Un J-Ax molto politico e “pungente” del solito quello che si è raccontato in una lunga chiacchierata al CorriereTv per l’uscita del suo ultimo libro “Consigli a me stesso”: la carriera che cambia più volte, la fine del rapporto con Fedez e la “rinascita” degli Articolo 31, in mezzo il figlio che gli ha veramente cambiato la vita. “Rinchiudere” in poche righe gli ultimi tempi di J-Ax, al secolo Alessandro Aleotti, è difficile ma viene lui stesso in nostro soccorso con offrendoci titolo e contenuti decisamente immediati: «La situazione politica italiana mi preoccupa molto perché questo governo non dovrebbe essere né di destra né di sinistra ma si comporta, anzi fa proclami, come un governo di ultra destra di 50 anni fa» attacca con la consueta foga il cantante-rapper fondatore degli Articolo 31. Di lingua “censurata” proprio non ne ha mai carpito il senso e nell’intervista di oggi spara giù pesante tutti i suoi giudizi sul Governo e la politica odierna: non nasconde di aver sperato, e tanto, nei M5s salvo poi ricredersi una volta al Governo visto l’alleato che si sono scelti. «Li appoggiavo perché credevo nell’idea da cui erano partiti, ma oggi non riesco ad accettare l’unione con la Lega. Sono due mondi troppo distanti. La Lega – attacca ancora J-Ax – nasce per creare un’emergenza che non c’è, per trovare un capro espiatorio, un nemico comune per raccogliere consensi. Sono due visioni inconiugabili ma che pur di governare sono state messe nello stesso contenitore. E questo a scapito del Movimento 5 Stelle».
J-AX “DISTRUGGE” DESTRA E SINISTRA
Da sempre portatore di battaglie considerate “di sinistra”, non lesina critiche anche feroci a quella che un tempo considerava la sua “casa”: «Ho tanti valori che si possono definire di sinistra ma anche tante idee che per quelli di sinistra potrebbero definire di destra. Per esempio, io sono per la liberalizzazione delle armi e delle droghe leggere, due cose che sono in conflitto con l’appartenenza alle categorie tradizionali», spiega Ax, che ama autodefinirsi un “libertario”. Prova a fare “il Gaber” lanciando critiche contro destra e sinistra (con scarsi risultati, dobbiamo dirlo, quantomeno in “paragone” con il grande e inarrivabile maestro): «In realtà lo scontro tra destra e sinistra non è che uno specchietto, un modo per tenere lontane le persone dai problemi veri. Lo scontro oggi deve essere tra progressisti e conservatore. E anche a sinistra sono nascosti tantissimi conservatori». Addirittura, J-Ax rivendica la “paternità”, molto più di tanti analisti sconfessati dalla realtà, della previsione sulla vittoria di Donald Trump in America: «quello che la gente vuole è la felicità e la vuole avere adesso, non tra vent’anni» altrimenti la stessa gente ti punisce, spiega Ax. «Io dissi con largo anticipo che Trump avrebbe vinto le elezioni, lo sapevo perché frequentavo il cuore dell’America, non New York o Los Angeles, dove la classe media era arrabbiata, si sentiva da 30 anni presa a calci nel c…», conclude uno scatenato J-Ax al CorriereTv, non prima di precisare come «per questo, pur sapendo chi fosse Trump, in tanti hanno voluto dare un segnale, la sola cosa che volevano era lanciare una granata dentro la Casa Bianca. Finché la sinistra non si occuperà della felicità degli italiani non farà altro che agevolare i suoi avversari».