Tria preoccupato dallo spread, Salvini e Di Maio decisi a tirare dritto: sono giorni cruciali per la manovra economica, con il Governo gialloverde al tavolo di trattative con l’Ue. Intervenuto all’Europarlamento, il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno ha commentato: «Nel corso del penultimo Eurogruppo ci siamo focalizzati sull’Italia perché la Commissione Ue ha chiesto un aggiornamento alla manovra: l’aggiornamento non migliora la situazione in termini di costi del finanziamento del debito, lo vediamo dai mercati ogni giorno». Questo significa dunque che «l’Italia non ha dissolto le preoccupazioni sulla strategia di bilancio», sottolineando che «il livello del debito è una fortissima preoccupazione, va tenuto sempre presente quando fissiamo delle strategie di politica di bilancio». Centeno prosegue: «Condivido la preoccupazione dell’Italia riguardo a una crescita che trascina i piedi e a problemi sociali complessi: sono dei problemi che vanno affrontati, ma si possono raggiungere senza mettere a repentaglio il consolidamento di bilancio». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RIUNIONE GOVERNO IN SERATA
Il tema manovra tiene banco, riunione di Governo in serata: questa la mossa di Lega e Movimento 5 Stelle, che devono fare i conti con il nodo tempi. Come sottolineato dall’Ansa, che cita fonti parlamentari, l’esecutivo di Giuseppe Conte si riunirà nelle prossime ore per fare il punto sui tempi dell’esame della manovra in commissione Bilancio alla Camera. Non inizieranno domani le votazioni, come inizialmente previsto: in programma le “repliche”, con i deputati impegnati con il decreto legge sicurezza. Il calendario non è stato definito e non sono da escludere possibili sorprese: appare comunque complicato che la Commissione Bilancio di Montecitorio possa riunirsi già venerdì. Per quanto riguarda i fascicoli emendamenti, domani è previsto il definitivo via libera: le opposizioni potranno presentare un pacchetto ulteriore di 50 proposte, che porterebbe al dossier un totale di 720 emendamenti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO: “NON DIAMO SOLDI A LOBBY E AMICI”
Spread ballerino oggi, martedì 20 novembre 2018: dopo aver sfondato quota 336, ha fatto retromarcia ma la tensione resta altissima. E di tensione altissima ha parlato anche Luigi Di Maio, con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che ha parlato della manovra economica a margine dell’incontro con i vertici della Cna: “Alla Commissione europea decideranno quello che vorranno decidere, penso che Conte e Tria stiano facendo un ottimo lavoro di tentativo di mediazione con l’Ue, ma non deve essere un muro di gomma”. Una battuta sulla possibile procedura d’infrazione: “Io spero che non arrivi, perché significa fare una procedura di infrazione a un Paese che sta permettendo a chi doveva andare in pensione di andarci: quella gente non è andata in pensione perché ce lo chiedeva l’Europa. Stiamo aiutando le persone che non hanno lavoro a trovare un lavoro, con il reddito di cittadinanza, e altri procedimenti: non stiamo dando soldi a lobby e amici, ma stiamo aiutando una fascia debole della società per metterla in sicurezza da un conflitto sociale e da una tensione sociale che stanno aumentando”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON SI GIOCHI AL CHICKEN GAME”
