Parole nettissime contro l’Europa: «Io resisto e vado avanti più convinto di prima». Poco dopo è arrivata la replica dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio, più diplomatico ma comunque populista: «A Junker e Moscovici dico: Venite qui tra la gente, non pontificate da Bruxelles con le lettere, venite qui e abbiate il coraggio di dire agli italiani che non hanno i diritti di tutti gli altri popoli europei». Tira dritto anche il premier Conte, che sulla «deviazione senza precedenti» commenta: «Forse si riferiscono al valore assoluto. Ma noi già dovevamo partire da un riallineamento all’1,2%, più le clausole Iva si andava al 2%. Dal 2% al 2,4% è smentito che si stratti di una deviazione senza precedenti». E sulle possibili ripercussioni commenta: «Dire che la situazione sta precipitando per la lettera mi sembra una valutazione eccessiva. È normale che arrivi, abbiamo la possibilità di replicare fino a lunedì». (agg. di Silvana Palazzo)



CONTE REPLICA ALL’UE: “NON È VERO”

E alla fine la tanto annunciata lettera dell’Unione Europea circa la bocciatura della manovra di bilancio italiana, è arrivata. Da Bruxelles è stato consegnato il penultimo monito prima dell’ufficiale ko delle prossime settimane: «Il bilancio italiano – si legge nella missiva consegnata a Palazzo Chigi da parte della Commissione Europea – mostra una deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità, dovuta ad una espansione vicina all’1% e ad una deviazione dagli obiettivi pari all’1,5%». La Commissione sottolinea inoltre “un non rispetto particolarmente serio con gli obblighi del Patto”, sollecitando una risposta del Belpaese entro e non oltre lunedì 22 ottobre. Come già previsto l’UE ha quindi bocciato totalmente la legge di bilancio del governo gialloverde, ma nonostante tale richiamo, lo stesso esecutivo è convinto della bontà delle sue riforme. Il premier Conte, a riguardo, ha ammesso commentando i dati elencati nella lettera: «Forse si riferiscono al valore assoluto. Ma noi già dovevamo partire da un riallineamento all’1,2%, più le clausole Iva si andava al 2%. Dal 2% al 2,4% è smentito che si tratti di una deviazione senza precedenti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL COMMENTO DEL PREMIER CONTE

Quello che si presenta a Bruxelles in occasione del vertice del Consiglio europeo è un governo italiano quanto mai isolato in Europa. L’annuncio della lettera di richiamo che il commissario Moscovici consegnerà al ministro Tria viene infatti supportata da diverse nazioni, convinti nel sostenere che le regole di bilancio vadano rispettate da tutti i Paesi, anche quelli “grandi” come l’Italia, sottolinea l’austriaco Kurz. A questo coro di richiami si aggiungono il premier olandese Rutte e il croato Andrej Plenkovic, ma Giuseppe Conte su Facebook non sembra intenzionato ad avallare passi indietro. In un post infatti precisa che “sapevamo che questa manovra che abbiamo pensato per soddisfare le esigenze dei cittadini italiani, a lungo inascoltate, non è in linea con le aspettative della Commissione Europa. Ci aspettiamo quindi osservazioni e rilievi che stanno per arrivare e ai quali siamo pronti a replicare. È la normale interlocuzione che avviene tra Commissione e singoli Stati Membri. Note di questo tipo arriveranno anche ad altri Paesi; prevedibilmente: Spagna, Francia, Portogallo”. Secondo Conte, “tutto questo non può preoccuparci: ci avrebbe preoccupato se avessimo fatto una manovra temeraria. Ma la nostra manovra è ben pensata, ben costruita, ben realizzata ed è l’unico strumento che abbiamo per assicurare crescita economica e sviluppo sociale al nostro Paese. Ed è quello che continueremo a spiegare nel corso dell’interlocuzione che proseguirà con l’Unione europea. Sono misure indispensabili se vogliamo invertire la rotta. Credo nel lavoro che abbiamo fatto, con serietà e responsabilità. L’ho rivendicato con orgoglio di fronte ai partner europei. E non ci spaventa il dialogo purché costruttivo e utile, e scevro da pregiudizi”. (agg. di Dario D’Angelo)

