Il condono fiscale viene “stoppato”, o meglio, del tutto rivoluzionato: dopo l’ok della Commissione Finanze all’emendamento Omnibus, la base più polemica del Decreto Fiscale cambia decisamente e ancora si dovrà vedere come sarà attuata dopo le sicure modifiche nel passaggio in Aula. Nel frattempo, le modifiche più sostanziali avvengono anche nella sezione sulla rottamazione-ter delle cartelle esattoriali: la Commissione ha confermato per i piccoli ritardi (fino a cinque giorni) nel pagamento dei tributi la definizione “agevolata” delle cartelle. La vera modifica radicale invece si ha nel numero di rate: come riporta Fanpage, si passa dalle 10 attuali a 18, mentre a partire dal 2020, sì pagherà il 10% dell’importo entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre. Per quanto riguarda invece il 2019, le rate dovrebbero essere due: entro il 31 luglio e il 30 novembre. Per chi invece alla sanatoria, sarà possibile rilasciare il cosiddetto “Durc” il documento che attesta la regolarità contributiva. (agg. di Niccolò Magnani)
I DETTAGLI DEL BONUS BEBÈ
Si è discusso ieri a Palazzo Madama il decreto fiscale riguardante il fisco. Come riferisce l’agenzia Ansa, via libera della commissione finanze del senato al cosiddetto emendamento omnibus, che cancella il condono introducendo la sanatoria degli errori formali. Arrivano anche il bonus bebé per il 2019, nonché un fondo ad hoc per il maltempo, quindi meno tasse sulle sigarette elettroniche, misure straordinarie per Campione d’Italia, e una nuova tassa sui money transfer. Per quanto riguarda il bonus bebè, la commissione finanze della camera ha approvato un assegno (esteso anche alle adozioni), da 960 euro per il primo anno (per le famiglie con Isee sotto i 22 mila euro), con una maggiorazione del 20% (prima volta che viene introdotta questa manovra), dal secondo figlio in avanti. L’assegno sale a 1920 euro se l’Isee famigliare è inferiore ai 7mila euro. La misura costerà 204 milioni di euro nel 2019, per salire a 240 nel 2020. Stando alle relazioni del tecnici, 280mila neonati potranno godere di tale beneficio, e la metà di essi con un Isee inferiore ai 7mila euro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANOVRA, ECCO LA PROPOSTA DELLA LEGA
Dubbi sull’emendamento della Lega alla manovra sulla tassa sulla casa: Il Sole 24 Ore fa riferimento a un rischio stangata, legato al tetto massimo dell’11,4 per mille. Il quotidiano sottolinea che il tetto in questione era stato raggiunto solo da un comune su sette, quelli che avevano applicato nel 2014 una maggiorazione alla Tasi per tenere i conti in ordine. Se verrà il testo presentato, i sindaci potrebbero innalzare la tassa unica sulla casa fino a quella soglia, con il Comune che potrebbe avere entrate maggiori. Il Giornale sottolinea che verranno apportate delle modifiche, come l’innalzamento della deducibilità dell’Imu dall’Ires per tutte le imprese che hanno dei capannoni. Senza dimenticare il capitolo aliquote: con l’emendamento del Carroccio, verrebbero previste solo alcune aliquote, quelle specificate da griglie inserite nella legge. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FISCO, MANOVRA: ECCO LA PROPOSTA DELLA LEGA
Spunta una proposta della Lega sul fisco, in un emendamento alla manovra economica, una nuova Imu per sostituire l’attuale imposta municipale sugli immobili e la Tasi (Tributo per i servizi indivisibili): una tassa unica sulla casa è ciò che chiede l’esponente del Carroccio Albero Gusmeroli. La nuova imposta non riguarderebbe le abitazioni principali, se non si tratta di abitazioni signorili, ville e castelli, e l’imposta sarebbe deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa per il 40 per cento. Domani entrerà nel vivo l’esame della manovra alla Camera e, come evidenzia Il Sole 24 Ore, l’emendamento punterebbe a «prosciugare anche l’oceano delle aliquote, oltre 200 mila, che impegnano contribuenti e intermediari fiscali nel rebus fiscale». E c’è di più: il testo è tra gli interventi su cui è positivo anche l’orientamento del ministero del Lavoro di Giovanni Tria.
FISCO: TASSA UNICA CASA, LA REPLICA DI CONFEDILIZIA
Come riporta Il Fatto Quotidiano, non è tardata ad arrivare la replica di Confedilizia: un modo per «nascondere un aumento di tassazione», questo il commento del presidente Giorgio Spaziani Testa. Prosegue il numero uno dell’associazione dei proprietari di case: «Abbiamo segnalato più di una settimana fa, sia pubblicamente sia direttamente ai deputati della maggioranza che li hanno firmati. Attualmente il limite delle aliquote Imu-Tasi è 10,6 per mille ed è impensabile che aumenti. Inoltre, deve essere considerato l’incremento che i proprietari avrebbero attraverso l’eliminazione della quota di Tasi a carico degli occupanti, come nel caso dei conduttori in caso di locazione». E sottolinea: «La tassazione sugli immobili – giunta alla cifra monstre di 50 miliardi di euro l’anno, con danni all’intera economia che continuano a manifestarsi – deve essere ridotta, altro che aumentata. Di questo e di altro parleremo martedì alle 11,30 a Roma in una conferenza stampa dedicata ai contenuti presenti e ipotizzati della legge di bilancio».