Sono parole forti quelle pronunciate da Matteo Salvini nell’immediata vigilia del Cdm che avrà il compito di superare le divergenze sorte sul decreto fiscale tra Lega e M5s. Come riportato da Il Corriere della Sera, il leader del Carroccio al telefono con il segretario Giorgetti commentava:”Ma scusa, su che cosa lavoriamo? C’è un testo, una bozza, un’idea? No? Niente? Andiamo bene. Ma è normale che loro abbiano montato tutta ‘sta panna e poi neanche abbiano una proposta?”. A molti è balenata in mente l’ipotesi che quella di Di Maio sul decreto “manipolato” sia stata tutta una manovra per arrivare all’appuntamento al Circo Massimo di oggi come il leader che ha smontato il condono e Salvini non nega questa opzione:”E infatti se ne sono usciti Fico, Grillo…persino un sottosegretario che non ho il bene di conoscere come Dell’Orco. Un fenomeno: dice che Salvini deve farsi una ragione del fatto di non essere al governo con Berlusconi”. All’intervistatore che gli domanda se è per questo che ha deciso di non parlare più con Di Maio, risponde:”È così. Provi a considerare la scena. Noi facciamo riunioni su riunioni, arriviamo a saldi sostenibili, con grande lavoro mettiamo a punto il decreto e tutti lo approvano. A quel punto, io vado a Mosca al convegno di Confindustria. Addirittura, il povero Conte, un galantuomo a cui va tutta la mia stima, è a Bruxelles a difendere la manovra da quelli che ci vogliono male. Proprio nello stesso momento, c’è qualcuno che va in televisione a parlare di manine misteriose, a dire che sulla manovra c’è il trucco, che andrà in procura…Il problema è che intanto lo spread va a 340. Veda lei”. (agg. di Dario D’Angelo)



CDM, AVVISO AI TECNICI: “SMARTPHONE IN VISTA”

Regna la tensione tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio ad ormai pochissime ore dal Consiglio dei ministri che secondo gli intenti del premier Conte che lo ha convocato dovrà riuscire ad archiviare le ostilità sorte sul decreto fiscale. E dopo le accuse pronunciate dal capo politico M5s e a Porta a Porta rispetto alla “manina” politica o tecnica che a suo dire avrebbe manipolato il decreto, ecco un retroscena che la dice tutta sul clima di diffidenza interno al governo in queste ore. Come riportato dall’Huffington Post, di fronte alla sala dove si riunisce il Consiglio dei ministri c’è un’anticamera che tra poche ore sarà affollata da capi di gabinetto, capi degli uffici legislativi e tecnici. Secondo il quotidiano diretto da Lucia Annunziata, “in alcuni ministeri a questi ultimi è stato rivolto un invito molto particolare. Suona più o meno così: ‘Quando state lì dentro, cellulari ben visibili in mano'”. Nessuna fuga di notizie insomma. (agg. di Dario D’Angelo)



SCINTILLE SALVINI-DI MAIO

Manovra, Decreto Fiscale ma non solo: c’è grande attesa per il Consiglio dei Ministri in programma oggi alle ore 13.00 dopo le scintille tra Salvini e Di Maio delle ultime ore. Il premier Giuseppe Conte ha tentato di distendere il clima e ai microfoni del Corriere della Sera ha commentato: “Esiste una responsabilità verso il Paese, non solo verso l’elettorato e la gente dei social. Invito i 5 Stelle e la Lega a non dare pretesti allo spread, non dobbiamo farci male da soli”. Non sembra dunque possibile una rottura tra Lega e Movimento 5 Stelle, con i due vice premier che hanno confermato l’intenzione di proseguire insieme. E il ministro dell’Interno ha sottolineato che oggi non ci sarà alcun pre-vertice: “Ci parliamo in Consiglio dei ministri”, nessun summit prima “visto che sono qua sul lago di Como”. Ha concluso il capo del Viminale come riportato da Sky Tg 24: “Abbiamo il diritto e dovere di andare d’accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



81 EMENDAMENTI AL DECRETO SICUREZZA

Che la tensione nel Governo stia salendo esponenzialmente, a partire da quello che è ormai noto come “caso condono”, è chiaro dalla reazione stizzita di Matteo Salvini agli 81 emendamenti presentati sul Decreto Sicurezza dal Movimento 5 Stelle. “Si sono comportati come l’opposizione” ha spiegato Salvini, facendo capire che con questo tipo di atteggiamento la solidità dell’esecutivo è a rischio. Dal Movimento 5 Stelle al momento nessuna spiegazione generale sugli emendamenti, ma è risaputo che ai pentastellati non piace un decreto che renderebbe più flessibile la legge sul porto d’armi e sarebbe sicuramente meno “garantisca” rispetto a quanto possa piacere ai 5 Stelle. Se il Decreto Sicurezza dovesse bloccarsi, potrebbe trattarsi di una problematica pesante da affrontare per il Governo. (agg. di Fabio Belli)

