E’ polemica sul Governo Lega-Movimento 5 Stelle, nel mirino l’iniziale adesione al Global Compact e il successivo passo indietro. E’ stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini a darne annuncio, raccogliendo attacchi dalle forze di opposizione. Intervenuto ai microfoni de L’aria che tira, il capo del Viminale ha commentato: «Nel giorno in cui metti delle regole sul tema immigrazione, difficilmente dieci giorni dopo puoi andare a firmare un documento del genere: abbiamo fatto una scelta e ringrazio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha fatto un passo indietro. Abbiamo fatto una scelta: decide il Parlamento. Abbiamo fatto un passo indietro e, come fatto dalla Svizzera, deciderà il Parlamento. Se il Parlamento parla poco va male, se parla troppo va male: mettetevi d’accordo». Non è detta dunque l’ultima parola, con numerosi esponenti grillini che si sono messi di traverso. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MOGHERINI: “E’ INTERESSE NAZIONALE”

L’Italia si tira indietro sul Global Compact, parola di Matteo Salvini: il ministro dell’Interno ha confermato ieri che il Governo non firmerà il documento dell’Onu sull’immigrazione e scricchiola la maggioranza gialloverde. A favore del documento si è schierata Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea: «Se il nostro interesse nazionale è quello di governare le migrazioni per renderle ordinate, umane e sostenibili, il Global Compact è lo strumento più forte che abbiamo per difendere i nostri interessi nazionali. Ci sono alcuni falsi miti sul tema, a partire dal fatto che non è un quadro giuridicamente vincolante: l’accordo non creerà alcun obbligo giuridico per gli Stati. Se il Compact si fonda sul rispetto del diritto sovrano degli Stati di determinare le loro politiche sulla migrazione». La Mogherini ha poi aggiunto che il documento «rispecchia ampiamente gli obiettivi europei e le nostre preoccupazioni chiave». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL COMMENTO DI FORMENTINI

Il ministro dell’interno Matteo Salvini, ha annunciato che non firmerà il Global Compact, documento internazionale sui migranti. Una decisione che ha creato nuove tensioni all’interno dello stesso governo, in particolare, nell’ala grillina, dove si sono registrati nuovi dissidenti. Sulla vicenda è intervento il capogruppo della Lega in commissione Esteri, Paolo Formentini, che ha voluto specificare perché il Global Compact non dovrà essere firmato: «Il documento per noi – sottolinea – è connotato da una visione ideologica, laddove si afferma che la migrazione è una fonte di prosperità, innovazione e sviluppo sostenibile. Per noi come Lega non è affatto detto che sia così: è un’esaltazione del fenomeno migratorio». Formentini, come ricorda Il Sole 24 Ore, è il primo firmatario di una risoluzione depositata che smonta appunto il documento dell’Onu. «Il documento – prosegue Formentini – propone una governance globale, mentre noi riteniamo che ogni Stato debba mantenere la propria sovranità. Ricordiamo che anche gli Stati Uniti non hanno aderito, che diversi Paesi dell’Europa centrale non aderiranno. E ci sono altri punti che non vanno. Si elogiano le rimesse degli emigrati. Ricordiamo che spesso portano con sé dei problemi, nel senso che sono flussi di denaro difficilmente controllabili attraverso i quali transitano sia soldi sporchi sia soldi che addirittura vanno a finanziare il terrorismo. Non è sempre così, ma il rischio c’è». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MARTINA: “PREMIER VERGOGNOSO”

Giuseppe Conte

e Matteo Salvini hanno le idee chiare: no al Global Compact, ma il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con una nuova spaccatura interna. Parte degli esponenti grillini infatti sono contrari alla presa di posizione di premier e ministro dell’Interno, con l’avvocato del popolo che è finito nel mirino anche del Partito Democratico, ecco le parole di Alessia Morani: «Ma che credibilità internazionale può avere questo governo? La parola del Presidente del Consiglio Conte data all’Onu sull’adesione dell’Italia al Global Compact non vale niente. Salvini in aula alla Camera lo ha smentito e umiliato!». Dura anche Laura Boldrini: «A settembre GiuseppeConte va all’ONU da Antonio Guterres e assicura: l’Italia sostiene il Global Compact che prevede governance comune del fenomeno migratorio. Salvini lo smentisce e ci lascia soli con Orban che non vuole prendersi quote migranti. #GovernoAlloSbando». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MARTINA: “PREMIER VERGOGNOSO”

