Bankitalia e Upb hanno bocciato la manovra, il governo punta su un piano anti spread. Ieri sera si è tenuto un nuovo vertice a Palazzo Chigi e gli esponenti gialloverdi sono stati chiari: “Non cambierà”, con Matteo Salvini che ha sottolineato di essere al lavoro per limare il centesimo. Il collega vice premier Luigi Di Maio ha commentato: “Si va avanti, è una manovra che abbiamo deciso di portare avanti e tornare indietro significa tradire italiani”. Come riporta Adnkronos, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha aggiunto: “I numeri della manovra di Bilancio non sono assolutamente in discussione, anzi: la manovra stessa si rafforza con il Piano di investimenti per il Paese di cui discuteremo domani (mercoledì, ndr) insieme alle principali aziende di Stato nel corso della cabina di regia qui a palazzo Chigi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TERMINATO VERTICE A PALAZZO CHIGI
E’ terminato il vertice di Governo a Palazzo Chigi: summit durato un’ora e mezza, arrivano le prime reazioni dell’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle. Domani, mercoledì 10 ottobre, ci sarà una nuova audizione del ministro dell’Economia Giovanni Tria dopo la bocciatura dell’Upb sulle stime del governo contenute nella nota di aggiornamento del Def. Matteo Salvini ha rilasciato alcune battute ai microfoni dei cronisti presenti all’uscita da Palazzo Chigi: “Stiamo limando, aggiungendo, migliorando. Legge Fornero, pace fiscale, riduzione delle tasse”, riporta l’Ansa. Il ministro dell’Interno ha poi aggiunto: “Le riunioni le facciamo a prescindere da quello che dicono a Bruxelles perche’ da persone serie stiamo limando al centesimo. Noi andiamo avanti: chi si ferma è perduto. Per quanto riguarda il mio ministero conto di risparmiare almeno mezzo miliardo di euro di spesa corrente alla voce accoglienza e immigrazione. E di questo mezzo miliardo circa 380 milioni andranno in assunzione di forze dell’ordine”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONTE: “MANOVRA NON CAMBIA”
E’ in corso in questi minuti a Palazzo Chigi il vertice di Governo sul Def e la manovra, clima di altissima tensione dopo la bocciatura di Bankitalia e quella, giunta pochi minuti fa, dell’Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb). “Previsioni troppo ottimistiche” l’accusa all’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle, ora un nuovo summit a Roma: presenti il premier Giuseppe Conte, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. E, nonostante i giudizi negativi arrivati nelle scorse ore, il premier tira dritto: “I numeri della manovra di bilancio non sono assolutamente in discussione, anzi la manovra stessa si rafforza con il piano di investimenti per il Paese di cui domani discuteremo insieme alle principali aziende di Stato nel corso della cabina di regia qui a Palazzo Chigi”, le parole di Conte riportate dall’Ansa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DEF BOCCIATO DA UFFICIO BILANCIO
Fmi, Bankitalia, Corte dei Conti e ora anche l’Ufficio di Bilancio: la Manovra del Governo viene ancora bocciata, stavolta dall’Ufficio parlamentare istituito dalla riforma dei conti attuativa del Fiscal Compact. L’Authority ha negato la «validazione» del programma posto dal governo alla base della Nota di aggiornamento al Def: secondo quanto riporta il Sol 24ore, «Ora basta che un terzo dei componenti della commissione, con una mossa scontata per l’opposizione, chieda al governo di tornare Parlamento per attivare il meccanismo del ”comply or explain”». È in corso da oltre un’ora il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi con il board centrale del Governo, Tria, Conte, Salvini, Di Maio e Giorgetti.
SPREAD CHIUDE A 299 PUNTI
Dopo aver toccato addirittura quota 315 punti base, il differenziale Btp-Bund chiude la giornata di Piazza Affari tornando a livelli più “normali” a 299. La corsa dello spread però ha alimentato una giornata nervosissima in cui il Ministro Tria ha cercato, in più occasioni, di rappresentare una voce “calmante” verso gli attacchi e le tensioni gettate contro la Manovra del Governo gialloverde: in attesa del vertice di questa sera a Palazzo Chigi (con la Borsa che ha chiuso in positivo, ndr), è ancora il titolare del Mef a replicare alla domanda sulla possibilità di uno spread che possa schizzare a 400-500 punti base, come nei tempi peggiori della crisi 2010-2011, «Siamo impegnati a far convergere lo spread verso i fondamentali dell’economia creando fiducia. E’ chiaro che se uno dice e se c’è 500? Un governo fa quello che deve fare di fronte a una crisi inaspettata. Ora l’impegno è a far scendere lo spread».