MANOVRA, SPREAD VOLA A 320 PUNTI BASE

Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici consegnerà oggi al ministro Giovanni Tria la lettera di richiamo della Commissione Ue sui conti pubblici italiani. Ed è con ogni probabilità legata a questa svolta negativa per la politica del Belpaese nei rapporti con l’Europa che si lega l’impennata dello spread, volato a 320 punti base, il nuovo massimo da oltre cinque anni a questa parte. Come riportato dall’Ansa, era dal marzo 2013 infatti che i grafici Bloomberg non segnavano un differenziale di rendimento fra Btp decennale e bund così elevato. Allarmanti anche i numeri relativi al rendimento del decennale italiano, salito fino al 3,63%, livello mai toccato dal febbraio 2014. Numeri che danno perfettamente l’idea dell’incertezza dei mercati sullo stato di salute dell’economia italiana, con uno scontro con l’Europa che più che all’orizzonte sembra ormai inevitabile. (agg. di Dario D’Angelo)

MOSCOVICI DARA’ A TRIA LETTERA RICHIAMO

Il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici oggi e domani è impegnato a Roma in una serie di incontri, mentre entra nel vivo il confronto tra il premier Giuseppe Conte e l’Unione europea sulla manovra. L’appuntamento chiave è in programma oggi pomeriggio con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, a cui Moscovici darà la lettera con richiesta di chiarimenti sul piano di Bilancio notificato dall’Italia. La notizia è riportata da France Presse, che cita “fonti europee”. Il commissario Ue agli Affari economici vedrà anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e si recherà in visita di cortesia al Quirinale, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Infine, parteciperà ad un convegno a porte chiuse organizzato da Aspen Institute Italia e Institut Aspen France. In merito alla richiesta di chiarimenti, il presidente del Consiglio ha dichiarato: «Noi ovviamente risponderemo alle osservazioni critiche. Siamo rimasti d’accordo, ieri ho parlato anche con Jean-Claude Juncker. Parlerò anche con lui, lo incontrerò anche nelle prossime settimane». (agg. di Silvana Palazzo)

OLANDA-AUSTRIA: “DEBITO ECCESSIVO”

Non solo l’Austria e la Francia, oltre ai principali vertici Ue, ora anche l’Olanda si dice preoccupata per i conti presentati dall’Italia e dal premier Conte in “difesa” della Manovra Economica. «Un buon incontro bilaterale con Conte al Consiglio europeo. Ho espresso la preoccupazione dell’Olanda per i piani di bilancio dell’Italia per il 2019», ha spiegato il premier olandese Mark Rutte, non prima di specificare «ho dato pieno appoggio per la Commissione europea nell’applicazione dei nostri obblighi comuni sotto il Patto di stabilità», ha concluso il primo Ministro de L’Aja. Conte invece fa sapere sempre dopo l’incontro olandese, «Ho avuto con Rutte un confronto aperto e cordiale sui temi all’ordine del giorno del Consiglio Ue. Ho avuto modo di presentare e illustrare anche il poderoso piano di riforme strutturali e il piano di investimenti che abbiamo varato e inserito nella manovra economica, manovra su cui vogliamo un dialogo costruttivo e sulla quale non accettiamo pregiudizi». 

LA BOCCIATURA DALL’AUSTRIA

Da Bruxelles giungono le parole del premier Giuseppe Conte per provare a rassicurare l’opinione pubblica ed in particolare l’Europa. “La manovra è bella” dice il Premier arrivando nella capitale del Belgio, ma non sono molti al di là dei confini a pensarla come il primo ministro italiano. La doccia fredda porta la firma di Sebastian Kurz, cancelliere austriaco dei popolari di destra, alleato di Matteo Salvini, che ha sottolineato come “I debiti eccessivi siano pericolosi”, rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva un parere sulla manovra italiana. Kurz ha aggiunto che i debiti sono pericolosi «Per i Paesi che li hanno accumulati ma anche per l’Europa. Ritengo negativo che siano state fatte eccezioni per i Paesi più grandi». Il numero uno austriaco ha quindi sottolineato di essere un “grande difensore” dei criteri di Maastricht, indicando come la politica di Vienna sia da esempio per il suo equilibrio (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL COMMENTO DI CONTE

