Nella prima intervista fatta dopo l’assoluzione di Roma (al Fatto Quotidiano), Virginia Raggi si toglie molto più di qualche “sassolino dalla scarpa” e subito inquadra il primo mirino contro la Lega di Matteo Salvini: «La Lega aveva provato a lanciare un’Opa su Roma, ma ha fatto davvero male i conti. Speravano di arrivare prima della scadenza della mia giunta per raccogliere i frutti di quello che abbiamo seminato in questi due anni e mezzo. Il Carroccio ora dovrebbe pensare a rispettare il contratto di governo. Per esempio, noi vogliamo più soldi e poteri per Roma», spiega la sindaco di Roma dopo il commento “freddino” del vicepremier nelle scorse ore, forse proprio perché sulla Capitale aveva puntato tutto per delle elezioni anticipate contro il Movimento 5Stelle sempre più in crisi nella Città Eterna. Ancora la Raggi che “stuzzica” Salvini quando spiega ai colleghi de Il Fatto «Noi abbiamo chiesto 180 milioni per rifare le strade della città. Si impegnassero ad approvare un emendamento apposito alla manovra: me lo aspetto io e se lo aspettano tutti i romani. E non solo: Salvini si è impegnato a mandare a Roma 250 uomini delle forze dell’ordine. I cittadini non si accontentano delle promesse: ci aspettiamo questo piccolo ma importante aiuto». In merito alle voci sul possibile rimpasto in giunta, la sindaco grillina lo dice chiaro e tondo: «si riparte raccogliendo i frutti di quello che abbiamo fatto. Dopodiché il nostro faro resta il programma con i suoi obiettivi. Chi si impegna a raggiungerli resta con me, chi non lo fa è fuori». (agg. di Niccolò Magnani)



ZINGARETTI VS DI MAIO-DI BATTISTA: “CHIEDETE SCUSA”

Scende in “campo” anche il candidato al Congresso del Pd Nicola Zingaretti, qualche ora dopo lo scontro avvenuto tra i leader M5s e “la stampa nazionale” colpevole di aver attaccato eccessivamente Virginia Raggi (ora assolta in primo grado dalle accuse di falso). «Sono contento che Virginia Raggi sia stata assolta. Lo sono dal punto di vista personale e umano. E lo sono politicamente perché ho sempre sostenuto nella mia vita il rifiuto totale di scorciatoie giudiziarie per affrontare nodi e battaglie che sono politiche. Ora tutti si aspettano che, comunque, a Roma si volti pagina perché così non si può andare avanti. Noi siamo pronti a dare una mano. Ma, per cortesia, vergognatevi per la vostra aggressività questa volta verso i giornalisti», scrive su Facebook il Governatore del Lazio che invita l’intero board M5s a «chiedere scusa». L’attacco di Zingaretti non si esaurisce e prosegue sulla stregua degli altri elementi dem che non hanno accettato la doppia morale dei grillini “garantisti-giustizialisti”: «in occasione dell’avvio di qualsiasi indagine giudiziaria, vi siete comportati come delle iene feroci calpestando la normale dialettica politica e aggredendo con una violenza inaudita tutti coloro che erano anche solo oggetto di inchieste, con squallide conferenze stampa e sceneggiate. Addirittura utilizzando le arance per mortificare e umiliare le persone in carcere. E si era solo a un livello di indagine e non di processo. […] Quindi da voi attendiamo l’unica cosa seria che ancora non avete fatto: chiedete scusa». (agg. di Niccolò Magnani)



