La Lega lo aveva detto, la risposta del Governo italiano sul tema della Manovra Economica a Bruxelles sarebbe stata di attacco e non di difesa. E così è stato: “Stiamo lavorando a una manovra che garantisce più posti di lavoro, più diritto alla pensione e meno tasse non per tutti ma per tanti italiani. Se all’Europa va bene siamo contenti, sennò tiriamo dritto” aveva affermato Matteo Salvini al suo ingresso a Palazzo Chigi per l’atteso vertice di governo, la scelta è stata quella di non operare nessun arretramento sui temi centrali della manovra economica come deficit e crescita, ma alla commissione europea per evitare la procedura di infrazione per debito è stata offerta una correzione di 18 miliardi di euro con clausole definite “salva deficit”, senza toccare però i piani originari e gli investimenti. Decisione successiva a un vertice con il premier Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria e per la quale ora si attende una controrisposta da parte di Bruxelles. (agg. di Fabio Belli)
STRIGLIATA FMI AL GOVERNO
A poche ore dalla scadenza dei termini per la risposta del Governo italiano sulla Manovra, arriva una nuova strigliata al Governo Lega-M5s questa volta dal Fmi con il rapporto preparatorio pubblicato nel pomeriggio: «La crescita del Pil in Italia sarà di circa l’1% nel 2018-2020 e da allora in poi calerà», sono le stime ben poco auguranti del Fondo Monetario Internazionale nel merito della Legge di Stabilità gialloverde. Secondo il board guidato da Christine Lagarde, «Il deficit complessivo del 2019 è previsto al 2,75% del Pil. Per il 2020-2021 è stimato al 2,8-2,9%, a meno che non ci sia ampio sostegno politico per attivare la clausola di salvaguardia sull’Iva o per trovare misure compensative». Il Fmi ritiene che il Governo italiano si assume diversi e «consistenti rischi» nel procedere con una manovra espansiva nella fase attuale di crisi ancora non superata, «la lascerebbe molto vulnerabile a eventuali shock, anche modesti, come un rallentamento della crescita o l’aumento degli spread, farebbe aumentare il debito e aggraverebbe il rischio che l’Italia si ritrovi costretta a dover fare una manovra restrittiva mentre l’economia si sta indebolendo». (agg. di Niccolò Magnani)
TAJANI: “LA MANOVRA VA CAMBIATA”
C’è grande attesa sulla risposta del governo italiano all’Unione Europea in merito alla manovra economica, bocciata e “da rivedere”. Il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha commentato: “Bisogna cambiare la manovra, e bisogna fare in fretta, c’è tempo fino a questa sera, il buon senso deve prevalere sui capricci, a volte sull’arroganza che punta a difendere posizioni che sono economicamente indifendibili”, con l’esponente di Forza Italia che ha lanciato “un appello al governo italiano perché modifichi i contenuti della manovra per dare un segnale di cambiamento che permetta di evitare una bocciatura della proposta italiana”, come riporta l’Ansa. Scettico un altro esponente forzista, ovvero Renato Brunetta: “Oggi il governo italiano deve rispondere all’Europa: è isolato a livello internazionale e in Italia (vd. le audizioni in Commissione Bilancio). Una #manovra che spreca risorse, che non crea crescita, non crea sviluppo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MANOVRA, OGGI LA RISPOSTA ALL’UE
Giornata importante per il governo Lega-Movimento 5 Stelle: oggi l’esecutivo di Giuseppe Conte risponderà all’Ue, spiegando le deviazioni previste dalla manovra finanziaria sugli obiettivi di deficit-Pil e riduzione del debito. Bruxelles ha preventivamente bocciato il testo e ne ha chiesto uno nuovo: come sottolineato da Repubblica, il Consiglio dei Ministri è in programma alle ore 20.00, preceduto da vertici a livello politico. Attraverso una nota, il Mef di Giovanni Tria ha tenuto a smentire “voci e indiscrezioni apparse sui giornali secondo cui il tasso di crescita dell’Italia sia stato o sia oggetto di dibattito politico. Le previsioni di crescita sono infatti il risultato di valutazione squisitamente tecnica. Per questo non possono diventare oggetto di negoziato alcuno dentro o fuori dal Governo”. Sia Carroccio che M5s hanno chiesto di non toccare i numeri fondamentali del testo ed è ora attesa la risposta del governo all’Ue: sviluppi nelle prossime ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“RIUNIONE INFORMALE SALVINI-CONTE”
