L’attacco di Salvini all’Europa era quotatissimo questa mattina dopo la dura lettera di risposta sulla Manovra italiana mandata ieri da Moscovici e Dombrovskis contro il debito e le spese contenute in quella Legge di Stabilità: «Noi siamo qua per migliorare la vita degli italiani, mi sembra un attacco pregiudiziale: un attacco all’economia italiana perché qualcuno vuole comprare le nostre aziende sottocosto»: il Ministro degli Interni, intervistato da Rtl 102.5, non usa giri di parole per descrivere cosa gli sta a cuore anche per le prossime settimane e nonostante le richieste da Bruxelles, «Se insistono a tirare schiaffoni a caso mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani». Le reazioni dei mercati e dello spread preoccupano, eppure il Governo gialloverde sembra convinto delle proprie ricette: anzi, il fatto che mezza Ue si sia rivoltata contro l’Italia è un fatto positivo, «Siamo qua per lavorare, migliorare la vita degli italiani. Da Bruxelles dicono solo che non bisogna toccar la legge Fornero. Si commenta da sola. C’è un attacco all’economia italiana. Andiamo avanti. Non cambiamo qualcosa per la letterina».
SALVINI, LA MANOVRA E LE “LETTERINE” UE
Già, la “letterina”, il tipico esempio di comunicazione salviniana che ironizza su un attacco ricevuto e ne fa l’arma di forza per il contrattacco. «Bruxelles può mandare 12 letterine, da qui fino a Natale, ma la manovra non cambia»: il vicepremier della Lega non fa marce indietro, come del resto il suo collega grillino Di Maio, ma anzi rincorrono i “nemici” oltre confine apostrofandoli come “euroburocrati”. Si critica il debito e la troppa spesa? Per Salvini «Se la gente lavora di più, spende di più e paga le tasse» e non solo, «il mio dovere è quello di fare il contrario di ciò che hanno fatto Monti e Renzi, che con le loro manovre applaudite dall’Europa hanno fatto salire il debito pubblico di 300 miliardi». In merito alle critiche piovute addosso all’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca per la “scarpa” sul discorso di Moscovici, Salvini fa intuire di non aver gradito particolarmente la provocazione e si limita ad un «L’Europa non la cambiamo con le provocazioni».
MOSCOVICI: “TRIA E CONTE RINNEGANO GLI IMPEGNI FIRMATI”
In una intervista a Repubblica questa mattina, il Commissario agli Affari Ue Pierre Moscovici torna ancora una volta sul “nodo” Manovra e tira dritto sulle responsabilità del Premier e Ministro dell’Economia, seppur considerati ancora oggi «voci autorevoli con cui discuteremo nelle prossime settimane»: «Sento dire che sarebbe la manovra del popolo contro la burocrazia, ma non e’ così», osserva il commissario che poi aggiunge illustrando i dettagli su cui Salvini-Di Maio non vogliono sentire ragioni «Quando il debito sale aumenta la spesa per gli interessi, che già oggi vale 1.000 euro per ogni italiano e in totale 65 miliardi, quanto il Paese spende per l’istruzione. Rimborsare il debito è la peggior spesa pubblica immaginabile, toglie risorse alla lotta contro la poverta’, agli investimenti e alle infrastrutture. Il debito è nemico del popolo». Duro poi il commento su Conte e Tria, visto che li apostrofa come «rinnegano l’impegno firmato con le autorità europee sui conti pubblici», non proprio un ottimo viatico per sedersi al tavolo con il Governo gialloverde.