Nuovo avvertimento dell’Unione Europea all’Italia. Nella giornata di ieri l’UE ha spedito un’altra lettera indirizzata al governo, in cui in sostanza si replica quanto detto già due settimane fa, ovvero, attenzione alla manovra in programma visto che si corre il rischio di creare troppo debito. Il famoso rapporto fra il deficit e il prodotto interno lordo, fissato al 2.4%, è ritenuto troppo alto dagli economisti degli stati membri, che temono un indebitamento eccessivo, alla luce anche delle prospettive di crescita ritenute troppo ottimistiche dall’esecutivo. Il governo comunque tira dritto, e nelle scorse ore il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto sapere che «Non rivediamo alcunché, il 2,4% è quello – le parole riportate da Il Giornale è una manovra che non abbiamo improvvisato, ma abbiamo detto che è un tetto massimo». Nella riunione di ieri a Palazzo Chigi si è discusso della possibilità di una diluizione delle manovre principali, leggasi reddito di cittadinanza e legge Fornero, ma al momento non sembra esservi spazio per alcuna marcia indietro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TRIA A BERLINO

In un momento di grande perplessità attorno alla Manovra Economica in Italia, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, è andato a Berlino per incontrare il suo omologo tedesco Olaf Scholz, e fornire delucidazioni proprio sulle politiche finanziarie che tanto stanno tenendo in apprensione l’Unione Europea nelle ultime settimane. Riguardo l’incontro fra Tria e Scholz a Berlino, il MEF ha emesso un comunicato per illustrarne i contenuti: “Si è parlato anche della  manovra di bilancio italiana: il ministro Tria ne ha spiegato la logica economica, che è puntata sulla crescita per ridurre il debito del Paese,” si spiega nella nota, “i temi affrontati sono la riforma dell’Eurozona e il completamento dell’Unione bancaria“, in particolare in preparazione di Eurogruppo ed Ecofin previsti per la prossima settimana. Tria ha spiegato di aver voluto illustrare a Berlino i passi di una manovra che non deve scatenare eccessive preoccupazioni nei partner europei. (agg. di Fabio Belli)



LE CONTROMOSSE DI SALVINI E DI MAIO

In attesa che il Governo prenda una posizione sulla nuova lettera in arrivo da Bruxelles, Salvini e Di Maio studiano le “contromosse” per evitare che lo spread e i mercati possano arrivare a condizionare troppo le tenute delle banche italiane nei prossimi mesi. Secondo David Carretta (corrispondente di Radio Radicale da Bruxelles), «con questa lettera al Mef, la Commissione Ue compie il primo passo per aprire la procedura per deficit eccessivo». È ancora di oggi l’invito del leader di Confindustria Vincenzo Boccia a fare un deciso passo indietro per correggere la Manovra evitando che il calo del Pil (stagnante nel terzo trimestre, ndr) divenga una condizione “abitudinaria” nei prossimi 6-8 mesi. Secondo l’ex Premier Renzi, «il Paese è bloccato ed è colpa di Salvini e Di Maio»: insomma, tutti con i coltelli affilati pronti allo scontro. Ma intanto il ministro Tria deve pensare a come rispondere a ben 2 lettere di sonora bocciatura della Legge di Stabilità nel giro di pochi giorni e con la maggioranza “in subbuglio” per Tap, Dl Sicurezza e Tav non sarà facilissimo. (agg. di Niccolò Magnani)



BRUXELLES SCRIVE A TRIA

Continua la corrispondenza tra Bruxelles e Roma, e come abbiamo imparato in questi giorni l’arrivo di una lettera da parte della Commissione Europea non è mai quella che si definirebbe una buona notizia per il governo. L’Europa infatti chiede lumi sul debito italiano e per questo motivo ha recapitato al Mef una lettera con una serie di domande alle quali il Ministero dell’Economia dovrà rispondere entro il 13 novembre. Come riportato da La Repubblica, questa volta i mittenti non sono né il francese Moscovici né il lettone Dombrovskis, bensì l’italiano Marco Buti, direttore generale degli Affari economici e finanziari della Ue. Nella lettera si chiede “di fornire una relazione sui cosiddetti ‘fattori rilevanti’ che possano giustificare un andamento del rapporto Debito/PIL con una riduzione meno marcata di quella richiesta”.

GOVERNO, NUOVA LETTERA DALL’UE: RISPOSTA ENTRO IL 13 NOVEMBRE

Nella lettera inviata alla Commissione Ue al governo, il direttore generale degli Affari economici e finanziari Marco Buti sottolinea che “il debito pubblico italiano rimane una vulnerabilità cruciale” e chiarisce una volta di più che “l’ampia espansione di bilancio prevista per il 2019 è in netto contrasto con l’aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio”. Come riportato dall’Huffington Post, nella missiva si legge:”Questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del Pil nominale sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/PIL dell’Italia”. A rendere ancora più preoccupante il quadro dipinto dalla Commissione Ue, il fatto che “un debito pubblico così elevato” sia anche “una fonte di preoccupazione per l’area euro nel suo complesso”. Lettera analoga era stata inviata, si ricorda, anche negli anni passati. Come riporta Repubblica, la lettera è indirizzata al direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera. La risposta “sarà inviata a Bruxelles rispettando la scadenza indicata” del 13 novembre.