Nuove dichiarazioni del vice premier Luigi Di Maio sulla manovra e sul confronto con l’Ue. Arrivando al Wow business summit di Samsung a Milano, il leader del Movimento 5 Stelle ha ribadito: «Noi dobbiamo provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei, con la commissione per spiegare la bontà di queste misure ma soprattutto per spiegare che la manovra può migliorare sopratutto nel taglio agli sprechi». Prosegue il ministro del Lavoro ai microfoni dell’Ansa: «Quando dico che i mercati capiranno non dico che dovranno farsene una ragione, dico che questi sono stati giorni di tensione con Bruxelles, stava per arrivare la procedura di infrazione, sono giorni in cui la manovra è ancora in discussione quindi si può avere il timore che possa partire un emendamento in aula che possa peggiorarla. Quando la manovra sarà approvata definitivamente entro fine anno e si vedranno le nuove misure tutti capiranno». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



L’ATTACCO DI ELSA FORNERO

Severe critiche alla manovra arrivano anche dall’ex ministro dell’economia Elsa Fornero, che parla di «inconsistenza e incoerenza totale». L’economista, nel mirino del governo M5s-Lega per la sua riforma delle pensioni, è intervenuta a Rai Radio 2 ed ha bocciato nettamente la Legge di Bilancio varata dall’esecutivo gialloverde: «La bocciatura dell’Ue è un po’ la logica del braccio di ferro che non si capisce neanche bene quali motivazioni abbia e i cui costi per altri ricadranno sui cittadini italiani a dispetto del fatto che si dica che tutte le componenti di questa manovra sono indirizzate al benessere degli italiani». E ribadisce: «Non è così: quando si è carichi di debiti bisogna avere senso di responsabilità, questo governo ha dimostrato di non averne molto». La Fornero poi aggiunge: «Se ogni volta che qualcuno dice qualcosa si sente rispondere “me ne frego”, si chiede ovviamente con chi abbia a che fare. I numeri parlano da soli: il nostro debito è già molto alto, chi è chiamato a giudicare non può fare finta di niente». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DI MAIO: “NON TRADIREMO GLI ITALIANI”

La manovra è stata bocciata dall’Unione Europea. L’ufficialità è arrivata negli scorsi giorni, confermando di fatto gli avvisi e i moniti che i vertici degli stati membri avevano diffuso già nelle settimane precedenti. Ma il governo gialloverde tira dritto, ed è convinto che le riforme da attuare nel 2019 permetteranno all’Italia di ripartire, portando crescita, occupazione e un benessere maggiormente diffuso. La questione l’ha ribadita stamane il ministro del lavoro Di Maio, che intervistato dai microfoni di Repubblica ha ammesso: «Non possono chiederci di tradire gli italiani». Il grillino apre comunque alla condivisione e al dialogo con l’UE «valori alla base di tutta la nostra permanenza nell’Unione europea». Semplicemente il ministro intende rispettare le promesse prese con gli italiani in campagna elettorale e con il contratto di governo: «Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza parti di società che non possono aspettare». Si parla anche del commissario UE Moscovici, che ieri ha dato vita all’ennesima querelle a distanza con Salvini: «Non voglio continuare in questo scambio di battute quotidiano, dobbiamo sederci e discutere questa procedura potenziando gli spazi di dialogo». Infine il vice-premier spiega: «Non taglieremo i punti cardine della Manovra, ma i prossimi giorni permetteranno ai mercati di essere rassicurati: questo governo non vuole uscire dall’ Europa e dall’euro, sarebbe anche un bene ribadirlo ai media esteri». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MANOVRA: CONTE METTE LE MANI AVANTI

Il Premier Conte mette “le mani avanti” e dopo la bocciatura della Ue chiede ufficialmente tempi ‘lunghi’ qualora la Commissione non dovesse credere ai tentativi di “dialogo” del Governo. «Nel caso in cui l’Ecofin dovesse decidere di aderire alla raccomandazione della Commissione, chiederemo tempi di attuazione molto distesi. Questo tempo ci servirà per consentire alla Manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e, grazie a questo, di ridurre il debito pubblico», ha spiegato il Presidente del Consiglio durante l’informativa alla Camera sulla Manovra di Bilancio. La partita però non sarà per nulla “semplice” visto anche il giudizio non proprio bene augurante che arriva dalla Banca Centrale Europea: in serata il capo economista della Bce, Peter Praet, ha risposto ad alcune domande poste dai cronisti sulla posizione difficile che avrà l’Italia nei prossimi mesi di probabile procedura d’infrazione sul deficit. In poche parole ha di fatto ricalcato il giudizio di Moscovici e Dombrovskis espresso ieri a Bruxelles: «La commissione è sempre relativamente aperta a permettere un spesa pubblica più alta, nel caso di riforme orientate all’offerta. Ma in questa direzione non accade nulla, in ballo ci sono solo spese più alte. Questo ha portato a premi di rischio che, secondo il mio modo di vedere, nessuna economia nazionale può sostenere a lungo». (agg. di Niccolò Magnani)

FRACCARO, “PAGHIAMO LE COLPE DEL PD”