Nuovo scontro all’interno del governo gialloverde, con tema principale il Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration. Nella giornata di ieri il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha annunciato che l’Italia non apporrà la propria firma sull’accordo di cui sopra, provocando tensioni con l’opposizione e all’interno dello stesso esecutivo. Il tema è uno dei più dibattuti su Twitter, e come accade spesso e volentieri, sta dividendo quasi a metà la platea. Il deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Brescia, cinguetta così: «Il #GlobalCompact va sottoscritto assolutamente. Non cadiamo nelle trappole dell’opposizione su un atto, tra l’altro, non vincolante. Ascoltate le parole del Ministro #Moavero». Si è espresso invece uscendo da Montecitorio, il candidato alla segreteria del Partito Democratico, Maurizio Martina, che ha attaccato duramente il governo: «Il comportamento del premier Conte sul Global Compact, il patto globale sull’immigrazione, é vergognoso. Ha preso impegni internazionali che ora si rimangia, il governo si é spaccato nella sostanza e ha cercato di scaricare sul Parlamento le sue divisioni, mentre l’Italia anche così diventa sempre più lo zimbello globale». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GLOBAL COMPACT: LA PRECISAZIONE DI CONTE

Il nuovo fronte aperto nel esecutivo gialloverde è il Global Compact for Migration, il documento dell’Onu sull’immigrazione per il quale Matteo Salvini ha annunciato il dietrofront del governo. La tirata d’orecchi da parte delle opposizioni è arrivata soprattutto nei confronti di Giuseppe Conte, che in passato si era espresso in più occasioni a favore dell’intesa e oggi è stato sconfessato in Aula dal suo vice. Come riportato da La Repubblica, il premier ha tenuto a precisare di non aver mutato il suo orientamento: “Il Global compact è assolutamente compatibile con la nostra strategia, ho condiviso il piano con i miei partner Ue, non ho cambiato idea, ma essendo un documento che ha valore politico abbiamo convenuto che forse è giusto creare un passaggio parlamentare, in cui far condividere da parte di tutti ciò che stiamo facendo“. In ogni caso non un bel crocevia per un Presidente del Consiglio evidentemente “minoranza” nella sua stessa maggioranza…(agg. di Dario D’Angelo)

IL TWEET POLEMICO DI GENTILONI

Il Partito Democratico, che a suo tempo aveva sostenuto il lavoro dell’Onu sull’accordo finale del Global Compact, ora si scaglia contro il Governo gialloverde sia per lo “stop” di Salvini che per la poca “fermezza” di Conte e Di Maio che si sarebbero lasciati mettere i piedi in testa dal Ministro leghista. In attesa di capire quando avverrà il delicato passaggio in Parlamento sulla firma o meno del Global Compact per i migranti, l’ex premier Paolo Gentiloni twitta «Per anni l’Italia ha protestato perché lasciata sola a gestire l’immigrazione. Ora siamo noi a isolarci. Tanti nemici tanti guai». Le critiche arrivano da tutte le opposizioni: detto del Centrodestra, anche +Europa si unisce agli attacchi dei dem spiegando «Come c’era da aspettarsi, il governo italiano intende unirsi a Trump per boicottare il Global compact sulle migrazioni promosso dalle Nazioni Unite: l’ennesimo attacco al multilateralismo, quando un approccio globale e condiviso all’immigrazione, così come al cambiamento climatico, sarebbe quanto di meglio l’Italia possa auspicare», rilancia Benedetto Della Vedova.

