Prima viene “minacciato” di voler riportare indietro la Manovra ai livelli di Padoan, poi viene lasciato “solo” davanti ai cronisti dopo la conferenza stampa (senza domande) e ora addirittura gli viene spento il microfono durante il dibattito alla Camera. Il Ministro Giovanni Tria è l’indiscusso protagonista di giornata: mentre cercava di rassicurare mercati, Bruxelles, azionisti, elettori e anche opposizioni sul Def e la Manovra gialloverde, è incappato in un battibecco con il provocatore Renato Brunetta durante le audizioni alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, con finale inaspettato. Un botta e risposta piuttosto acceso con il presidente della Commissione Bilancio Claudio Borghi (Lega) che decide di intervenire spegnendo l’audio del microfono del Ministro per evitare di far sentire il contenuto dello scontro almeno ai media di tutta Italia. Il tutto nasce da una domanda di Brunetta, piuttosto incalzante, sulle ripercussioni alla Manovra e all’Italia qualora lo spread salisse oltre quota 400 punti: Tria risponde prima pacato, poi piccato dopo le tante insistenze in pieno stile “Crozza” (l’imitazione) di Brunetta, «Non rispondo su un’ipotesi».
TRIA ‘ISOLATO’ NEL GOVERNO?
A quel punto lo scambio di battute si fa molto più acceso, non appena Tria finisce di dire «Al mio amico Brunetta posso dire con la massima stima che il suo discorso è un po’ assiomatico perchè non parte dall’analisi del Def ma in sostanza dice andiamo verso una crisi finanziaria e nulla si può fare. E’ evidente che se c’è una crisi finanziaria è un problema, ma non sono d’accordo nel dire che la crisi è prodotta dalla manovra, l’incertezza sui mercati viene dal piano B che il governo ha già smentito», si prende il rimbrotto del parlamentare di Forza Italia, «Questo è un ragionamento apodittico. Preferivo il Tria rigoroso. Adesso è il Tria del Balcone». Borghi interviene e “zittisce” il suo Ministro: oltre al danno – non far sentire come avrebbe voluto rispondere a Brunetta – la beffa, visto che a silenziarlo è lo stesso parlamentare leghista che giorni fa aveva fatto balzare in su lo spread con la dichiarazione, «per me l’Italia potrebbe uscire dall’Euro e prendere moneta propria» costringendo poi il Mef a compiere secca smentita. Se Tria sarà sempre più “isolato” anche nei prossimi giorni di messa in stesura della Manovra, non è dato saperlo, di certo i rapporti tra maggioranza e Mef non sono esattamente dei “migliori”.