SCINTILLE NEL GOVERNO

Scintille nel governo sul “caso condono”: il decreto fiscale è diventato una mina vagante per M5s e Lega. Dopo lo scontro di ieri, per il quale la maggioranza era ad un passo dalla rottura, stamattina il clima sembrava migliorato, ma la schiarita è stata apparente, perché la tensione è tornata di nuovo alta nel primo pomeriggio. Non sarebbe andata giù a Matteo Salvini la storia della “manina” e gli avrebbero dato fastidio le ultime uscite di Luigi Di Maio. Quest’ultimo dal canto suo ha replicato al ministro dell’Interno anche per quanto riguarda la vicenda del Consiglio dei ministri, nel quale il premier Giuseppe Conte avrebbe letto il testo del dl fiscale e lui avrebbe invece scritto il verbale. «Si dice una cosa che non è vera: nel Cdm, come è sempre stato, non si legge un provvedimento norma per norma ma si enunciano i principi generali. Conte ha enunciato i principi generali dell’accordo sulla pace fiscale». Come riportato dall’AdnKronos, non ci sarebbero stati contatti telefonici tra Salvini e Di Maio. La frattura però può essere ricomposta: ci proveranno domani nella riunione politica fissata prima del Consiglio dei ministri. (agg. di Silvana Palazzo)

CASO CONDONO: DOMANI INCONTRO CHIARIFICATORE

È in programma domani mattina, prima della riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, l’incontro chiarificatore tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. L’obiettivo è cancellare ogni dubbio sul test del decreto fiscale, che ha creato non poche tensioni all’interno del governo. Nelle ultime ore i due vicepremier hanno dato vita ad un botta e risposta distanza: uno dice di non voler passare per sostenitore dei condoni, l’altro che non intende passare per bugiardo e amico degli evasori. Salvini ha assicurato che non intende far saltare il governo («non ho intenzione di fare questo regalo al Pd e agli speculatori»), ma non vuole neppure passare «per scemo». Di Maio dal canto suo ha detto di essere pronto a voltare pagina: «Domani ci vediamo e sistemiamo tutto. E da lunedì lavoreremo per spiegare questa manovra all’Europa». Sul caso è intervenuto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il quale si è detto certo di un accordo in Consiglio dei ministri ma ha puntualizzato che «ci sono dei temi e nella storia e nei valori del M5s, rispetto ai quali non si può indietreggiare». Anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli si è mostrato fiducioso: «Salvini e Di Maio risolveranno tutto, i mercati devono stare tranquilli». (agg. di Silvana Palazzo)

SALVINI “PER SCEMO NON CI PASSO”

Lega vs M5s per il decreto fiscale: è scontro a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, acque agitate al Governo. La “manina manipolatrice” ha scatenato la bufera, con le due forze di maggioranza che hanno preso posizione dopo le indiscrezioni e le affermazioni delle ultime ore. Direttamente da Mezzocorona, il segretario federale del Carroccio ha sottolineato che il premier Conte e Di Maio hanno letto e scritto il testo incriminato: “Per scemo non ci passo: io non voglio fare saltare niente e spero che anche il Movimento 5 Stelle voglia andare avanti, ma quando ci vuole ci vuole”. Il ministro dell’interno ha confermato che domani si recherà a Palazzo Chigi: “Rileggiamo, ridiscutiamo e riscriviamo, ma ci tengo a lasciare agli atti la verità di quel Consiglio dei ministri da cui è nato questo caos sul condono di cui a me non può fregare di meno”. “Voglio andare avanti con questo governo” annuncia Salvini, che però lancia anche un monito: “Patti chiari e amicizia lunga”.

DI MAIO: “SALVINI, NON FARE IL FENOMENO”

“Spero Luigi Di Maio ci vada davvero, in procura. Scoprirà che la famosa ‘manina’ è in casa loro. Ma occhio, così loro si vanno a schiantare” aveva detto il leghista Giancarlo Giorgetti in un’intervista a Repubblica, riferendosi alle parole di Di Maio nel corso della puntata di mercoledì di Porta a Porta. E il Corriere della Sera sottolinea che la tensione tra i due vice premier è sempre più palpabile. “Fortemente irritato” il capo del Viminale, mentre il leader M5s in un vertice con una pattuglia di fedelissimi avrebbe sottolineato: “L’accordo lo troveremo, di certo su questo non cade il governo. Ma Salvini deve smetterla di fare il fenomeno”, riporta Adnkronos. Sul summit del Governo in programma domani a Roma ha aggiunto: “Domani si tratta solo di togliere la norma sul condono penale. Sia chiaro: nessun mercimonio su altri tavoli. Il condono tombale nell’accordo non c’era”.