M5s, Elena Fattori: “Nostri elettori bolliti”, la senatrice grillina accende la polemica. Al centro delle critiche l’intervento sul suo blog nell’Huffington Post, in cui ammette che gli elettori pentastellati dovrebbe inseguire i politici con i forconi per le scelte fatte. Ed ha utilizzato una metafora per fare autocritica, citando Alessandro Di Battista e la “sua” rana bollita spesso chiamata in causa nei comizi: “Immaginate una pentola di acqua bollente. Una rana non ci entrerebbe mai e se qualcuno ce la buttasse dentro, darebbe un colpo di zampa e si salverebbe. Ora immaginate la stessa rana in una pentola di acqua fredda. Il fuoco è acceso e l’acqua si scalda poco a poco. La rana non si preoccupa. Ma la temperatura sale ancora, l’acqua inizia a scottare. La rana ormai è debole, non ha più forza di reagire. Prova a sopportare. Poi non ce la fa più e muore bollita. Abituarsi è deleterio. Sono gli ´abituati’ i cittadini più amati dal Governo. Io credo che siamo ancora in tempo a dare quel colpo di zampa prima di finire bolliti. Dipende soltanto da noi. A riveder le stelle!”. Ma è la versione rivisitata di un comizio che ha scatenato le ire di molti grillini…
“NOSTRI ELETTORI BOLLITI”
Ecco le parole di Elena Fattori: “Ecco, ora immaginate se in uno dei tanti comizi e convegni appena qualche mese fa avessi raccontato questo, mi avrebbero preso per folle o per lo meno mi avrebbero rincorso con torce e forconi: `Il Movimento 5 stelle non fa alleanze, ma noi cambieremo il termine, ci alleeremo con la Lega e chiameremo questa alleanza ´Contratto’. Ricordate la bella presentazione dei ministri 5 stelle che vi avevamo chiesto di votare? Perché il Movimento presenta la sua squadra prima delle elezioni così il popolo può scegliere i suoi ministri. Ecco, non c’entra niente con la squadra di governo che verrà, ma voi non ci farete troppo caso”. Proseguendo: “Avremo un presidente del Consiglio non eletto dal popolo a voi totalmente sconosciuto, come ministro dell’Interno Matteo Salvini, e un ministro della Famiglia «tradizionale» forse un po’ omofobo, ma pazienza. Poi diremo sì alla Tap, si all’Ilva, valuteremo costi/benefici per decidere sulla Tav e anche sul Ceta ci ragioneremo. Faremo un condono fiscale e uno edilizio. Ed eleggeremo come presidente del Senato una berlusconiana doc”.