Matteo Salvini apre uno spiraglio nella trattativa con l’Europa sulla manovra. Il leader della Lega decide di riposizionarsi, e lo fa dicendo di essere pronto a ritoccare i decimali. La conferma arriva poi da fonti del Carroccio, secondo cui il governo è pronto a lavorare sui decimali, pur non volendo cambiare i fondamenti della manovra, cioè le riforme su pensione, lavoro e aiuti alle imprese. «Se dagli studi e dagli approfondimenti in corso emerge la possibilità di ritoccare qualche decimale non sarà un problema. L’importante è confermare le riforme su pensione, lavoro e aiuti alle imprese». In serata arriva anche la conferma del Movimento 5 Stelle: «Conte ha tutto il nostro sostegno. Come abbiamo sempre detto il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c’è sempre stato pieno dialogo. Non difenderemo i numerini ma i cittadini. È essenziale che gli italiani possano trovare lavoro grazie al Reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali». (agg. di Silvana Palazzo)
“NON CI ATTACCHIAMO AI DECIMALI”
Slitta a domani il vertice di Governo sulla Manovra dove il premier Conte dovrà illustrare ai vice Salvini e Di Maio (e forse anche a Tria e Savona, ma sono solo voci non confermate ufficialmente) le richieste specifiche dell’Ue e le “promesse” fatte dal board italiano dopo la cena con Juncker. Nel frattempo, il vicepremier della Lega intervistato dall’Adnkronos ha lasciato aperto uno “spiraglio” per un piccolo ma significativo passo indietro sul deficit della Legge di Bilancio: «Penso nessuno sia attaccato a quello, se c’è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6… non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza», spiega un Salvini possibilista, non prima di escludere invece lo slittamento dell’entrata in vigore della Quota 100 pensionistica, «io credo che già da febbraio i primi italiani possano usufruirne. E dico febbraio perché se la manovra l’approvi entro fine dicembre ci vuole il tempo tecnico di far partire la macchina». (agg. di Niccolò Magnani)
JUNCKER: “TI AMO ITALIA, NIENTE GUERRA”
Prima del vertice decisivo per la Brexit, il Presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker ha provato a “rallentare” le tensioni tra Roma e Bruxelles dichiarando «Ho messo in chiaro che non siamo in guerra con l’Italia, al contrario, ti amo Italia!». Per il n.1 dei vertici Ue, l’incontro con Giuseppe Conte è stato positivo e «Abbiamo concordato di restare in contatto permanente per diminuire le divergenze di vedute tra la Commissione e l’Italia». Poco prima invece dell’ingresso alla riunione con i vari capi di stato Ue sul fronte Brexit, lo stesso premier Conte rilancia «C’è stato modo di scambiare opinioni con Merkel, Macron e altri, il clima si conferma buono, c’è fiducia reciproca, confidiamo di poter completare il percorso con reciproca soddisfazione». Entro sera, al massimo domani, Conte ha fatto sapere che terrà un vertice di maggioranza con i suoi vice Salvini e Di Maio per poter contrattare quali e quante parti della Manovra potrebbero essere “modificate” per andare incontro alle richieste di Bruxelles. (agg. di Niccolò Magnani)
CONTE: “CLIMA È SERENO”
Nessuna risoluzione dal vertice a Bruxelles tra il premier Giuseppe Conte e Jean Claude Juncker sulla manovra. Il presidente del Consiglio M5s-Lega, entrando al Vertice straordinario sulla Brexit, ha mostrato ai cronisti presenti il dossier portato al presidente della Commissione Ue ed ha commentato: «Oggi si parlerà di Brexit, ma avrò sicuramente qualche scambio con tutti: ieri c’è stato un clima molto sereno, un clima di confronto e un dialogo aperto. Abbiamo parlato di quello che stiamo facendo, stiamo rivoluzionando il Paese in cinque mesi e continueremo a farlo. Non abbiamo ancora parlato di saldi finali, ma delle verifiche che stiamo facendo con relazioni tecniche e tecnici, mostrando le nostre riforme e il nostro piano». Ansa parla di incontro non risolutivo ma che lascia aperte le speranze, con il premier che ha testato la disponibilità di Juncker in un pre-vertice privato. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SI VA VERSO LO SCONTRO?