ROTTURA LEGA-M5S AL PARLAMENTO UE

Il terreno per Matteo Salvini rischia di essere molto più fragile di quanto non sembri: il Global Compact, bocciato su tutta la linea da Lega e Fratelli d’Italia, non trova la “spalla” questa volta né del M5s né del Premier Conte e dei ministri più “europeisti” di questo anomalo esecutivo gialloverde. È infatti sui migranti che si rischia un’altra frattura, più che altro perché si fa fatica a vedere all’orizzonte un possibile accordo-pacificatore come invece avvenuto più volte in questi primi mesi di Governo tra Salvini e Di Maio. Un esempio di ciò arriva da Bruxelles dove oggi si è votato al Parlamento Europeo per inserire nell’ordine del giorno di domani il dibattito sul Global Compact dell’Onu: come segnala l’Ansa, la Lega (come gran parte del PPE) ha votato contro mentre gli eurodeputati M5s hanno votato a favore assieme al Pd e al PSE. Il Parlamento italiano ha ovviamente dinamiche e schieramenti diversi, ma il rischio di una “frattura” tra Salvini e i pentastellati è molto più imminente di quanto si pensi, a meno che Conte riesca a trovare una “quadra” durante il passaggio in Parlamento. I tempi sono stretti (la conferenza in Marocco sarà il 10 dicembre) e le distanze, ad ora, ancora troppo grandi per essere colmate da un accordo..

MIGRANTI, NUOVA FRATTURA SALVINI-M5S?

E sui migranti – in particolare con l’accordo Onu del Global Compact – rischia ancora una volta di esplodere in una polveriera il Parlamento italiano, già di per suo dilaniato per le grandi differenze tra la maggioranza di Lega e M5s e le opposizioni sempre più schierate n ne fronti anti-Salvini e anti-Di Maio a seconda dei provvedimenti in discussione. Per esteso, il Global Compact for Migration voluto dall’Onu per gestire al meglio le migrazioni internazionali, trova la diffidenza di buona parte del Governo – soprattuto la componente leghista – che si ritrova a dover decidere il da farsi in merito alla firma (o meno) nel prossimo vertice di Marrakech il 10-11 dicembre prossimi. Qui spieghiamo nel dettaglio cosa sia e perché scatena tutte queste polemiche il Global Compact, mentre proviamo ora a soffermarsi sulle conseguenze politiche dell’ennesima giornata di scontri in Parlamento (come se già non bastasse la Manovra e il Decreto Sicurezza, solo per citare gli ultimi casi): «L’Italia non firmerà la proposta del Global Compact ONU e l’esecutivo non andrà alla riunione di Marrakesh», ha tuonato Matteo Salvini, facendo subito scattare la contraerea del Premier Conte e del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, «opportuno parlamentarizzare il dibattito e giudica corretta la scelta dell’esecutivo di non partecipare all’incontro di Marrakech, aspettando che si pronuncino le Camere».

GLOBAL COMPACT ONU DIVIDE IL PARLAMENTO

Il Premier Conte ha poi confermato quanto detto a caldo da Manlio Di Stefano: «Il Global Migration compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini. Riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione, come pure è stato deciso dalla Svizzera. A Marrakech, quindi, il governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato», avanza il capo del Governo che tira così, senza citarlo direttamente, le “orecchie” al Ministro degli Interni. Tra l’altro dopo l’interrogazione parlamentare aperta da Giorgia Meloni ovviamente “contro” l’accordo dell’Onu, il Ministro degli Esteri Moavero Milanesi aveva invece ribadito l’orientamento favorevole dell’Italia sul documento delle Nazioni Unite. Schierato completamente contro il Governo, il gruppo del Partito Democratico: «Il vero presidente del Consiglio è Salvini e ha smentito il ministro degli Esteri e il premier sull’adesione dell’Italia al Global compact for migration. Moavero e Conte avevano ribadito all’Onu che l’Italia avrebbe firmato l’11 dicembre. Ora Salvini cambia la linea del governo e si rimette al Parlamento. È un cambio di posizione sostanziale che fa ulteriormente perdere credibilità all’Italia, dopo la brutta figura sulla manovra», attacca Graziano Delrio, cui fa seguito l’attacco di Maurizio Martina «Comportamento vergognoso».