Lo chiamano già “Patto delle Tagliatelle” e avrebbe blindato il Governo dopo le tensioni dei giorni scorsi, manine o condoni che siano: «Non ho mai smesso di fidarmi né di Conte né di Di Maio. L’incazzatura passa. Capita a tutti di arrabbiarsi quando ci si sente ingiustamente tirati in causa. La manina? Stasera manco ha pagato il conto. Ha offerto Conte», è scherzoso e decisamente ironico Matteo Salvini dopo l’uscita dalla trattoria romana e quelle tagliatelle cacio e pepe che pare abbiano messo il sereno in un Governo che si appresta a ricevere la batosta della Commissione Ue sulla Legge di Stabilità. Non solo, sul fronte Dl Fiscale pare che i tre abbiano concordato che non sia per nulla da escludere il ricorso al voto di fiducia nelle prossime settimane di discussione in Parlamento. In un retroscena riportato dal Corriere della Sera, Di Maio avrebbe anche confidato di sentirsi sicuro solo quando è alla presenza di Conte e Salvini senza altre persone: «Perché quando loro sono da soli, c’è una stima e un clima di fiducia saldissimo tra loro tre. I problemi sorgono quando intervengono altri», spiega ancora il CorSera in una delle tante ricostruzioni più o meno verosimili sulla cena romana del “tris gialloverde” avvenuta ieri sera. (agg. di Niccolò Magnani)



LA CENA A TRE: CONTE, SALVINI, DI MAIO IN TRATTORIA

Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini a cena insieme. Il premier e i due leader di M5s e Lega si sono incontrati al ristorante da Sabatino, poco distante da Palazzo Chigi, per discutere delle nomine Rai, visto che potrebbe essere convocato giovedì il Cda. La cena, a quanto pare a carico del presidente del Consiglio, è servita a definire l’accordo politico sulle figure giuste. Tra un antipasto, un primo cacio e pepe e vino rosato anche il premier Conte ha voluto dire la sua sulla lista dell’amministratore delegato Fabrizio Salini, che è stato più attento alle professionalità che ai profili politici. Dunque c’è stato un confronto su proposte e caselle fino a tarda notte, come riportato dal Messaggero, secondo cui il direttore di Fanpage Fabrizio Piccinini potrebbe guidare il settore web della Rai. Di Maio si sarebbe già espresso positivamente sulla lista di Salini, mentre Salvini nutriva qualche perplessità: lo snodo di tutto resta il Tg1. Salvini avrebbe insistito su Gennaro Sangiuliano, attuale vice, ma agli occhi di Di Maio è troppo sovranista, quindi Conte ha provato a mediare.



LA LISTA DI SALINI: PATERNITI VERSO TG1

La lista di cui Conte, Di Maio e Salvini hanno discusso a cena prevede Giuseppina Paterniti al Tg1, gradita al M5s, e Marcello Ciannamea a Rai1, gradito invece alla Lega. Al Tg2 Sangiuliano, mentre Maria Pia Ammirati – che si è avvicinata a M5s – a Rai2. Giuseppe Carboni, apprezzato dai grillini, al Tg3, con la conferma di Stefano Coletta a Rai3. Questo dunque lo “schieramento” di prima linea riportato dal Messaggero, secondo cui Salvini proverà a strappare in extremis Sangiuliano per il Tg1. In tal caso Carboni potrebbe finire al 2 e Mazzà restare al 3 o Rainews. Quel che conta è sciogliere il nodo relativo al Tg1, il resto vien da sé. La potente TgR è già ipotecata alla Lega con la conferma di Alessandro Casarin, che ora ha l’interim. Non è da escludere che nella partita del Tg1 rientri anche Federica Sciarelli, ma manca poco alla fumata bianca. In cambio del Tg1 la lega può però incassare la radio (con Ludovico Di Meo) che in aggiunta a Rai1, al Tg2 e alla TgR è un buon bottino.

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