Ad una settimana dalla valutazione del Def da parte del governo italiano in Europa, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, si è detto preoccupato per l’assenza di una buona fetta di risorse per gli investimenti. «Dei 37 miliardi della manovra, 18 li avrei destinati allo sviluppo e 18 ad altre cose», ha dichiarato a Mezz’ora in più su Raitre. «Il governo sta cavalcando ansie, senza investire davvero sulla crescita. E quelle ansie vengono testimoniate dal fatto che in Italia il risparmio sta aumentando, quindi c’è paura del futuro», ha aggiunto Boccia, secondo cui bisogna insistere sulla crescita. Il presidente degli industriali italiani ha proseguito: «Se non c’è crescita, devi fare ricorso al taglio della spesa pubblica o all’aumento delle tasse». Infine, alla domanda se anche Confindustria, come i sindacati, scenderà in piazza per protestare contro il governo, Boccia ha risposto: «Non lo escludo. Dipenderà dai toni, soprattutto se continuerà la mancanza di confronto». (agg. di Silvana Palazzo)



“SENZA INVESTIMENTI PROBLEMA NON È UE”

Nell’intervista domenicale a In 1/2 ora in più di Lucia Annunziata, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia torna a parlare inevitabilmente di Manovra e della nota di aggiornamento del Def: e non sono parole “tenere” nei confronti del Governo gialloverde. «Se faccio una manovra per incrementare il deficit senza investimenti, il problema non è l’Europa ma siamo noi», avanza il leader degli industriali nello stesso giorno in cui Di Maio ha ribadito una volta di più che «non esiste nessun piano B» con il deficit che resta al 2,4% per il 2019. «Dei circa 37 miliardi di euro della manovra in provvedimenti sulla crescita ci sono 4 miliardi: questa è la parte che a noi preoccupa», ha spiegato ancora il presidente di Confindustria, non prima di aggiunge che se si volessero aumentare questi miliardi, servirebbero poi altri tagli su voci di spesa.«Poi bisogna vedere nel decreto collegato se il reddito di cittadinanza diventa ponte verso l’occupazione o addirittura un disincentivo al lavoro», conclude il leader di Confindustria. (agg. di Niccolò Magnani)



CALA FIDUCIA IN TRIA

Tra 6 mesi “cambia la musica” e su questo puntano Salvini e Di Maio nella loro personale battaglia contro l’Unione Europea e la bocciatura della loro manovra direttamente da Bruxelles: lo scontro sul Def mette a nudo tutta la distanza tra il “populismo” Lega-M5s e l’austerity Ue ma per l’appunto con le elezioni europee a marzo 2019 potrebbe tutto cambiare. «Le regole europee cambieranno il giorno dopo le elezioni. Ci sarà in tutti i Paesi un tale terremoto contro l’austerity che le regole cambieranno il giorno dopo le elezioni», ha spiegato questa mattina Di Maio al Corriere della Sera, anche se i problemi interni restano eccome. Mercati, spread e prossime mosse su copertura fondi in Manovra: tutti i nodi ancora non sono venuti al pettine per il Governo cui “paga” un calo di fiducia generale (sia nei sondaggi che dalla stessa Europea) per il Ministro Tria, non più ritenuto in grado di “mediare” tra Salvini-Di Maio e le istanze-regole europee. (agg. di Niccolò Magnani)



DI MAIO: “DEFICIT RESTA AL 2,4%”

Emergono ulteriori dichiarazioni da parte del ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, in merito alla manovra 2019, ed in particolare al rapporto fra il deficit e il pil. Il titolare del Mise ribadisce che non è previsto alcun piano B: «Con il premier mi confronto sempre e siamo d’accordo – le parole riportate dall’edizione online de Il Corriere della Sera – non so se Giorgetti ha cambiato idea. Ma a me interessa l’opinione di Salvini, con il quale ci siamo detti che non si torna indietro. Se andiamo in Parlamento con l’idea di cambiare il 2,4 di deficit, gli squali sentono il sangue e azzannano. Non c’è un piano alternativo». In merito alle risorse necessarie per le manovre, Di Maio afferma: «Non è vero che i soldi non ci sono. Anche il governo Renzi fece il deficit al 2,4%, la novità è che lo facciamo noi». Infine, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, il leader grillino ribadisce l’importanza di questo intervento in favore di bisognosi e giovani: «Parliamo di sei milioni di italiani sotto la soglia di povertà relativa o assoluta. È una misura seria che innescherà la crescita. è una delle più grandi misure per i giovani, i pensionati e tutti coloro che sono sotto la soglia di povertà relativa, o che a metà della vita si ritrovano senza lavoro». (aggiornamento di Davide Giancristofaro) 

DI MAIO “FACILE IRONIA VERSO DI NOI, MA…”