Per una volta ad usare toni allarmisti nei confronti dei suoi colleghi dell’Eurogruppo è Giovanni Tria, il ministro dell’Economia che alla riunione straordinaria dei ministri della zona euro a Bruxelles, ha giocato la sua ultima carta prima che la Commissione dia il via libera alla procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Come riportato dall’Huffington Post, il titolare di via XX Settembre ha rivolto infatti un ultimo appello alla Commissione:”Poiché dobbiamo difendere l’Europa, anche se uno la vuole cambiare, spero non si giochi a quello che gli anglosassoni chiamano il ‘chicken game’. Cioè correre verso il baratro per vedere chi si ferma prima, con il rischio di cadere tutti di sotto. L’Italia vuole evitarlo e penso che ci siano molti altri paesi che vogliono evitarlo”. Eppure la sensazione diffusa è che neanche quest’ultimo appello riuscirà ad evitare uno scontro che sembra già nei fatti. (agg. di Dario D’Angelo)
MANOVRA, BOCCIATURA AD UN PASSO
Secondo fonti giunte in questi minuti da Bruxelles via TgCom 24 e il Gazzettino, la Commissione Ue sarebbe pronta all’imminente nuova bocciatura della Manovra italiana: i vertici di Bruxelles, come del resto ampiamente previsto, starebbe preparando il documento con cui la legge di bilancio del Governo Conte verrà definita non in regola con il Patto di Stabilità e il percorso di rientro del debito pubblico assieme alla crescita. A meno di colpi di scena clamorosi, Moscovici e Dombrovskis dovrebbero bocciare mercoledì prossimo la Manovra preparata da Tria, Salvini e Di Maio nelle scorse settimane: in questo modo, se anche dopo questa seconda lettera non ci saranno novità all’interno della Manovra, potrebbe davvero scattare la procedura d’infrazione per deficit eccessivo dovuto al debito. (agg. di Niccolò Magnani)
“DEFICIT È NECESSARIO, 2,4% UNO DEI PIÙ BASSI DELLA STORIA”
«Il deficit adottato può piacere o no, negli ultimi dieci anni solo l’anno in corso l’Italia ha avuto un deficit minore del 2,4%, è uno dei più bassi della storia italiana, la Francia ha sempre avuto un deficit più alto», ha provato ad affilare le armi il Ministro Tria rimanendo sempre in un tono “pacato” per provare a far sentire la voce dell’Italia in Ue e allo stesso tempo difendere la Manovra di Bilancio. Il titolare del Mef all’Eurogruppo non ha nascosto ovviamente che il debito dell’Italia è tra i più alti d’Europa, «abbiamo il problema di ridurlo, ma se guardiamo ai dati prospettici del passato, la dinamica della salita è più contenuta di altri Paesi», spiega ancora Tria ai cronisti fuori dall’Eurogruppo di Bruxelles. Intanto si prepara la risposta della Commissione Ue che, dalle fonti a Bruxelles, non pare essere particolarmente “tenera” nei confronti dell’Italia. Le opposizioni in questo senso provano a “sfruttare” il momento di crisi del Governo rilanciando il tema europeo: «Se non cambia la manovra, Tria su cosa dialoga con Bruxelles? E poi a questo punto deve spiegarci se il governo intende inserire i tagli agli sprechi e le clausole di salvaguardia contro il deficit, perché sarebbero dei cambiamenti, potenzialmente anche rilevanti. Anche perché sarebbe bene dare qualche certezza, non tanto a Bruxelles, quanto ai mercati e agli imprenditori», si chiede e attacca la deputata dell’Europarlamento per Forza Italia, Lara Comi. (agg. di Niccolò Magnani)
TRIA: “IL PROGRAMMA NON CAMBIA, MA DIALOGHIAMO”
Nella conferenza stampa che segue la conclusione della riunione all’Eurogruppo, il Ministro dell’Economia Giovanni Tria ha spiegato di aver continuato a dialogare con i colleghi Ue per cercare di “evitare” un verdetto troppo duro tra due giorni nella risposta sulla Manovra.