RIMPASTO GIUNTA M5S

Passata la “bufera”, ora Virginia Raggi punta dritta alla “fase 2” del suo mandato da sindaco di Roma: assolta sul caso nomine, l’avvocatessa prediletta della Casaleggio Associati vuole provare una sorta di “rimpasto” nei prossimi 10 giorni per dare una sterzata decisa ad una giunta che finora non ha convinto appieno. Come anticipa un retroscena de Il Messaggero, «È in bilico Pinuccia Montanari, l’assessora all’Ambiente. È amica di Beppe Grillo e questa finora è stata la sua polizza, dicono in molti, per restare in Campidoglio nonostante l’insostenibile crisi della monnezza. Ma ora che Raggi è più solida, può deciderne il rimpiazzo». A rischiare anche il vicesindaco Luca Bergamo considerato “troppo poco grillino” dalla base; secondo Repubblica, infine, rischiano forte le titolari del Patrimonio, Rosalba Castiglione, e dei Lavori pubblici, Margherita Gatta. Nei prossimi giorni si vedrà il da farsi ma di sicuro la sindaco di Roma ora vorrebbe passare al deciso “contrattacco”. (agg. di Niccolò Magnani)



RENZI GARANTISTA: “RAGGI NON SI BATTE NEI TRIBUNALI”

Con Virginia Raggi assolta, il caos generato dalle dichiarazioni di Di Maio e Di Battista non si placa per nulla: dopo gli “infimi sciacalli” detto dal vicepremier contro i giornalisti italiani, ci ha pensato il “pasionario” inviato dal Venezuela a riaccendere la polemica facendo addirittura peggio con «giornalisti pennivendoli puttane». Di contro, tra le mille polemiche sorte ieri una “evitata” è stata la dichiarazione di Matteo Renzi che non ha mai risparmiato nulla al sindaco di Roma ma che dopo l’assoluzione ribadisce: «Per i garantisti l’assoluzione di Virginia Raggi è una buona notizia. Gli avversari si sconfiggono nelle urne, non nei tribunali. Il giudizio sul sindaco Raggi lo devono dare i cittadini, non i magistrati. L’ho sempre detto, continuerò a dirlo. Oggi per Roma è una bella giornata». (agg. di Niccolò Magnani)

DI MAIO CONTRO GIORNALISTI: “INFIMI SCIACALLI”

E’ stata assolta Virginia Raggi dalle accuse di falso per quanto riguarda la nomina alla direzione turismo del campidoglio, di Renato Marra. Felice il Movimento 5 Stelle che già temeva un nuovo tornado nel caso in cui il primo cittadino romano fosse stato condannato. «Forza Virginia! – scrive il leader dei grillini, Luigi Di Maio, su Facebook contento di averti sempre difesa e di aver sempre creduto in te». Il ministro del lavoro e dello sviluppo economico si scaglia quindi contro la stampa: «Il peggio in questa vicenda lo hanno dato la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti – ha proseguito il capo del Movimento 5 Stelle – ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi». Per Di Maio non soltanto i giornalisti ma anche i media hanno fatto la loro parte in questa vicenda: «La vera piaga di questo Paese – ha aggiunto – è la stragrande maggioranza dei media corrotti intellettualmente e moralmente. Gli stessi che ci stanno facendo la guerra al Governo provando a farlo cadere con un metodo ben preciso: esaltare la Lega e massacrare il Movimento sempre e comunque. Presto faremo una legge sugli editori puri, per ora buon Malox a tutti!». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL COMMENTO DI SALVINI

Anche Matteo Salvini esulta per l’assoluzione di Virginia Raggi. «Sono contento che i sindaci, così come i ministri, non vadano e vengano per questa o quella sentenza». Così il vicepremier e ministro dell’Interno dopo aver appreso che la sindaca di Roma è stata assolta dall’accusa di falso ideologico nel processo che la vedeva imputata per la nomina alla Direzione Turismo di Renato Marra. Il leader della Lega ha rivelato di aver sentito Virginia Raggi prima della sentenza. «Le ho mandato un messaggio e mi ha risposto, prima dell’assoluzione, in cui le auguravo appunto di essere assolta», ha dichiarato Matteo Salvini, spiegando che la sindaca lo ha ringraziato. Ma non intende farsi sentire nuovamente: «Penso che oggi sia una giornata lunga, quindi non la disturbo oltre». Ora l’auspicio di Salvini è che la Raggi possa rilanciare Roma: «È giusto che i cittadini giudichino un’amministrazione non in base alle indagini che finiscono in nulla come in questo caso ma in base alla qualità della vita. Quindi i romani giudicheranno l’amministrazione dei 5 Stelle in base a come è messa Roma. È giusto che non siano le sentenze e i magistrati a decidere chi governa e chi va a casa». Clicca qui per il video delle dichiarazioni di Salvini su assoluzione Raggi. (agg. di Silvana Palazzo)

