IPSOS (23 OTTOBRE): LEADER PD, TUTTI BOCCIATI

Se c’è un dato interessante sull’attuale situazione del Partito Democratico, sono i sondaggi espressi dai suoi stessi elettori sui possibili leader da cui ripartire che danno il “colpo di grazia”. Il sondaggio pubblicato da Ipsos per Itv Movie mostra che solo Paolo Gentiloni, ad oggi, rappresenta una parvenza di fiducia nei confronti dell’lettorato dem, ma con un dato comunque basso: alla domanda infatti «A suo parere, tra questi possibili leader, il PD deve ripartire da…» sull’ex premier ci hanno scommesso l’11% degli intervistati. Dietro, molto staccati, tutti gli altri: Nicola Zingaretti, “uomo nuovo” e candidato al Congresso è al 9%, ancora peggio Marco Minniti (5%) pensato da Renzi come possibile alternativa interessante al Governo Lega-M5s e alle spinte interne di un ritorno più a sinistra nel Pd. Già, l’ex segretario fiorentino: lui è dato al 5%, esattamente come Minniti o come Carlo Calenda. Una crisi insomma senza fine per il “senatore semplice” di Rignano: chiudono, Francesco Boccia e Matteo Richetti, entrambi candidati alle Primarie ed oggi al 3% e 1% nella fiducia di “nuovo leader”. 



EMG (23 OTTOBRE): INTENZIONI DI VOTO, GOVERNO SFIORA IL 60%

I sondaggi prodotti da Emg per la Rai mostrano una leggera flessione dell’area di Governo, specie dalle parti della Casaleggio Associati: dopo il caos “manina” il M5s indietreggia di qualche punto e nelle ultime due settimane perde lo 0,6% mentre i colleghi di Governo della Lega lasciano per strada uno 0,1% che non pesa comunque nell’economia generale dei consensi. Salvini vola comunque al 30,6% su scala nazionale, seguito da Di Maio al 28,8% in una situazione dell’Area di Governo che sfiorando il 60% risulta ad oggi quasi imbattile per le altre opposizioni, anche se si dovessero coalizzare. Pd risale al 17,3%, Forza Italia al 7,9% e Fratelli d’Italia al 4%: negli altri partiti minori, NcI-Udc allo 0,8%, LeU al 3,2% e +Europa di Emma Bonino che si attesta all’1,5%. Se si guardano alle coalizioni, Centrodestra d’opposizione non va oltre al 12,7% mentre quella di Centrosinistra si ferma al 23,2%, comunque inferiore ai due singoli partiti di Governo.



SWG (15 OTTOBRE): LA QUOTA 100 CONVINCE

Nelle rilevazioni effettuate dal sondaggio di Swg dello scorso 15 ottobre, la parte che valuta gli effetti positivi/negativi della Manovra gialloverde affronta l’importante capitolo delle pensioni. Con la Quota 100, fortemente voluta da Salvini e dalla Lega, il 64% degli elettori intervistati si dicono soddisfatti del provvedimento e speranzosi per gli effetti futuri: «la riforma pensioni è giusta, perché corretta verso i lavoratori e potrebbe creare posti di lavoro per i giovani». Il 26% invece si dice contrario alla Manovra e in particolare alla Quota 100: «sbagliata perché fa aumentare il debito pubblico che i giovani dovranno ripagare»; un 10% non si riconosce in nessuna delle due definizioni/preferisce non rispondere.

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