«Il programma del governo non cambia ma c’è la volontà di discutere», ha spiegato il titolare del Mef, aggiungendo «Penso che uno sforzo debba essere fatto per riportare la discussione sulla reale portata del tema. Era necessario aumentare il deficit per fare ciò che il governo riteneva importante, ma non abbiamo sforato i parametri». Proprio sul fronte del debito pubblico, Tria ha ribadito che in Europa l’Italia rallenta meno di altri e in merito al deficit «stiamo parlando di scostamenti che non sono grandi, perciò dico che bisogna riportare la discussione alla portata reale». Intanto, secondo quanto riporta l’Ansa questo pomeriggio, sarebbero circa un migliaio gli emendamenti dichiarati inammissibili alla Legge di Bilancio prossima alla discussione in Parlamento, sui 3626 presentati in commissione Bilancio alla Camera e ora bocciati dalla seduta della stessa Commissione. (agg. di Niccolò Magnani)
DI MAIO: “NON CI PREOCCUPA IL VERDETTO UE”
Il vicepremier Luigi Di Maio, nel giorno in cui Tria tenta di “mediare” all’Eurogruppo sulla bontà della Manovra Economica italiana, rilascia una dichiarazione che tutto può sembrare meno che un segnale “distensivo” verso Bruxelles: «il verdetto dell’Unione europea sulla manovra “non mi preoccupa», spiega il leader M5s dalla sua Pomigliano D’Arco, prima di precisare in vista di una possibile procedura d’infrazione contro l’Italia, «In Europa sanno tutti che il nostro obiettivo è portare a casa questa legge di Bilancio con il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza e quota 100». Intanto peserà di sicuro in questa riunione dell’Eurogruppo l’accordo messo a punto tra Francia e Germania (proposto da Macron e Merkel, messo a punto dai Ministri delle Finanze Bruno Le Marie e Olaf Scholz) che prevede la mancata erogazione dei fondi Ue per tutti i Paesi che non rispetteranno le regole del Patto di Stabilità nel futuro bilancio “unico” della zona Euro. L’Italia in questo modo rischia di rimanere “esclusa” dal documento e risulta il vero “obiettivo” di Bruxelles per far capire anche agli altri Paesi che se si farà come l’Italia si rischia i fondi azzerati. (agg. di Niccolò Magnani)
MANOVRA, TRIA TENTA DI MEDIARE ALL’EUROGRUPO
Manovra, il ministro dell’Economia Giovanni Tria all’Eurogruppo: mercoledì il verdetto Ue. Sono ore decisive sul fronte Roma-Bruxelles, con il titolare del Tesoro che prenderà parte all’Eurogruppo straordinario sulla riforma dell’unione monetaria: Il Giornale sottolinea che Tria farà un ultimo tentativo diplomatico, al fine di dissipare dubbi e timori. E tra due giorni, mercoledì 21 novembre 2018, il momento tanto atteso, ovvero il nuovo parere della Commissione sul Documento programmatico di bilancio aggiornato inviato dal governo M5s-Lega: i tecnici europei stanno vagliando la risposta dell’esecutivo di Giuseppe Conte alla lettera in cui si chiedevano spiegazioni sui “fattori rilevanti” che giustificano l’andamento del debito. Il rischio per l’Italia è l’infrazione, con Giovanni Tria che proverà nuovamente di sottolineare la bontà della manovra economica gialloverde: un ultimo tentativo per scongiurare il peggio.
SALVINI REPLICA A SAVONA
“Non mi aspettavo andasse in questo modo: la situazione è grave”: questo l’allarme lanciato dal ministro Paolo Savona nella giornata di ieri. Parole arrivate all’orecchio del ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha smorzato: “Non c’è niente di grave”. Il vice premier in quota Lega ha poi aggiunto a margine di Vivite, il festival del vino cooperativo a Milano: “Quello che stiamo facendo, lo stiamo facendo per il bene degli italiani: sono convinto che ci permetteranno di fare quello che è un bene per gli italiani. Con estrema educazione rivendico il diritto degli italiani di andare in pensione, lavorare, curarsi e studiare: nessuno a Bruxelles mi convincerà che i soldi spesi per questi motivi siano soldi spesi male”. Appena pochi giorni fa il capo del Viminale aveva ribadito a proposito delle possibili sanzioni: “Vogliono sanzionarci, ma questo finirà per essere un danno più per la Ue che per noi. Sono dei pazzi – tiene a precisare Matteo Salvini – se davvero aprono contro il nostro Paese la procedura d’infrazione. Insorgerebbero 60 milioni di italiani”.