È un tutto contro tutti, anzi contro Beppe: non si placano le polemiche sul fondatore del Movimento 5 Stelle: «Beppe Grillo dileggia gli avversari usando la fragilità e la sofferenza dei più deboli, dei bambini e delle loro famiglie. Si vergogni il #M5s per quelle parole. Grillo è garante sì, ma del cinismo pentastellato. Il #Pd su #autismo ha fatto una legge, i 5stelle fanno ironia». Così Alessia Rotta, solo una delle tante esponenti delle opposizioni che dopo il discorso di ieri a Italia 5Stelle si è scagliata contro “l’ispirato” guru dei M5s: ancora più duro Matteo Renzi, che sottolinea e tanto la battutaccia su autismo e sindrome di Asperger dell’ex comico: «Beppe Grillo al raduno del M5Stelle ha attaccato Mattarella, Macron, l’opposizione. E tutti hanno reagito, giustamente. Ma poi ha fatto peggio: ha preso in giro chi soffre di autismo. Insultare un bambino autistico è peggio di insultare un Presidente. Beppe Grillo, fai schifo». In tanti danno a Grillo dell’autentico rappresentante della destra reazionaria, come esemplifica il giornalista spesso critico con i 5Stelle Jacopo Iacoboni: «Un comizio di destra vera, autoritaria, contro Sergio Mattarella». 



EMMA BONINO: “PREOCCUPANTE M5S”

Non si placa il polverone attorno a Beppe Grillo dopo il suo intervento di ieri a Italia 5 Stelle, la kermesse dei pentastellati in quel del Circo Massimo a Roma e nel corso della quale il padre nobile del Movimento è stato accusato di aver offeso gli autistici e di aver espresso giudizi secondo alcuni eversivi in merito ai poteri che sono prerogativa del Capo dello Stato: nelle ultime ore, sia esponenti grilini che della Lega hanno confermato che il comico genovese parlava a titolo personale e che nel programma di Governo non è prevista nessuna rivoluzione in tal senso. Tuttavia, meno pronosticabile era il fatto che molti esponenti del Movimento 5 Stelle hanno preso le distanze da Grillo: dopo Luigi Di Maio, anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha espresso parole di solidarietà a Sergio Mattarella ricordandone il suo ruolo di garanzia, mentre il premier Giuseppe Conte, tralasciando il tradizionale aplomb, ha detto senza mezze misure che Grillo ha esagerato: e, secondo una indiscrezione pubblicata da Libero Quotidiano, pare che il Primo Ministro abbia oggi telefonato al Quirinale, una sorta di chiamata “di cortesia” al Capo dello Stato. Intanto, c’è chi invece ha preso molto sul serio le parole del discorso di ieri del fondatore del Movimento: Emma Bonino ha spiegato invece che i pensieri espressi da Grillo su Mattarella sono “molto preoccupanti”. (agg. di R. G. Flore)



DI MAIO-M5S, “SUE OPINIONI”

«C’è stata una mia conversazione con il Presidente Sergio Mattarella, era molto sereno, a caldo delle dichiarazioni di Beppe Grillo ieri al Circo Massimo che abbiamo anche commentato. Non facciamone un caso e polemiche inutili»: così il Premier Conte questa mattina ha provato a chiudere il “caso” Grillo dopo le invettive anti-Mattarella lanciate ieri sera dal palco di Italia 5 Stelle, la kermesse dei M5s al Circo Massimo prima dei saluti finali. Molte parole, quasi tutte “polemiche” con relative ire delle opposizioni e dello stesso Governo contro il fondatore “ispirato” che in un semi-passo indietro oggi sul suo blog ha aggiunto «Mai prendersi troppo sul serio, perché senza ironia non c’è umanità!». Ma cosa aveva detto Grillo, tanto da scatenare una reazione così ampia di tutto il mondo politico italiano (con ben pochi che lo hanno difeso strenuamente, ndr)? Poche ma semplici invettive che non sono piaciute per nulla, tanto a Palazzo Chigi quanto ovviamente al Qurinale «Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato, dovremmo riformarlo. Il vilipendio… Un capo dello Stato presiede il Consiglio superiore della magistratura, è a capo delle forze armate, nomina cinque senatori a vita. Non è più in sintonia col nostro modo di pensare».



IL “PIANO” DI GRILLO CONTRO IL COLLE

Apriti cielo, con la gara partita ieri a “smarcarsi” dal Beppe nazionale: l’imbarazzo più grande, ovviamente, è per il M5s dato che la folla del Circo Massimo ha esaltato molto di più la carica “provocatoria” di Grillo piuttosto che le rassicurazioni “istituzionali” del vicepremier Di Maio. Proprio il giovane leader pentastellato questa mattina ha spiegato «Beppe Grillo ha esposto la propria idea che non è nel contratto di governo, noi non ci lanciamo in una grandissima riforma costituzionale sul Presidente della Repubblica». Stessa identica “traccia” la insegue il Premier Conte nella conferenza con la stampa estera: «Le dichiarazioni impegnano chi le ha fatte, mi sembra che anche il M5S abbia ieri prontamente dichiarato che quelle di Grillo erano dichiarazioni personali che non coinvolgono i 5 stelle e che non c’era riconducibilità all’accordo di governo. Confermo – puntualizza – che nulla del genere è nel contratto di governo». Secondo il politologo Gianfranco Pasquino, intervistato a Lettera43, vi è un preciso “piano” nelle parole di Grillo e non sarebbero da derubricare come mera “sparata” dell’ex comico: «Sono frasi con un valore più consistente: indebolire il presidente della Repubblica significa indebolire il controllo che esercita sul governo. Perché autorizza i disegni di legge governativi e poi li promulga anche. È quindi una specie di minaccia sottesa […] Guarda che vogliamo toglierti dei poteri, cerca di comportarti bene». Soprattutto in questa faccenda della manovra che ha moltissimi punti che sono assolutamente sbagliati e sui quali il capo dello Stato immagino abbia in parte già obiettato».