BATTIBECCO BRUNETTA-TRIA: IL VIDEO
Si è tenuta l’audizione per il Def del ministro dell’economia, Giovanni Tra, alla commissione parlamentari, e nell’occasione il titolare del Mef ha avuto un battibecco con il deputato di Forza Italia, Renato Brunetta. Quest’ultimo ha chiesto all’esponente del governo cosa dovesse succedere, con la nuova manovra, nel caso in cui lo spread arrivasse a toccare quota 400 punti. Tria ha replicato a Brunetta dicendo che non intende commentare delle ipotesi: «Non rispondo su un’ipotesi – le sue parole – cosa devo dire?». ll ministro ha proseguito il battibecco con il forzista ma il resto della conversazione non é stato udito visto che il presidente della commissione Bilancio della Camera, Borghi, che presiedeva la seduta, ha spento tutti i microfoni al momento della conclusione della stessa. Tria era già stato protagonista di un episodio simile poco tempo fa, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi in cui lo stesso venne sottratto alle domande di Iva Garibaldi, addetta stampa di Matteo Salvini. Per vedere il siparietto Tria-Brunetta, basta cliccare qui. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA REPLICA DI BANKITALIA A TRIA
Il vicedirettore generale di Bankitalia Luigi Signorini ha risposto punto per punto al ministro dell’Economia Giovanni Tria, osservando che la spinta al Pil – che secondo il governo sarà di un +0,6 per cento – risulterà limitata in base alle analisi di via Nazionale. Signorini concorda sul fatto che «ridurre il divario di crescita rispetto all’Europa è un obiettivo fondamentale», ma «ogni miglioramento conseguito sul fronte del reddito e della sua distribuzione sarà tanto più solido quanto più fondato su stabili coperture di bilancio». E dovrà tener conto «degli incentivi a creare reddito e lavoro, la via più certa per combattere la diffusione della povertà». Quindi per Bankitalia il governo dovrà « evitare che a misure espansive permanenti facciano fronte anticipi di entrate, coperture temporanee o clausole di incerta applicazione». Inoltre, non bisogna fare passi indietro su «sostenibilità ed equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano». Signorini invita l’esecutivo ad abbassare l’incidenza del detto sul prodotto, perché il debito «è, per l’Italia, il grande moltiplicatore delle turbolenze». Il rischio è quello di «innescare un circolo vizioso tra costo e incidenza del debito, con ripercussioni sull’economia reale». Le oscillazioni del debito tra l’altro «esercitano i propri effetti anche sui soggetti italiani, famiglie, imprese, istituzioni finanziarie, che lo detengono». (agg. di Silvana Palazzo)
CONTE CONVOCA VERTICE A PALAZZO CHIGI
Attorno alle 20 di questa sera il Premier Giuseppe Conte ha convocato d’urgenza un vertice a Palazzo Chigi per discutere delle forti tensioni internazionali sulla Manovra italiana. Secondo fonti di Governo riportate da Askanews, il Presidente del Consiglio ha convocato i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Secondo il commento di oggi del Ministro del Mef, l’incertezza forte dei mercati «è legata al dubbio sul cosiddetto piano B e stiamo ripetendo che non c’è, già collegialmente il governo lo ha chiarito». Finora però una vera e propria esplosione dello spread ancora non c’è stata – anche se continua a salire giorno dopo giorno – e dunque per Tria «Pensiamo che spiegando la manovra possa scendere a livello normale. […] Il governo fa quello che deve fare di fronte a una crisi inaspettata, perché non ce la aspettiamo».
SPREAD SCHIZZA A 315 PUNTI
Lo ammette lo stesso Ministro Tria, “l’aumento dello spread ad oggi non è giustificato, Non ci aspettiamo una nuova crisi” dopo aver visto gli ultimi dati che arrivano da Piazza Affari: 315 punti base, sceso a 311 appena prima delle ore 13, sono un nuovo picco mai raggiunto dall’aprile 2013 e mettono in seria difficoltà le considerazioni e i preparativi della Manovra ancora tutta da scrivere per il Governo gialloverde. «E’ del tutto evidente che la strategia di contenimento” del debito “finora attuata non è risultata efficace. Occorre quindi spostare l’obiettivo: solo attraverso una strategia che abbia al centro la crescita dell’economia è possibile avviare un percorso chiaro di riduzione del rapporto debito/Pil. Per tale ragione il governo sentita la Commissione Ue ha deciso di ridefinire il percorso verso l’obiettivo di medio termine», rilancia Tria, sottolineando che per fare tutto questo sarà decisivo ridurre il divario di crescita rispetto all’Eurozona nei prossimi due anni, «e conseguire una prima riduzione significativa del rapporto debito-Pil nel prossimo triennio: la riduzione del debito pubblico lo porterà dal 131,2% del 2018 al 126,7% nel 2021, sarebbe la prima volta».
TRIA SPIEGA IL DEF: “CRESCITA E CALO DEBITO”
Un lungo monologo in audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato per illustrare la nota di aggiornamento sul Def: Il Ministro Giovanni Tria, dopo alcuni giorni di “silenzio” che hanno coinciso con le bufere tra Italia ed Europa sulla manovra italiana, e in piena emergenza spread (che resta comunque sui 300 punti, non paragonabile ancora al periodo di crisi del 2011), torna a dire la sua e rilancia i punti centrali della manovra dal Mef. «Scommettere sui cittadini non è solo un modo nuovo di agire, ma anche coraggioso che non vuol dire impavido e irresponsabile», spiega il Ministro del’Economia che poi sottolinea ancora in audizione «A dieci anni dalla crisi, l’Italia è in una situazione di ritardo inaccettabile nella crescita di economia e occupazione». Si punta alla crescita e all’abbassamento del debito (dal 2020 in poi), mentre centrali sono ancora una volta i temi di reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni: «sono tutti investimenti di cittadinanza, investimento sulle parti più vulnerabili della società per far sì che tornino parte attiva».
TRIA, “D’ACCORDO CON FICO: ABBASSARE I TONI IN UE”
Non manca una “tirata d’orecchie” a Salvini e Di Maio nei giorni scorsi tornati a tuonare contro l’Ue – con relative risposte durissime di Juncker e Moscovici – dopo la bocciatura della manovra italiana in sedi di Bruxelles e Strasburgo: «La Commissione Ue ha espresso preoccupazione circa la modifica del percorso programmatico. Ora si apre una fase di confronto costruttivo con la Commissione che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del governo delineata dalla manovra. Sono d’accordo con il presidente della Camera Fico, sulla necessità di abbassare i toni», spiega ancora il titolare del Mef che davanti alle commissioni Bilancio in Parlamento sottolinea ancora «il nostro obiettivo è di avere stabilità finanziaria che non può essere raggiunta senza stabilità sociale: è il momento di prendere decisioni coraggiose superando il passato».