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è al Consiglio Europeo, in programma un vertice con il collega francese Macron e la cancelliera tedesca Merkel. Al centro del discorso la manovra italiana, con il primo ministro che ha sottolineato di “aspettarsi critiche” ma anche che “è molto bella”. Grande attesa per il confronto con Angela Merkel, la quale è rimasta “impressionata” da alcuni punti della manovra: “siamo entrambi d’accordo che la linea deve essere quella del dialogo costruttivo”. E ci sarà modo di discutere anche della conferenza sulla Libia di Palermo, “molto importante per la nostra linea di politica estera e interna, vista l’incidenza anche sull’immigrazione”. E la cancelliera della Germania ci sarà, come annunciato da Conte: “La Cancelliera Angela Merkel sarà presente alla Conferenza per la Libia che stiamo organizzando a Palermo. Apprezzo molto questo sostegno allo sforzo portato avanti dall’Italia insieme alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale nell’interesse del popolo libico”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CONTE: “OETTINGER? RISPETTO CRITICHE”

Un Consiglio Ue nettamente in salita quello che attende l’Italia e il premier Giuseppe Conte, giunto ieri pomeriggio a Bruxelles per il vertice più importante di questa ultima fase di Commissione e Parlamento Ue “pre-elezioni”. Migranti, Brexit ma soprattutto Manovre finanziarie dei singoli Paesi membri: gli occhi inevitabilmente, a parte il capitolo May, sono puntati sull’Italia e sulla sfida ormai aperta tra Salvini-Di Maio e il board di Bruxelles, in particolare Juncker, Macron e Merkel. «Ci aspettiamo osservazioni critiche da parte della Commissione Ue ma ci siederemo attorno al tavolo e spiegheremo, perché più passa il tempo e più mi convinco che la manovra è molto bella»: introduce così il premier la sua mission per questi giorni decisivi, con la lettera Ue che viene data “già pronta” per le infrazioni/dubbi sulla Manovra del Governo Lega-M5s. Ieri lo scontro durissimo prima con Juncker – «inaccettabili le deviazioni di Roma» – e poi soprattuto con il Commissario al Bilancio Ue Oettinger, che con “opinioni personali” ha di fatto già fatto capire che la Commissione Ue boccerà il testo della Legge di Stabilità laddove l’Italia non facesse passi indietro significativi.

CONSIGLIO UE E BILATERALI CON MERKEL E MACRON

Se poi osserviamo quello che succede in Italia in queste ore, il piatto della sfida è ancora più “ricco”: dopo lo scontro tra Di Maio e “gli alleati” che avrebbero usato una “manina” per correggere alcuni punti del Decreto Fiscale (nella parte sulla pace-condono, vedi qui i dettagli), il premier Conte ha promesso che al suo ritorno venerdì «risolviamo tutto e chiudiamo la partita». Il problema è che potrebbe farlo con un macigno pesante come pochi sulle spalle, ovvero la sonora bocciatura della Manovra stessa che oggi nei due brevi bilaterali con Merkel e Macron il Presidente del Consiglio proverà ad “evitare” chiedendo un appoggio di fiducia alla crescita italiana. Sul Presidente francese c’è poco da sperare, sulla Germania invece qualche elemento in più – specie per qualche possibile controaccordo sui migranti – di fiducia è consistente. «La cancelliera tedesca Angela Merkel è stata molto attenta durante l’illustrazione della manovra italiana e impressionata dalle riforme strutturali in cantiere. Per questo siamo entrambi d’accordo su una linea di dialogo costruttivo», ha spiegato Conte in uno dei giorni in cui la sua figura è richiesta ad un “salto di qualità”, lontano dagli “scudieri” DI Maio e Salvini.