Dopo l’incontro avvenuto ieri fra Conte e Juncker sono due le certezze emerse: l’Unione Europea continua a bocciare la manovra italiana, e nel contempo, l’esecutivo gialloverde è convinto delle proprie misure. Il premier ha parlato con il numero uno della commissione UE, nonché con Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, il dialogo è stato positivo e il clima era sereno, ma le rispettive posizioni non cambiano e di conseguenza l’Italia si avvia verso la procedura d’infrazione. Conte proverà a parlare oggi anche con altri vertici dell’Unione Europea a margine del summit dedicato alla Brexit, ma la sensazione circolante è che ormai il tutto sia deciso. «Il lavoro continuerà per avvicinare i rispettivi punti di vista per cercare una soluzione di prospettiva», le parole di un portavoce della Commissione, ma si tratta di dichiarazioni di facciata, alla luce proprio di quanto accaduto ieri. L’UE si ritroverà per l’ultima seduta del 19 dicembre, durante la quale verrà scritta nero su bianco la raccomandazione nei confronti dell’Italia. A quel punto verranno indicati tempi ed entità delle manovre correttive da imporre al governo, come scrive La Stampa, e la scadenza della prima verifica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONTE JUNCKER CENA DI LAVORO: MODIFICHE SOFT ALLA MANOVRA?
Cena di lavoro a Bruxelles fra il premier Conte e Jean-Claude Juncker, numero uno della commissione dell’Unione Europea. Un vis-a-vis positivo, come ha spiegato lo stesso presidente del consiglio, che getta le basi per un nuovo dialogo sulla manovra. L’UE ha bocciato in via ufficiale le riforme che il governo italiano intende applicare nel 2019, ma nel contempo l’esecutivo è convinto della bontà delle sue riforme, e di conseguenza si sta cercando di trovare un punto di incontro. Sia chiaro, nessuno fra i gialloverdi intende toccare i punti cardine della manovra, quindi reddito di cittadinanza e quota 100, ma non è da escludere che tali misure possano essere introdotte più in la nel tempo, magari entro la prossima primavera e non a inizio anno come programmato. Inoltre, potrebbero subire delle leggere modifiche come sottolinea Rainews, ad esempio, dirottare, sottoforma di sgravio fiscale, tre mensilità del reddito di cittadinanza all’azienda che abbia assunto chi percepiva lo stesso reddito. La sensazione è che Conte voglia fare leva proprio sulle imprese e gli investimenti per cercare di convincere gli stati membri. Intanto Salvini ha twittato: «Passi indietro non se ne fanno! Avanti tutta!». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONTE JUNCKER: “APERTURA AL DIALOGO”
Dopo la cena di lavoro con Jean-Claude Juncker con la manovra italiana nel menù, il premier Giuseppe Conte ha tirato le somme sull’incontro. «Non è stato risolutivo, è un incontro che ha ribadito il rispetto reciproco per l’apertura di questo dialogo. Dobbiamo continuare a dialogare». Il presidente del Consiglio si è detto soddisfatto del clima: «Si sta proseguendo sul dialogo costruttivo. Il dialogo avverrà già da domani, continuerà nei prossimi giorni e si svilupperà nelle prossime settimane». Ma il premier ha garantito anche «un atteggiamento ragionevole e costruttivo». Parlando ai giornalisti presenti a Bruxelles, Conte ha escluso che un “rischio Grecia” per l’Italia: «L’Italia ha dei fondamentali così solidi che non parlerei assolutamente di rischio Grecia. Mi sembra un fuor di luogo». Domani ci saranno confronti con gli altri leader: «Domani il tema è dedicato alla Brexit, avrò senz’altro la possibilità di incontrare gli altri leader europei con i quali avrò degli scambi e potremo avere anche degli scambi in ordine all’aggiornamento di questa sera». (agg. di Silvana Palazzo)
“SPERO DI EVITARE PROCEDURA, MA NESSUNA RINUNCIA”
