Dopo Salvini è Di Maio a fare sapere, tramite una nota del board M5s, i contenuti principali del “mini” vertice di Governo tenutosi oggi pomeriggio: «Molti i temi affrontati nel corso dell’incontro con Matteo Salvini a palazzo Chigi: dalla manovra, le cui misure sono per noi irrinunciabili, al sostegno alle banche, senza però che a rimetterci siano i cittadini. Andiamo avanti compatti e senza incertezze per realizzare tutti i punti che sono contenuti nel contratto di Governo. Contratto che resta la pietra angolare della nostra azione politica e attraverso cui realizzeremo quel cambiamento tanto atteso». Secondo le fonti del Sol 24 ore, allontano del “patto rinnovato” tra Lega e M5s vi sarebbero anche le richieste grilline (per ora non tramutate in accordo) su ulteriori modifiche al “condono” inserito nel Dl Fiscale (che questa settimana è atteso all’esame della Commissione Finanze del Senato, ndr). Pare infatti che nel Decreto legge siano rimaste alcune norme su possibili “scudi” dei capitali detenuti all’estero che la base M5s non intende accettare: Garavaglia (qui sotto le dichiarazioni, ndr) ha provato a spegnere la polemica ma l’impressione è che vi sia ancora una distanza da non sottovalutare tra i due partiti di Governo.
MANOVRA, NUOVO VERTICE DI MAIO-SALVINI
A Palazzo Chigi questo pomeriggio è andato in scena un nuovo vertice sulla Manovra Economica, presenti il Premier Conte e i due vice Salvini e Di Maio. È il primo dopo la sonora bocciatura della Commissione Ue alla lettera mandata da Tria per spiegare i contenuti della Legge di Stabilità, per nulla “apprezzati” da Bruxelles: «Abbiamo parlato di economia, manovra, conti pubblici. Nessuna banca sarà in difficoltà, siamo positivi e lavoriamo come Lega e Movimento 5 stelle in sintonia per la crescita e il cambiamento del paese, come prevede il contratto di governo», ha spiegato il leader della Lega appena terminata la riunione con i vertici del Governo gialloverde. Ai cronisti che chiedevano se per caso si fosse parlato anche di nomine in Rai, Salvini replica netto «E’ una questione che stanno risolvendo, com’è giusto che sia, Salini e Foa». Manovra, questa sì, ma anche posizione da tenere con l’Ue, Tap e allarme sicurezza-degrado nella Capitale: tante le vicende delicate che mettono Lega e M5s non sempre sulla stessa linea da mantenere e che di certo ha rappresentato più di una discussione tra i due vicepremier che non intendono “cedere di un millimetro” sulla Manovra “garante” del Contratto gialloverde.
COTTARELLI: “ILLUSIONE CREDERE ITALIA NON POSSA FALLIRE”
«Dato il mio ruolo non posso né anticipare né dire nulla su come” intervenire sulle banche, ma “siamo convinti che il sistema sia molto solido, quindi l’intervento non sia necessario e speriamo che la febbre passi presto. Ove fosse necessario intervenire, lo si farà e in fretta»: così ha spiegato il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia nell’intervista di Maria Latella a Sky Tg24, dopo il vertice sulla manovra che prova a mettere un punto “di inizio” per affrontare le prossime complicatissime settimane sull’asse Roma-Bruxelles. «Come sempre basta spiegarsi: c’è tanta carne al fuoco e poco tempo per tutti di entrare nei dettagli. Dal punto di vista dei regolamenti tributari il reddito è reddito indipendentemente dal Paese dove è prodotto ma se ci sono dettagli da affinare lo si dice, e ci si mette al tavolo. Noi siamo disponibili a discutere, così come loro. Mi pare di capire che Tap sia un capitolo chiuso. E’ un capitolo importante perché avremo costi energetici più bassi per il sistema industriale, è una cosa positiva. Più c’è la possibilità di differenziare le fonti energetiche meglio è. E’ una buona notizia», conclude il viceministro leghista. Di voce completamente contraria, e non da oggi, l’economica ed Presidente del Consiglio “in pectore” Carlo Cottarelli: in una intervista a La Stampa, l’opinionista di Che Tempo Che Fa afferma «una pia illusione credere che l’Italia sia troppo grande per fallire».