Non è arrivata nessuna smentita rispetto alle parole pronunciate da Paolo Savona, il ministro degli Affari Europei che dinanzi alla reazione di Bruxelles dopo la Manovra presentata dall’Italia, con il rischio sempre più concreto dell’avvio di una procedura di infrazione, ha ammesso in Consiglio dei Ministri:”La situazione adesso è grave”. Come riportato da Il Corriere della Sera, Savona ha visto andare in pezzi il teorema che aveva costruito e di cui aveva convinto i colleghi di governo più a corto di nozioni economiche, tra questi gli stessi Salvini e Di Maio. Ma un fattore non secondario è anche quello che regola i rapporti con Tria, che da suo protetto è finito per diventare il suo bersaglio preferito. Una rottura consumatasi quando Savona ha deciso di non puntare più sugli investimenti in Manovra e ha assecondato Di Maio sul reddito di cittadinanza. Frizioni, ma di minor conto, anche col Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, accusato di arrivare tardi alle riunioni di governo:”Almeno la puntualità”, lo ha strigliato Savona. (agg. di Dario D’Angelo)



GIORGETTI AMMETTE, “E’ UN DISASTRO”

Il teorico dello scontro con Bruxelles, l’uomo che ha ipotizzato anche l’esistenza di un “cigno nero”, adesso vacilla. Paolo Savona viene definito addirittura terrorizzato dalla reazione dell’Ue dinanzi allo sforamento del deficit da parte dell’Italia. Era stato lui, opponendosi al ragionamento di altri colleghi come Tria, Moavero, Giorgetti, e perfino Conte, a spiegare che una Commissione a fine mandato non avrebbe calato l’asso della procedura d’infrazione. Eppure, ripetevano gli altri componenti del Cdm, proprio la debolezza politica della Commissione avrebbe obbligato Bruxelles ad agire secondo le regole. No, negava Savona, che oggi ammette di essere rimasto spiazzato dall’evoluzione delle cose. E contagia di fatto il governo con la sua preoccupazione. Perché non è stato certamente rassicurante, spiega Il Corriere della Sera in un articolo firmato da Francesco Verderami, ascoltare il professore Savona in Cdm ammettere che sì, “la situazione è grave“.



IL TERRORE DI SAVONA, “LA SITUAZIONE E’ GRAVE”

“Non mi aspettavo andasse in questo modo”, questa l’ammissione di Paolo Savona dinanzi alla reazione di Bruxelles che mette a rischio il teorema studiato dall’Italia in sede di Manovra. Ed è lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, uno che per abitudine non le manda a dire, a dare l’idea di un dramma che potrebbe consumarsi di qui a poco, se è vero che a sua volta ha ammesso:”E’ un disastro”. In mezzo stanno le divergenze di vedute che dall’inizio dell’esperienza di governo accompagnano il rapporto fra Savona e Tria, ufficialmente il titolare dell’Economia, costretto secondo Verderami a subire le puntualizzazioni “con tono professorale” del collega titolare degli Affari Europei. Da qui gli sfoghi di Tria con un collega amico:”Venga lui a guidare la macchina”. E l’altro solidale, pronto a rispondere: “Con le sue teorie la macchina è stata lanciata contro il muro, clacsonando”. Sì, perché il primo ad ammetterlo è stato proprio Savona: “La situazione è grave”.

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