Sta facendo discutere il post shock di Giorgia Povolo, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Ivrea. La leghista si è esposta pubblicamente sui social scrivendo: «Zingari di merda, zecche e parassiti capaci di spolpare tutto – il post riportato dai principali quotidiani italiani – vi auguro calorosamente che cercando di rubare qualcos’altro una tagliola possa mozzarvi le mani non all’altezza del polso ma sopra il gomito così che la maglietta possa coprire lo scempio che vi ritrovereste ad essere. Inoltre mi farebbe alquanto schifo vedere i monchi penzolanti ai semafori mentre chiedete l’elemosina con i piedi». Quello che abbiamo appena pubblicato sarebbe soltanto uno dei molteplici post che Giorgia Povolo avrebbe scritto negli ultimi tempi, indirizzati ad altri soggetti a lei poco graditi. Come riferisce La Stampa, a sollevare il caso sarebbero stati Maurizio Perinetti, Gabriella Colosso, Fabrizio Dulla, Mauro Salizzoni del Partito Democratico..



GIORGIA POVOLO, POST SHOCK

Attraverso una mozione, gli esponenti del PD fanno sapere: «La cosa grave è che se mi avessero chiesto, prima di questi post, chi avrei salvato della giunta – spiega in particolare Perinetti – avrei risposto senza alcun dubbio Giorgia Povolo. Perché è così gentile e carina nei modi. Invece…». La giovane assessore leghista ha rimandato al mittente le accuse, spiegando di essersi fatta un po’ prendere la mano perché aveva appena subito un furto. Inoltre, quei post sarebbero stati pubblicati prima del suo incarico pubblico. «Sono frasi che ho pubblicato sul mio vecchio profilo gennaio del 2018 – le parole di Giorgia Povolo – dopo un brutto furto in auto. Non è stata intenzionale, erano frasi rivolte a poche amicizie su un social, più uno sfogo da bar che un pensiero reale. Chiedo scusa per quelle frasi, riportarle alla luce ora mi dà tanto l’impressione che vogliano prendermi di punta». Il sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli ha smentito le imminenti dimissioni, anche se ha aggiunto: «Valuteremo il da farsi». Perinetti è andato di nuovo all’attacco, sostenendo: «Mai nella storia di questa città, dal dopoguerra ad oggi, un rappresentante delle istituzioni si è rivolto in modo così violento e raccapricciante. Oltretutto si tratta dell’assessore alle Politiche sociali e alle Pari opportunità: con me sindaco, dopo un fatto del genere, sarebbe già fuori dall’Esecutivo».

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