Duro scontro a Mattino 5 tra Francesca Barra e l’europarlamentare leghista Angelo Ciocca per il blitz al campo rom di via Bonfadini a Milano, nel quale sono finiti in manette il padre e il nonno del baby rapper 500Tony, di cui recentemente si è parlato per i controversi testi. «Questo ragazzino va aiutato», ha dichiarato la giornalista la cui carriera politica è naufragata dopo il flop alle ultime elezioni politiche, per le quali si era candidata in Basilicata col Partito democratico. La Barra ha preso le difese del bambino finendo per scontrarsi con l’esponente della Lega. Lo scontro nasce da un’espressione usata da Ciocca, il quale ha definito «teppistello» il baby rapper. «Questo bambino con quella canzone esprime un degrado educativo inaccettabile. Non può passare il messaggio che questo teppistello sia modello per i giovani». Ed è dopo questa affermazione che insorge Francesca Barra. «Non può chiamarlo teppistello, è un politico e quindi deve trovare le soluzioni per aiutare questo ragazzino», la replica di Francesca Barra ad Angelo Ciocca a Mattino 5. Clicca qui per il video dello scontro a Mattino 5.



FRANCESCA BARRA: “PD ARTEFICE DELLA GUERRA TRA POVERI”

«Il primo aiuto è portarlo via da quel degrado urbano – ribatte l’esponente della Lega -. Se dobbiamo aiutare quel ragazzino che è in un contesto sociale pericoloso e diseducativo, devono intervenire i servizi sociali che devono portarlo via da lì. Se pensiamo di dare al casa ai rom siamo fuori di testa». E allora Francesca Barra decide di rivolgersi direttamente al baby rapper 500Tony: «Caro ragazzino, non sei un teppistello. Hai una speranza, credi in un mondo migliore. Non sei un teppista e non lo sarai mai, e questo è quello che ti auguro. Ti chiedo scusa per questo signore che deve prendersi gli applausi». Dopo la puntata ha però deciso di fare delle precisazioni sui social: «Condanno chi delinque ma difendo un ragazzino di 9 anni rapper rom dall’offesa dell’ospite leghista che lo definisce un “teppistello”. Tu politico se vuoi davvero, e non con le ruspe o a parole, aiutare almeno le nuove generazioni a integrarsi e a non delinquere non puoi insultarlo. Devi dargli speranza, non sbarrargli il futuro». Quel che sorprende dell’analisi della Barra è l’attribuzione delle responsabilità del degrado al Pd, lo stesso partito per il quale si era candidata: «Il pd per me è anche uno degli artefici di questa guerra tra poveri».



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