La bocciatura dell’Ue sulla manovra ha trovato la pronta reazione del governo italiano, intento a proseguire su questa strada. Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture e consigliere economico di Matteo Salvini, ha commentato ai microfoni de Il Messaggero: “Prima di tutto l’approfondimento dei contenuti della manovra non può essere limitato ad un mero scambio di lettere tra noi e Bruxelles. Serve un confronto dialettico punto per punto. Di certo questa manovra non può essere considerata scassa-conti. Anzi”. Aggiunge Siri: “Credo, ma è una mia opinione, che la manovra poteva essere ancora più coraggiosa. Avrei osato di più per abbassare la pressione fiscale. Meno tasse per sviluppare la crescita, per dare uno choc all’economia, per creare lavoro. Tuttavia per essere responsabili abbiamo deciso di restare dentro il 2,4%, riducendolo progressivamente nel triennio”. L’economista poi precisa: “Va chiarito che lo sforamento è molto modesto: solo lo 0,5% del deficit perché in realtà avevamo già una previsione dello 0,8% che è salita all’1,2% perché la crescita stimata dai governi Renzi e Gentiloni non c’è stata. Una dato che la Ue deve considerare e al quale si aggiunge un altro fatto. E cioè che nella legge di bilancio abbiamo assorbito i 13 miliardi per le clausole di salvaguardia, che valgono uno 0,7%. Insomma, siamo arrivati a quota 1,9% senza avere fatto nulla”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MOAVERO: “NO A NUOVO DOCUMENTO”
Il Governo è compatto: “Non ci fermeremo”, il giudizio dopo la bocciatura Ue della manovra. Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno ribadito le proprie posizioni, con il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul tenere i conti in ordine. intervenuto di fronte alle commissioni Esteri congiunte di Camera e Senato, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha sottolineato: “L’Unione Europea ci riserva una bocciatura sulla manovra e chiede un nuovo documento: ora l’Italia ha tre settimane di tempo per rispondere, con il Governo italiano che esclude comunque un nuovo documento”. Moavero poi prosegue: “L’ultima parola spetta ai Parlamenti nazionali, la Commissione può comunque aprire una procedura per disavanzo eccessivo: queste sono le dinamiche istituzionali”. L’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle è dunque convinto di “essere sulla strada giusta” come confermato dal vice premier Di Maio: non ci resta che attendere le prossime mosse. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MATTARELLA: “EVITARE DISORDINE CONTI”
Intervenuto a Rimini davanti ai sindaci dell’Anci, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato alcune battute dopo la bocciatura della manovra da parte dell’Unione Europea. Il Capo dello Stato ha inviato un messaggio al governo sul rispetto dei conti e del bilancio, una responsabilità che “accomuna chiunque svolga una funzione rappresentativa: si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile”. “Ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità”, evidenzia Sergio Mattarella, che aggiunge: “Occorre procedere garantendo la sicurezza della comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici e della pubblica finanza producano contraccolpi pesanti per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano per i propri figli e per le imprese che creano lavoro”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GIORGETTI: “”MAI PIU’ SUPINI ALL’EUROPA”
Nella puntata in onda questa sera a Porta a Porta, il Sottosegretario della Presidenza del Consiglio ribadisce l’impegno del Governo anche dopo la bocciatura dell’Ue, e i toni sono tutt’altro che remissivi: «L’atteggiamento del governo italiano rispetto al passato e cambiato. Rivendichiamo questo nuovo atteggiamento: non siamo più supini ed ubbidienti rispetto all’Europa», spiega Giorgetti a Bruno Vespa, non prima di ricordare come la posizione dell’esecutivo non cambierà di certo pur dopo la “stangata” della Commissione. «Avremo potuto costruire un bilancio ‘falso’ dicendo che facevamo l’1,9% e poi sforavamo noi invece abbiamo fatto le cose seriamente impegnandoci a rimanere entro il 2.4% con verifiche trimestrali o anche mensili se necessario», sottolinea ancora Giorgetti, concludendo poi «Se sbagliamo siamo disposti a correggere attivando dei meccanismi automatici di correzione della spesa».
SALVINI: “AVANTI SOL SORRISO”
«La manovra non è stata improvvisata. Dire oggi che la rivediamo non avrebbe senso», ha spiegato arrivando a Mosca il Premier Giuseppe Conte, nel giorno in cui la Legge italiana entra di diritto “nella storia” per la prima vera bocciatura di manovra Ue. «La bocciatura della manovra per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce», ha fatto sapere il portavoce del Ministro Tria che nelle prossime ore valuterà le richieste dell’Europa «non rallentando l’iter di presentazione della Legge di Bilancio in Parlamento». Su Twitter Salvini torna ad insistere che la strada percorso dall’Italia è quella giusta, «Noi andiamo avanti con il sorriso, ce lo chiedono gli italiani. Siamo convinti di essere nel giusto», mentre il Governo prova a stringere i fianchi e preparare il contrattacco tanto in Parlamento quanto a Bruxelles. L’Ue in particolare se l’è presa per tre contenuti fondamentali della Legge gialloverde, in cui non figura il Reddito di Cittadinanza: «Le misure previste dalla Manovra indicano un chiaro rischio di retromarcia su riforme adottate in linea con le raccomandazioni Ue. L’abolizione della Fornero fa retromarcia sulle riforme precedenti che puntellano la sostenibilità del debito»; poi a non convincere sono anche il condono contenuto nel Dl Fiscale e la riduzione delle tasse sulle imprese che investono sono disinnescate dall’abolizione delle agevolazioni fiscali, si legge sempre nella lettera di risposta di Moscovici al Ministro Tria.
