La casa popolare della madre del vicepresidente del senato, Paola Taverna, dovrà essere restituita al comune. Lo scandalo è scoppiato nella giornata di ieri, quando si è appunto scoperto che un appartamento al Quarticciolo, nella periferia est della della capitale, fosse stato affidato all’80enne Graziella Bertolucci, mamma appunto della senatrice del Movimento 5 Stelle. Secondo la legge regionale, l’anziana non avrebbe più i requisiti per continuare a vivere nell’abitazione capitolina, e di conseguenza, a breve le verrà tolto il suddetto. Sulla questione è intervenuta anche la prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, che ha spiegato che «Sicuramente gli uffici faranno tutte le indagini e si seguirà la legge esattamente come per tutte le altre persone.Lla senatrice non ha mai bussato alla mia porta per chiedermi nulla. Ma nemmeno mi interessa la situazione patrimoniale della madre». Una vicenda che ha fatto infuriare molti, soprattutto l’opposizione Dem in campidoglio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ACCESE POLEMICHE
Non si placano le polemiche, lo sfratto della madre di Paola Taverna dalla sua casa popolare di Roma continua a fare discutere. Dopo il video pubblicato su Facebook, la senatrice del Movimento 5 Stelle ha scelto il blog M5s per ribadire un concetto: “Però sapete, per noi del MoVimento 5 Stelle, il ruolo che stiamo svolgendo serve a risolvere i problemi di tutti e non i nostri problemi personali. Quindi io credo che mia mamma stia agendo bene, che una persona a ottant’anni abbia il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta. Non provo vergogna a venire da una famiglia povera e provo ancor meno imbarazzo nel dire che la mia famiglia non è diventata benestante grazie al mio lavoro. Personalmente non mi sono mai rivolta a nessuno, se non dare il consiglio a mia madre di agire per vie legali. In fondo funziona così tra i cittadini normali, vero?”. E lancia un altro messaggio a Repubblica: “Do un consiglio a Repubblica, se veramente vuole fare una notizia, faccia notizia di quanto è bello avere oggi una classe politica onesta, che agisce come tutti i cittadini e che non sfrutta il proprio ruolo per interessi personali. Io la ringrazio, anzi, perché questa forse è una maniera in più per far sapere quanto siamo rimasti noi stessi”. E il Pd continua a pungere, ecco il commento su Twitter del dem romano Luciano Nobili: “Dal senatore Dessì fino alla vicepresindente del Senato. Di scroccone in scroccone, evidentemente così si fa carriera nel #M5S, occupando case a cui non si ha diritto. D’altronde la #Taverna di popolare, ormai, ha solo la casa.”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ASSOTUTELA: “ESPOSTO SU CASA POPOLARE”
Graziella Bartolucci, madre della senatrice del M5s, Paola Taverna, dal 1994 vive in una casa popolare al Quarticciolo pur non avendone più diritto. Oggi la signora sarebbe a rischio sfratto come spiegato da un articolo di Repubblica, al quale la stessa Taverna ha replicato in un video su Facebook spiegando che la madre avrebbe agito per le vie legali chiedendo che la situazione possa trovare chiarimento. Ad intervenire è stata ora la stessa Ater (la società comunale che gestisce le case popolari a Roma) che, come spiega RomaToday, ha diffuso una nota sul caso per fare chiarezza: “Lo sgombero viene tecnicamente eseguito dalla Polizia Locale e dalle Forze dell’Ordine alla presenza di personale Ater in rappresentanza della proprietà”. Ad esprimersi in queste ore anche il presidente nazionale di Assotutela, Michel Emi Maritato. “Senza entrare nel merito tecnico-giuridico della questione, si pone comunque un grande interrogativo di carattere politico: la sindaca Raggi avrà la stessa “attenzione” per la mamma della Taverna, così come dimostrato in occasioni di altri sgomberi?”, si è domandato, aggiungendo: “In tutti i modi, la vicenda dell’immobile in cui alloggia la mamma della senatrice pentastellata rimane piena di ambiguità: per questa ragione, allo scopo di fare chiarezza, depositeremo un esposto alla Procura della Repubblica”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“LA MIA FAMIGLIA È POVERA, NON ME NE VERGOGNO”