Alla fine c’è stata solo una «riunione informale» tra Salvini e Conte: niente vertice sulla Manovra, nel contempo invece le frizioni tra Lega e M5s non finiscono dopo la breve querelle di questa mattina. Prima la smentita, poi la precisazione: ai vertici M5s pare non sia andato giù il breve summit tra Conte e Salvini senza l’altro vicepremier e, stizziti, hanno replicato con il portavoce Rocco Casalino «C’è stata solo una riunione con Salvini e Giorgetti, anche breve, per fare il punto». Ci sono poi anche altre fonti, riportate da Repubblica, che spiegano come in mattinata si sia tenuto anche un secondo “mini-vertice” tra il Premier Conte e il vice Di Maio: tutti sono comunque concordi che un verto vertice di maggioranza si terrà al ritorno di Conte da Palermo, visto che la scadenza sulla lettera all’Ue incombe. Nel frattempo a pesare sulla già instabile situazione dei conti italiani arriva il “macigno” delle stime Istat presentate oggi in Parlamento: crescita nulla, flessione nel quarto trimestre e «un mutato scenario economico potrebbe influire sui saldi di finanza pubblica in modo marginale per il 2018 ma in misura più tangibile per gli anni successivi», riporta il presidente Maurizio Branzini. (agg. di Niccolò Magnani)
M5S SMENTISCE IL VERTICE DI GOVERNO
Dal Movimento 5 Stelle arriva la secca smentita sul presunto vertice di maggioranza avvenuto stamattina a Palazzo Chigi sulla manovra economica: «Non è in corso e non c’è stato alcun vertice sulla manovra a Palazzo Chigi», spiegano le fonti grilline all’Ansa aprendo un piccolo caso interno alla maggioranza dato che solo poco prima alcune fonti della Lega avevano confidato sempre all’Ansa una riunione in corso tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i principali vertici di Governo. A quanto pare, alla riunione “ristretta” hanno partecipato Salvini e Conte prima che il Premier si dirigesse a Palermo per la conferenza sulla Libia, mentre né Di Maio né Tria avrebbero preso parte al summit sulla Manovra. I tempi però stringono ed entro domani deve essere mandata una lettera di risposta all’Ue dopo le “indicazioni” di correzione ricevute due settimane fa da Bruxelles. Insomma, un tema piuttosto delicato che costringerà se non stamattina almeno entro sera ad un summit per poter metter nero su bianco la risposta idonea da inviare alla Commissione Ue. (agg. di Niccolò Magnani)
VERTICE MANOVRA A PALAZZO CHIGI
Manovra, governo al lavoro: è previsto in mattina un vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vice premier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Come riportato da fonti dell’esecutivo, i tre faranno il punto sul decreto fiscale, ma non solo, in vista della lettera di risposta da inviare all’Ue entro martedì. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha invitato ad abbassare i toni, con l’Italia che si appresta a vivere un’altra settimana di passione: come riportato dall’Ansa, nel fine settimana si era allentata la tensione tra Roma e Bruxelles ma lo scontro è stato riacceso tra un nuovo botta e risposta tra il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker e il ministro dell’Interno Matteo Salvini, con il tema della flessibilità e della possibile apertura di una procedura che ha fatto surriscaldare gli animi.
NUOVO SCONTRO SALVINI-JUNCKER
Intervenuto alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha replicato così a chi gli chiedeva del rischio che arrivino degli ispettori mandati da Bruxelles per l’apertura di una procedura d’infrazione per eccesso di debito: “Arrivano gli ispettori dell’Onu a verificare se siamo cattivi e razzisti, arrivino anche gli ispettori al Tesoro: manca l’ispettore Derrick e il tenente Colombo, poi ce li abbiamo tutti”. Poi ha aggiunto: “La letterina dall’Unione Europea in cui ci dicono che non possiamo abolire la legge Fornero? Io la letterina la accetto da Babbo Natale, non da Juncker”. Attesi nuovi aggiornamenti sulla manovra, dunque, con il governo M5s-Lega che ha lasciato intendere di non essere intenzionato a modificare i saldi indicati nella prima versione del Draft Budgetary Plan inviato a ottobre, come sottolineato da Repubblica.