SALVINI, “UE ATTACCA UN POPOLO”; DI MAIO “SCRITTA A ROMA, NON A BRUXELLES”
Moscovici evoca il popolo e i rischi che correrebbe con la Manovra economica che il Governo italiano si appresta a varare, e i “populisti” rispondono per le rime. Da Bucarest, dove oggi è ospite per un incontro lampo con i vertici del locale esecutivo, il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha replicato alle parole del Commissario Ue e anche alla bocciatura arrivata dopo la riunione di Strasburgo della Legge di Bilancio per il prossimo anno: “Da Bruxelles non stanno attaccando un Governo, ma un popolo” ha detto il leader del Carroccio che poi ha aggiunto che questo genere di richiami fanno irritare ancora di più gli italiani. “E poi qualcuno si lamenta che l’Unione Europea è al minimo di popolarità” ha aggiunto e a fargli eco è arrivato, come spesso accade anche l’altro vicepremier Luigi Di Maio che ha tenuto il punto e si è limitato a ribadire che l’esecutivo non si fermerà e andrà avanti per la sua strada nonostante l’ultimatum arrivato dall’Ue di correggere la bozza della Manovra entro tre settimane: “Si tratta della prima manovra italiana che non piace alla Ue: non mi meraviglio, è la prima manovra italiana che viene scritta a Roma e non a Bruxelles” ha scritto poco fa su Facebook il numero uno del Movimento 5 Stelle che ha risposto che l’esecutivo “continua a lavorare a testa alta per il bene dei cittadini”. (agg. di R. G. Flore)
MOSCOVICI, “GOVERNO FA RISCHIARE IL POPOLO”
«L’Europa è costruita sulla cooperazione, l’eurozona è costruita su stretti legami di fiducia con regole che sono le stesse per tutti, quindi se la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata», è il primo monito che arriva dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, contro il Governo italiano e la sua Manovra appena bocciata in forma ufficiale. «Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze così come può tentare curare il debito con più debito, ma a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli Stati membri di mantenere gli impegni comuni, è nostro dovere, perché la fiducia è cruciale» spiega ancora il membro Ue, a fianco di un Moscovici che si sofferma sui problemi e i rischi che una Legge di Stabilità del genere mette in campo per gli altri Paesi Ue e per lo stesso popolo italiano. «La Commissione europea “non intende assolutamente ingerire nelle politica interna italiana: ci interessa l’impatto di bilancio sui cittadini», spiega il Commissario Affari Economici in conferenza stampa, non prima di aggiungere «Siamo di fronte a una deviazione chiara, netta e in un certo modo rivendicata. La Commissione Ue non mette in discussione le priorità del governo come la lotta alla povertà, sono priorità che possono avere senso, ma ci importa l’impatto che queste misure hanno sul popolo».
LA UE BOCCIA LA MANOVRA
La Commissione europea ha bocciato la bozza della manovra italiana. Il collegio dei commissari, che si è riunito nella sede dell’Europarlamento di Strasburgo, ha già dato il via libera all’opinione negativa sul Documento programmatico di bilancio che il governo aveva presentato il 15 ottobre scorso. La decisione sarà comunicata ufficialmente alle 15.30 nel corso di una conferenza stampa con il commissario Pierre Moscovici e il vicepresidente Valdis Dombrovskis a motivare il provvedimento. È la prima volta, come riportato da La Stampa, che la Commissione decide la bocciatura immediata, applicando così il secondo comma dell’articolo 7 del regolamento 473 del 2013, cioè quello che le consente di respingere una manovra nei primi 15 giorni. L’Italia ora ha tre settimane di tempo per inviare una nuova bozza di bilancio. Invece le opinioni sugli altri bilanci saranno pubblicate entro la fine di novembre. Se invece alla fine il governo decidesse di mantenere invariati i saldi della manovra, si farebbe concreta secondo il Sole 24 Ore la possibilità di un’apertura della procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito. (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI: “SOLO PARLAMENTO PUÒ CAMBIARE LA LEGGE”
In conferenza stampa da Bucarest, il Ministro Salvini torna a parlare della Manovra che sta facendo “tremare” la Commissione Ue: «L’Europa dal punto di vista mio e del governo italiano non può intervenire con veti e minacce per bloccare scelte dei singoli parlamenti e dei singoli governi», spiega il leader della Lega che aggiunge subito dopo, «l’unico organismo che può migliorare la manovra italiana è il Parlamento italiano». Non solo, secondo Salvini la Manovra punta realmente su crescita, lavoro, diritto alla pensione e diritto alla salute: «non toglieremo un solo centesimo dalle tasche degli italiani. Ascoltiamo tutti ma non torniamo indietro» ripete Salvini di fatto in “connubio” con quanto Di Maio poco dopo sottolinea uscendo dal Mise a Roma, «L’andamento dello spread in questi giorni dimostra che i mercati vogliono molto più bene all’Italia di alti commissari europei». Secondo una previsione di certo ottimistica, il vicepremier M5s stabilisce il prossimo scenario: «Avremo delle settimane di forte interlocuzione con la Commissione, ma sia i mercati che la Commissione apprezzeranno che il governo crede in quello che fa».