Manovra bocciata dalla Ue, il Governo M5s-Lega paga le colpe del Partito Democratico: questo il commento di Riccardo Fraccaro, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta. Intervenuto su Facebook, il pentastellato ha analizzato: «La legge di bilancio presentata dal Governo del cambiamento darà un impulso senza precedenti all’economia reale del Paese. Vogliamo dialogare con le istituzioni europee perché è chiaro che le ricette dell’austerity hanno fallito: la possibile procedura per debito eccessivo è infatti la diretta conseguenza del debito accumulato dagli ultimi due Governi, a dirlo è la relazione della stessa Commissione». E mette nel mirino i dem: «L’Italia paga le colpe del Pd, noi stiamo invertendo la rotta attraverso la crescita: chiederemo all’Ue di rispettare il cambiamento perché la manovra del popolo fa gli interessi dell’Italia e degli italiani». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

KATAINEN: “NO A BATTAGLIA COMMISSIONE-ITALIA”

Il Governo Lega-Movimento 5 Stelle è compatto di fronte alla nuova bocciatura dell’Ue, sulla manovra italiana è giunto il commento anche del vicepresidente della commissione Ue Jyrki Katainen. Ecco le sue parole riportate dall’Agenzia Vista: «Stiamo aspettando che anche gli altri Stati membri dicano la loro. Non incoraggerei nessuno a mantenere la questione come un battaglia tra la Commissione e l’Italia perchè ogni singolo Stato membro dell’Eurozona è responsabile di quello che fa nei confronti dei propri cittadini ma anche nei confronti degli altri Stati membri e, in generale, nei confronti dell’Unione Europea». Prosegue il numero due della Commissione: «Le mie azioni potrebbero avere delle conseguenze su un altro cittadino dell’Ue in un altro Paese. Siamo nella stessa famiglia e tutti i membri della famiglia hanno le stesse regole». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DI MAIO: “C’E’ MARGINE DI DIALOGO”

Luigi Di Maio è convinto che «ci siano i margini per un dialogo e un confronto con l’Europa sulla manovra»: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economica ha commentato la bocciatura Ue ed ha parlato dei prossimi step che attendono il governo. Intervenuto in sala stampa alla Camera, il vice premier ha aggiunto: «Ciò che conta è non far percepire che l’Unione Europea stia chiedendo al Paese di fare macelleria sociale: noi non siamo d’accordo se dobbiamo ridurre la platea di Quota 100 o dei cittadini che devono prendere il reddito di cittadinanza, così come non siamo d’accordo se non ci permettono di rimborsare i truffati dalle banche». Prosegue Di Maio: «Se vogliamo lavorare sui tagli agli sprechi e sulla riorganizzazione della spesa pubblica siamo d’accordo, ci diano una mano, ma non si può pensare che per uno 0,4 di deficit in più l’Italia sia colpevole di aiutare per la prima volta pensionati, disoccupati e lavoratori che meritano la pensione. Non si può trattare l’Italia in questo modo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CONTE: “GOVERNO RESPONSABILE”

A margine del forum europeo, il premier Giuseppe Conte ha fatto il punto della situazione dopo il no dell’Ue alla manovra economica del Governo M5s-Lega. Ecco le sue parole: «Con l’Europa condividiamo un punto in comune, la riduzione del debito: noi stiamo lavorando su questo obiettivo, vogliamo un sistema Paese più competitivo. Le ricette orientate sull’austerità hanno fallito, questa è la nostra ricetta: non vedo l’ora di confrontarmi sabato con Juncker e i commissari, siamo responsabili. Spiegherò che si tratta di una manovra impostata sugli interessi degli italiani e dell’Europa, non c’è nessuna presunta ribellione e nessuna presunta disobbedienza alle regole comuni, ma un grande studio». Un clima di alta tensione, come evidenziato dal nuovo scontro tra Salvini e Moscovici, con il giurista che ha tenuto a precisare: «Sono convinto che quando tutti capiranno il nostro obiettivo, lo spread scenderà». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MANOVRA BOCCIATA DALL’UE

Nessun colpo di scena: la Commissione Ue ha bocciato la manovra economica, con l’Italia che viaggia verso la procedura d’infrazione. Pierre Moscovici ha sottolineato di voler evitare «la procedura d’infrazione all’Italia verso cui ci stiamo muovendo lentamente ma sistematicamente, anche perché è irragionevole una crisi tra l’Ue e l’Italia», ma la tensione resta. Dopo la reazione a caldo di ieri, il ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato sull’argomento ai microfoni di Uno Mattina: «Chiedo rispetto per il popolo italiano, che dà ogni anno 5 miliardi a Bruxelles. Sulle manovre del passato non hanno avuto nulla da eccepire e il debito è aumentato di 300 miliardi. Mi dicono dall’Europa che non posso smontare la Legge Fornero? Io porto rispetto ma viene prima il diritto al lavoro e alla pensione degli italiani».

SAVONA: “COSI’ NON REGGEREMO A LUNGO”

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno posizioni diverse sui prossimi step: il leader del Movimento 5 Stelle ritiene che i numerini non vadano cambiati, che sullo spread il peggio è passato e che sarà sufficiente offrire «impegni aggiuntivi» all’Unione Europea. Il capo del Viminale però la pensa diversamente, preoccupato per la sorte dei titoli di Stato e «dal fatto che uno spread costante a 300 punti l’Italia non lo regge». E il ministro Paolo Savona appare disilluso: «Non si può più andare avanti così, non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere». Oggi il premier Giuseppe Conte riferirà in Parlamento e le opposizioni sono sul piede di guerra: sia Forza Italia che il Partito Democratico hanno chiesto interventi concreti, preoccupati per la stabilità dei conti pubblici.