VIRGINIA RAGGI ASSOLTA, LA REAZIONE DEI DEM

Virginia Raggi è stata assolta: questa la sentenza del processo sul caso nomine, con il sindaco di Roma che può tirare un sospiro di sollievo. L’opposizione nelle ultime ore non è entrata nel merito della vicenda processuale, imputando alla prima cittadina una pessima amministrazione della Capitale: “Resto convinto che il problema non sia la condanna a #Raggi ma come Roma è amministrata. Anzi, come non lo è. Lo vediamo tutti i giorni. Raggi ha fallito politicamente. Ha deluso chi le aveva creduto. E dimostra che non bastano le buone intenzioni ma servono competenza e coraggio”, le parole di Matteo Richetti del Partito Democratico. Così invece aveva twittato il dem Tommaso Ederoclite: “In caso di condanna la Sindaca #Raggi non dovrebbe dimettersi, penso invece che dovrebbe farlo sulla base del suo enorme e grave fallimento politico, ormai sotto gli occhi di tutti. #Roma è una città a pezzi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

VIRGINIA RAGGI “ABBANDONATA DAL M5S”

Virginia Raggi sta vivendo senza dubbio il suo momento politico più complicato. Oggi è attesa la sentenza sul processo per falso nel caso Marra ed è tutto da scrivere il suo futuro da sindaco di Roma: vi abbiamo infatti raccontato che il Movimento 5 Stelle ha cercato, in un primo momento, di minimizzare l’accusa, con il capo politico Luigi Di Maio che ieri ha scaricato nettamente la prima cittadina. Una spaccatura impensabile fino a poco tempo fa, con la Raggi protagonista del primo vero exploit del M5s: dopo aver vinto le primarie, come sempre, su Rousseau, la Raggi è riuscita ad ottenere la storica vittoria alle elezioni amministrative del 2016: dopo aver ottenuto il 35,35 per cento al primo turno, centrò il successo al ballottaggio 70 564 voti (67,15%), prevalendo sull’esponente del PD Roberto Giachetti, ottenendo 29 seggi in Assemblea Capitolina e diventando così il più giovane sindaco di Roma della storia e, allo stesso tempo, anche la prima donna a ricoprire tale carica.

VIRGINIA RAGGI, PROVVEDIMENTI E CONTROVERSIE

Nel corso degli oltre due anni di governo, la Raggi e la sua giunta hanno preso numerosi provvedimenti, accolti con favore oppure contestati aspramente. Uno dei primi di questi è stato l’annuncio ufficiale del ritiro della città dalla candidatura a possibile sede dei Giochi Olimpici 2024, che ha fatto scoppiare una polemiche impressionante.Dallo stadio della Roma alle difficoltà idriche, passando per le querelle sui fondi con il governo, fino allo scontro con l’OREF (il consiglio dei revisori dei conti del comune di Roma), che nel 2017 ha fornito un parere negativo sull’approvazione del bilancio, che la Raggi ha deciso di ignorare il parere negativo dell’organo, accusato dall’Assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, di voler impersonare un ruolo politico e non tecnico. Ricordiamo un particolare del passato che le causò qualche problema all’inizio della sua avventura pentastellata: tra il 2003 e il 2006 aveva svolto praticantato forense presso lo studio legale di Cesare Previti, avvocato vantante un passato politico come ministro della Difesa in vari governi di Silvio Berlusconi.