MANOVRA 2019: GOVERNO CONTE “BLINDA” IL TESTO
Giornata cruciale quella di oggi per la Manovra italiana: è infatti il giorno in cui la Commissione Europea valuterà la lettera spedita ieri dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria e, molto probabilmente, boccerà il testo finale del Governo Conte aprendo uno scenario ancora non del tutto chiaro visto che si tratterebbe di una “prima volta” nell’Unione Europea (qui sotto proviamo a spiegare perché, ndr). Nonostante il durissimo richiamo di una settimana fa sul debito e le troppe spese, la lettera di Tria provava a spiegare come nonostante i binari non “perfetti” il recupero sulla crescita saprà ricucire tutto. Oggi dopo le 13 si ritrovano per discutere sul testo italiano con probabile richiesta formale di modifica «del progetto di bilancio in relazione a saldi che violano il patto di stabilità e gli impegni di riduzione del deficit in termini strutturali assunti dallo stesso governo Conte a fine giugno». Il Premier Conte ha già detto che se bocciatura sarà, si sederanno al tavolo e inizieranno le discussioni ma l’Italia rischia comunque grosso e questo Salvini, Di Maio e il Presidente del Consiglio lo sanno benissimo. Nella cena di ieri sera a Roma – con il “patto delle tagliatelle” – hanno comunque blindato il testo, dicendo «La bocciatura della manovra da parte della Ue è pressoché certa ma se uno è convinto di quello che fa, come noi, va avanti». Stessa linea detta ieri da Di Maio, con tutto il board di Palazzo Chigi che conferma «Cambiare quota 100 e reddito di cittadinanza? No. Ognuno fa le sue scelte, l’Ue farà le sue e noi le nostre. Ma non vedo perché l’Ue dovrebbe bocciare una manovra con 15 miliardi di investimenti», conclude stamani Salvini.
COSA SUCCEDE SE LA UE BOCCIA LA MANOVRA
Gli avvertimenti dei vari commissari Ue sono stati chiari in questi giorni e sono tutti concordi nel dire che il debito fuori controllo e la spesa eccessiva proposta nella Manovra italiana non possono essere accettati: lo spread continua a rimanere sui 300 punti base come “media”, i mercati temono l’impatto di una ulteriore crescita di quel debito pubblico che incombe sul nostro Paese. Come riporta Repubblica in un fondo in cui spiega tutti i motivi per cui l’Unione Europea boccerà l’Italia (probabilmente già oggi, ndr), l’Ue contesterà al Governo Conte e al Ministro Tria «una violazione plateale degli impegni di risanamento delle sue finanze. Per questo, fatto senza precedenti, boccerà formalmente la Manovra». Troppe spese per reddito di cittadinanza e Quota 100, ma non solo: la Commissione non può accettare tutti i rischi che potrebbero derivare dalle conseguenze di una Manovra che rimarrà “intatta” per volere del Governo gialloverde.
In primis Bruxelles potrebbe chiedere «a un Paese membro un nuovo Documento programmatico di bilancio entro due settimane dalla trasmissione del medesimo all’esecutivo europeo, nel caso in cui questo preveda una “inosservanza particolarmente grave”». Gli indiziati ovviamente siamo noi, con le prossime settimane che vedrebbero Tria e Conte impegnati nel cercare un nuovo contenuto della Manovra per ridurre il deficit Debito/Pil: se però il governo italiano decidesse di non adattare la Finanziaria alle regole europee, potrebbe essere intrapresa contro l’Italia un’azione punitiva, come nota l’Adkronos. Una sanzione per “debito eccessivo” che va contro il Patto di Stabilità: questo rischia l’Italia che come tutti gli altri Paesi Ue deve soddisfare due criteri nelle proprie finanze pubbliche, «il loro disavanzo di bilancio non deve superare il 3% del prodotto interno lordo (Pil); il debito pubblico (debito del governo e degli enti pubblici) non deve superare il 60% del Pil», segnala sempre l’Adn.