Dopo le polemiche innescate dalle frasi di Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza da usare solo per spese “morali”, il capo politico M5s risponde alla satira del programma di La7, Propaganda Live, chiarendo i paletti entro i quali il contributo erogato dallo Stato si muoverà. In un live su Facebook, come riportato da Il Messaggero, Di Maio ha dichiarato:”Volevo spiegare una cosa stamattina perché ogni cosa che proponiamo noi è oggetto di ironie e prese in giro. L’ironia, la satira va bene e ci deve sempre essere ma siccome il reddito di cittadinanza è una cosa seria, al di là del diritto di tutti di potermi prendere in giro, voglio spiegare una cosa importante, altrimenti rischiamo come sempre di farlo sembrare quello che non è. La mia precisazione riguarda le spese immorali: è un tema importantissimo. Io non mi riferivo a nient’altro se non al gioco d’azzardo, perché il gioco d’azzardo è una piaga sociale che noi stiamo debellando con tutte le nostre forze. Il mio primo provvedimento da ministro nel decreto dignità è stato togliere la pubblicità sul gioco d’azzardo e c’è ancora tanto da fare perché dobbiamo togliere le sale slot da vicino alla scuole, dai parchi giochi, dobbiamo ridurre il numero di slot”. Di Maio prosegue:”Io a questo mi riferivo. Per me non si può spendere il reddito di cittadinanza al gioco d’azzardo, alle videolottery o al poker online. Questo per me non è giusto. Non voglio togliere nessun altro diritto alle persone di spendere i soldi. Poi è chiaro ed evidente che quando entrerà in vigore il reddito di cittadinanza con tutti i dettagli ognuno potrà vedere come funziona”. (agg. di Dario D’Angelo)

JUNCKER, “L’ITALIA E’ IN UNA SITUAZIONE DIFFICILE”

“L’Italia è in una situazione difficile”, con Matteo Salvini e Luigi Di Maio che “usano un linguaggio sboccato sull’Europa”: questo il commento del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel corso di un’intervista al Der Standard. E la manovra del governo gialloverde è finita nel mirino delle opposizioni, con il Partito Democratico all’attacco. “Un governo che taglia il futuro ai nostri ragazzi. #Lega e #M5s lo chiamano cambiamento #vergogna” le parole di Alessia Morani, seguita dall’analisi di Maurizio Martina: “Nella #leggedibilancio zero per lavoro, giovani, imprese, scuola. Stangata per le famiglie e condono per gli evasori. Tanti debiti in più. Una coppia con uno stipendio, un figlio e un mutuo avrà solo l’aumento della rata #capolavoro #ladridifuturo”. Infine, il tweet di Nicola Dani: “È presto per dire che conseguenze avrà questa “guerra” con l’Europa col pretesto del #Def. Due sole cose sono chiare. Chi l’ha scatenata: gli irresponsabili al Governo del nostro Paese – e chi la pagherà: i nostri figli e tutti noi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“NESSUN PIANO B, NON SI ARRETRA”

Manovra, Luigi Di Maio: “Nessun piano B, non si arretra”, questo il commento del vice premier dopo la bocciatura dell’Unione Europea sul Def. Intervenuto al Circo Massimo al Villaggio Coldiretti, il leader del Movimento 5 Stelle ha sottolineato che il Governo gialloverde non ha pronto nessun piano B, evidenziando che l’esecutivo “non ha intenzione di invertire la rotta”, aggiungendo: “Tutti i piani B di cui sentite parlare o sono invenzioni della stampa o di qualcun altro, ma non rispecchiano assolutamente la volontà di questo governo”. “Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles”, ha sottolineato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, evidenziando di “apprezzare il fatto che questa lettera sia stata inviata a mercati chiusi e ora abbiamo tutto il weekend per discutere di questa missiva a mezzo stampa”. Di Maio vuole “spiegare le ragioni di questa manovra”, allineandosi al giudizio del ministro dell’Economia Giovanni Tria.

MANOVRA, LE MISURE IN ARRIVO

E arrivano le prime indiscrezioni su una delle “colonne principali” della prossima Legge di Bilancio. Come riportato dai colleghi di Repubblica, il decreto fiscale collegato alla manovra dovrebbe contenere anche la pace fiscale, la proroga del prestito Alitalia e il fondo per ristoro dei risparmiatori. La novità più importante però riguarda le modalità del nuovo intervento del governo, che ricalca le rottamazioni varate dai governi di Centrosinistra: previsto il pagamento integrale dei debiti con il fisco. Dal 2020 arriverà la “lotteria degli scontrini”: prevista dalla manovra 2016, non è mai stata attuata fino adesso e prenderà il nome di “lotteria dei corrispettivi”. Tra le misure, inoltre, è previsto uno sconto fiscale del 50 per cento del prezzo di acquisto di registratori di cassa telematici necessari per e-fattura e per la nuova lotteria.