Pierluigi Bersani evoca il ritorno del governo tecnico: il deputato di Mdp ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Repubblica e ha tutt’altro che escluso un nuovo Monti. Secondo l’ex segretario del Partito Democratico, dopo la bocciatura della manovra dell’Ue «siamo vicini a una nuova stagione di austerità. Se non è oggi, è domani. Ma finirà così. Tornerà un premier tipo Monti? Monti fece qualche errore e noi dietro. Stavolta forse non sarà un tecnico, ma un politico. Certamente non si può andare avanti in questo modo. E non perché lo dice l’Europa. Basta quello che succede sui mercati». Prosegue Bersani, parlando del reddito di cittadinanza: «Il reddito di cittadinanza è una follia. Perché lavoro e povertà sono due cose che non stanno insieme. Non si tengono. Per il lavoro bisogna fare gli investimenti, è l’unica soluzione. Per la povertà, che esiste, che si allarga drammaticamente, occorre trovare 4-5 miliardi. Come? Mandando un messaggio all’Europa in questo senso: facciamo qualcosa anche noi italiani, non chiediamo soldi in deficit e basta. È sufficiente tassare i grandi patrimoni».
PIERLUIGI BERSANI EVOCA IL GOVERNO TECNICO
Pierluigi Bersani poi prosegue sulla patrimoniale: «Sto parlando solo dei patrimoni veramente grandi. Intendo dai due-tre milioni in su. Sono sufficienti per reperire il denaro necessario». E aggiunge: «Tasse per tutti? Va trovato un modo che sia davvero proporzionale ai redditi. Chi ha di più dà di più. Una misura equa, questo è chiaro. Altrimenti la prossima volta arriva davvero il fascismo. Quello col manganello». Infine, una battuta sul debito pubblico: «Il nostro debito è costituito dal rivolo minuscolo degli investimenti e dal fiume in piena della spesa corrente. La seconda è inarrestabile da molti anni perché si autoalimenta. Penso alla legge sui 14 anni sei mesi e un giorno, le baby pensioni. Furono finanziate solo per il primo anno. Tutti i successivi sono andati a debito».