Il caos avvenuto oggi alla Camera è molto semplice da raccontare ma molto più difficile da “capire”, specie nelle sue conseguenze che vedono Laura Boldrini e Matteo Salvini “protagonisti”: si parte tutto dagli insulti indegni sessisti apparsi sul blog M5s contro la bella deputata di Forza Italia Matilde Siracusano, eletta in Sicilia lo scorso 4 marzo 2018. Le prime scintille dunque giungono in aula con Francesco Paolo Sisto (FI) che prende parola e attacca duro i grillini per gli insulti ricevuti sul loro blog sotto il video dell’intervento alla Camera della Siracusano che rivendicava il valore dell’esperienza politica di Silvio Berlusconi. «C’è stata una serie di vili commenti sessisti e pretendiamo le scuse del M5s»: iniziano a volare diverse parole “grosse” con il clima che diventa subito incandescente. Il capogruppo pentastellato Francesco D’Uva prende parola e spiega «Insulti non ce ne sono stati. Capiamo che ci chiediate conto e ragione su quello che è scritto nel blog, ma sui singoli commenti c’è poco da fare». La lite allora si fa decisa e tra Forza Italia e M5s gli scambi tra i vari banchi sono durissimi: finirebbe qui in un Parlamento “semi-normale” dove non per forza bisogna cogliere “ogni palla al balzo” per le proprie minime battaglie personali. Ma la nostra Camera, come potete ben immaginare, così normale non è…
E LAURA BOLDRINI ALL’IMPROVVISO ATTACCA SALVINI..
All’improvviso allora prende parola Laura Boldrini, ex Presidente Camera e “paladina femminista” delle sfide contro ogni tipo di sessismo e quant’altro: e con chi si scaglia? Beh ovviamente contro il Ministro Matteo Salvini, inquadrato subito dopo con una faccia che è tutta un programma: «La pratica del sessismo è troppo frequente, anche da parte di chi sta seduto ai banchi del governo. Da parte del ministro Salvini che paragona la donna a una bambola gonfiabile e che ha esposto alla gogna tre povere minorenni» urla addirittura la leader di LeU (tra l’altro sciolto pochi giorni fa, ndr). Qui della Siracusano, degli insulti sul Blog M5s, pare non esserci più “traccia” ma solo si impone la rigida “guerra” tra l’ex PresidentA (non è un errore, ma si definiva così la Boldrini) e il “twittatore seriale” alla guida del Viminale: Salvini a quel punto lascia i banchi del governo e va verso quelli di M5S, dove si sfoga visibilmente con i vertici del gruppo alleato di Governo. Allarga le braccia e torna al suo posto, con la Boldrini che ancora stava scaricando tutta la sua furia. Gli insulti contro la deputata FI Siracusano sono orrendi ed evitiamo di mostrarveli e forse per una volta ci si poteva limitare a condannare il fatto e fine: ma no, il nostro Parlamento evidentemente vuole sempre fare “molto di più”…
Ecco cosa ho appena detto in Aula a #Salvini , che pochi giorni fa ha esposto tre ragazze minorenni alla gogna mediatica e a ogni genere di violenza verbale sulla sua pagina #Facebook
Tutti devono sapere chi è il Ministro dell’Interno! pic.twitter.com/9wRujjz9vp
— laura boldrini (@lauraboldrini) 28 novembre 2018