Alfonso Bonafede ha annunciato via social di aver firmato le autorizzazioni a procedere contro Beppe Grillo e Matteo Salvini, rispettivamente il fondatore del “suo” Movimento 5 Stelle e l’alleato di governo. Le vicende riguardano le accuse di vilipendio al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il ministro dell’Interno potrebbe essere stato citato per le frasi sulla magistratura, definita “una schifezza” nel 2016 nel corso del congresso del Carroccio piemontese a Collegno: il procuratore capo Armando Spataro chiese l’autorizzazione a procedere al ministro della giustizia del tempo Andea Orlando. Per quanto riguarda Vittorio Di Battista, padre del M5s Alessandro, Bonafede fa riferimento all’indagine scaturita lo scorso maggio per un post su Facebook scritto contro il presidente della Repubblica nei giorni della formazione del Governo. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL POST DI ALFONSO BONAFEDE
Alfonso Bonafede: “Ho firmato l’autorizzazione a procedere per Grillo e Salvini”, questo l’annuncio del ministro della Giustizia su Facebook. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha spiegato ai suoi followers: “Oggi ho firmato 9 richieste di autorizzazioni a procedere. Diverse procure italiane, infatti, hanno chiesto al Guardasigilli di poter avviare alcuni procedimenti per i reati di vilipendio. Erano fascicoli che stavano lì da tanto, alcuni erano sulla scrivania del ministro dal 2014″. E sottolinea Alfonso Bonafede” La legge infatti prevede che il ministro della Giustizia dia la sua autorizzazione per questo tipo di reati. Ritengo che, poiché tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, nessuno deve godere di privilegi. Quindi ho deciso di concedere l’autorizzazione a procedere per tutti i casi pendenti. La coerenza è un valore che va coltivato prima di tutto nelle istituzioni”
COINVOLTI BEPPE GRILLO E MATTEO SALVINI
Il ministro della Giustizia ha elencato tutti coloro che sono coinvolti nelle autorizzazioni sopra citate e figurano importanti personalità del M5s e del Governo gialloverde: “Per evitare ogni forma di strumentalizzazione o illazione, vi comunico che fra le persone per cui ho firmato l’autorizzazione a procedere, per presunte offese al capo dello Stato, ci sono: il “padre fondatore” e garante del MoVimento, Beppe Grillo, il mio collega e amico, Carlo Sibilia, il padre del mio amico fraterno Alessandro Di Battista e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, accusato invece di vilipendio delle istituzioni costituzionali”. Il guardasigilli ha poi tenuto a precisare: “Ovviamente non ho fatto alcuna distinzione e ho firmato tutte le richieste; mi chiedo come mai fossero state lasciate lì a prendere polvere oppure, come ho potuto constatare, lasciate a dormire in segreteria dopo che era stato negato il consenso. Il cambiamento passa anche da qui”.