Virginia Raggi promette indagini sul caso della madre di Paola Taverna che abita in un alloggio popolare pur non avendone più diritto. Sulla questione è intervenuta la stessa vicepresidente del Senato con un video pubblicato su Facebook. «Da un accertamento sembra che mia madre non abbia più diritto all’alloggio», quindi «ha adito le vie legali perché ritiene di averne diritto. Dov’è la notizia?». La senatrice si schiera al fianco di sua madre: «Credo che stia agendo bene e credo che a 80 anni abbia tutto il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta». Taverna ha proseguito spiegando che la madre percepisce una pensione minima e vive in una casa popolare dove anche lei ha vissuto per tanti anni. «Qual è la notizia che voleva dare oggi la Repubblica? Forse che la mia famiglia è una famiglia povera? O che io non mi sono arricchita con il mio lavoro e che potevo utilizzare 200 mila euro che ho scelto di restituire per la casa di mia madre?», ha attaccato l’esponente del Movimento 5 Stelle. La senatrice ha quindi concluso: «Non provo vergogna a venire da una famiglia povera e ancora meno non provo imbarazzo a dire che la mia famiglia non è diventata benestante». Clicca qui per il video di Paola Taverna. (agg. di Silvana Palazzo)
RAGGI “INDAGHEREMO, MA LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI”
«Tutto secondo le regole». Così il Comune di Roma commenta la vicenda della casa popolare in cui vive la madre di Paola Taverna e che è tenuta a lasciare. Il dipartimento Politiche abitative del Campidoglio ha chiarito, come riportato dal Corriere della Sera, che l’immobile è di proprietà dell’Ater e che si è configurata l’ipotesi di decadenza, situazione che d’ufficio viene comunicata al Comune. Gli uffici capitolini dagli accertamenti hanno verificato che il nucleo familiare ha perso il diritto all’assegnazione. Ora spetta all’Ater, in quanto proprietario, stabilire se e quando riacquisire l’alloggio. Ma dal Comune insistono: «Abbiamo fatto tutto ciò che si doveva fare: non c’è nessun tipo di imbarazzo, la procedura andrà avanti secondo le norme». Sulla vicenda è intervenuta la stessa sindaca Virginia Raggi: «Ho saputo tutto dai giornali, la senatrice Taverna non mi ha mai chiamata. Gli uffici competenti faranno tutte le indagini e si seguirà la legge come per tutte le altre persone». (agg. di Silvana Palazzo)
VIRGINIA RAGGI SFRATTA LA MADRE DI PAOLA TAVERNA
“Tolleranza zero” nei confronti degli abusivi che occupano case e appartamenti pubblici senza titoli: la sindaca di Roma Virginia Raggi ha dichiarato apertamente battaglia, ma ha un problema. Presto le toccherà consegnare l’ordinanza di sfratto alla madre di Paola Taverna, senatrice del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Senato, quindi collega di partito. Come ricostruito da Repubblica, la donna vive dal ’94 in un alloggio Ater sulla Prenestina, per il quale versa un affitto a canone agevolato. Lo scorso 23 gennaio le è stata contestata la mancanza dei requisiti per poter continuare a beneficiare dell’assegnazione. Gli uffici capitolini sottolineano che la famiglia Taverna sia proprietaria di diversi immobili, quindi si configura una situazione analoga a quella di molti assegnatari che, per esubero di reddito, perdono il titolo a occupare un immobile Erp. Quindi le proprietà dei Taverna, a seguito di una lunga istruttoria, sono risultate al di sopra della soglia limite stabilita dalla normativa regionale.
GRANA M5S: VIVE IN CASA POPOLARE MA NON NE HA DIRITTO
Per questa vicenda la famiglia della signora Bartolucci si è opposta al provvedimento del Comune, dando mandato ad un avvocato di presentare ricorso, nel quale si insiste sul fatto che non si possa contestare lo sforamento dei limiti di reddito perché il patrimonio della madre non può essere cumulato con quello della figlia, visto che non abitano più insieme. Le argomentazioni sono state respinte: il Campidoglio sostiene che siano state presentate oltre i termini legali e che la legge regionale sia chiara sul fatto che il richiedente e tutti i componenti dell’alloggio debbano possedere i requisiti idonei. All’anagrafe risulta infatti che la senatrice Paola Taverna abbia mantenuto la residenza nell’immobile Ater fino al 2012. Contattata da Repubblica, la vicepresidente del Senato ha dichiarato: «Mi dispiace per mamma, ha ottant’anni ed è malata. Non so come fare a dirglielo, temo per la sua salute. Per le contestazioni che ci fanno, la nostra versione è nel ricorso del mio avvocato. Dopodiché boh, secondo me c’è stato accanimento». La vicenda per ora è ferma al dipartimento Politiche abitative, perché non è stata classificata «di immediata esecuzione», ma potrebbe arrivare l’ordinanza di sfratto.