La cena di lavoro a Bruxelles tra il premier Giuseppe Conte e e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker si è conclusa. È durata meno di due ore. Si è detto soddisfatto il presidente del Consiglio: «Nessuna soluzione ma dialogo aperto in clima di rispetto. Confidiamo, con il dialogo, di evitare procedura», ha dichiarato ai cronisti al termine dell’incontro. Dunque «non si è discusso di saldi finali» e non c’è neppure stata «alcuna rinuncia alle riforme qualificanti» del governo. Il portavoce della Commissione Ue ha confermato, parlando di una trattativa che «andrà avanti nei prossimi giorni». Al termine della cena ha dichiarato: «Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva». Presenti all’incontro, di cui ci ha parlato anche il professore Antonio Maria Rinaldi, anche il ministro dell’Economia Giovani Tria, il vicepresidente della Commissione con delega all’Euro e alla Stabilità finanziaria, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. (agg. di Silvana Palazzo)
“NON LITIGHIAMO, WE ARE FRIENDS”
È cominciato il confronto sulla manovra italiana tra Jean-Claude Juncker, Pierre Moscovici, Valdis Dombrovskis, Giuseppe Conte e Giovanni Tria. «Non litighiamo, we are friends», ha dichiarato il premier stringendo la mano al presidente dell’Unione europea al suo arrivo al palazzo Berlaymont della Commissione Ue. Dopo la seconda bocciatura della manovra, arriva il primo confronto, ma potrebbe essere l’ultimo prima dell’avvio della procedura d’infrazione per debito eccessivo. A meno che non venga trovato un accordo che non scontenti nessuno e che faccia rientrare i conti pubblici italiani in binari più rassicuranti per l’Europa. La disponibilità al dialogo emersa da entrambe le parti può favorire il raggiungimento di un compromesso, ma i sorrisi di buon auspicio non bastano. La Commissione Ue ha bisogno di qualcosa di più di un’illustrazione delle riforme o delle promesse sui loro effetti, ma il premier Giuseppe Conte è arrivato alla cena convinto della necessità di avviare «un dialogo costruttivo che è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa». (agg. di Silvana Palazzo)
STASERA VERTICE CONTE-JUNCKER
Manovra, questa sera il vertice a Bruxelles tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria e la commissione Ue, con Juncker, Moscovici e Dombrovskis. Il governo Lega-Movimento 5 Stelle ha aperto il dialogo, come testimoniato dal vice premier pentastellato Luigi Di Maio: «Noi dobbiamo provare un dialogo a oltranza con tutti i commissari europei, con la commissione per spiegare la bontà di queste misure ma soprattutto per spiegare che la manovra può migliorare sopratutto nel taglio agli sprechi». Pierre Moscovici, protagonista di un botta e risposta a distanza con Matteo Salvini, ha tenuto a precisare che la porta della Commissione Ue è «aperta», con l’obiettivo comune di non aprire la procedura di infrazione. La speranza del Quirinale è che questa sera abbia luogo una svolta nei rapporti tra governo e Ue, una vigilia lastricata di buone intenzioni come sottolinea l’Ansa.
L’ITALIA SI GIOCA TUTTO
Un vertice importante per il governo, con Giuseppe Conte e Giovanni Tria che proveranno a convincere la Commissione Ue della bontà della manovra economica, cercando di scongiurare la procedura di infrazione. Intervenuto alla Camera, il premier pentastellato ha affermato che l’esecutivo trasmetterà «una replica ben articolata ed esaustiva, con l’obiettivo di illustrare i programmi e le decisioni». «Puntualizzeremo gli effetti della manovra sulla crescita», aggiunge il giurista: «Ci sarà un’accelerazione degli investimenti e rimodulazione in Parlamento di alcuni interventi se questi possono accrescere gli effetti positivi sulla crescita, senza alterare ratio e contenuti». Conte sottolinea che «nel caso in cui l’Ecofin dovesse decidere di aderire alla raccomandazione della Commissione, chiederemo tempi di attuazione molto distesi: il tempo servirà per consentire alla manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e di ridurre il debito pubblico».