Botta, risposta e controreplica. Seppure stavolta con toni più garbati delle volte precedenti, anche oggi è andato in scena il nuovo round tra Roberto Fico e Matteo Salvini in merito all’approvazione del controverso Decreto Sicurezza. Come è noto il presidente della Camera non ha mai fatto mistero in merito alla sua contrarietà, una delle poche voci critiche tra i pentastellati, e oggi ha dichiarato la sua posizione, scatenando però la reazione di Matteo Salvini che dagli studi di Sky Tg 24 a Maria Latella ha spiegato che forse Fico non aveva letto il Decreto. Dal canto suo, l’esponente dell’ala sinistra del Movimento 5 Stelle, che ha annunciato pure che a suo dire il Parlamento dovrebbe dare il suo ok all’approvazione del Global Compact, ha controreplicato con ironia e una punta di amarezza: “Se l’ho letto? L’ho letto, l’ho letto… ma non avrei voluto visto quello che c’e scritto al suo interno”, allineandosi quindi ad altri otto deputati grillini che al momento del voto hanno manifestato il loro dissenso non partecipando. (agg. R.G. Flore)
DI MAIO SULLE PAROLE DI FICO
Il Movimento 5 Stelle era conscio della contrarietà di Roberto Fico al decreto sicurezza: a confermarlo è il leader Luigi Di Maio, intervenuto ai microfoni dei cronisti a margine di un evento al Mise. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha sottolineato: «Che Roberto non fosse d’accordo con il dl sicurezza lo sapevo e lo sapevamo. Apprezzo molto che da presidente della Camera abbia aspettato l’approvazione definitiva prima di dichiarare la sua contrarietà pubblicamente: così fa un presidente della Camera che non è d’accordo ma che rispetta la volontà del Parlamento e il lavoro parlamentare». Il vice premier grillino tenta dunque di smorzare i toni dopo il botta e risposta delle ultime ore tra la terza carica dello stato e Matteo Salvini. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA CONTROREPLICA DI FICO
E’ scontro all’interno del governo in merito al decreto sicurezza. Ad accendere il dibattito, rendendolo incandescente, è stato il presidente della Camera, Roberto Fico (Movimento 5 Stelle), che ha spiegato di non aver votato il decreto sicurezza, fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Subito è arrivata la replica del leader del Carroccio, che ha domandato ironicamente a Fico se avesse letto il testo del dl, e quindi è giunta la controreplica dello stesso grillino, che ha rassicurato Salvini dicendogli: «L’ho letto, l’ho letto. Ma ci sono tante cose che non avrei voluto leggere al suo interno…». Sulla vicenda si è espresso anche Luca Carabetta (M5s), deputato e vicepresidente della commissione Attività produttive, che ospite presso gli studi di La7 ha ammesso: «Ho votato il decreto sicurezza, aderisco al progetto di maggioranza perché ci sono questioni che stanno all’interno del contratto di governo e sono convinto che abbiamo migliorato un provvedimento che arrivava in quota Lega». Sul voto di “dissenso” di Fico, invece: «Lo conosco da anni, nel M5s si discute molto ma poi si arriva ad una sintesi, e non vedo alcun tipo di problema…». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DECRETO SICUREZZA: SALVINI REPLICA A FICO
«Io non ho capito se chi contesta il decreto sicurezza lo abbia letto: io davvero non capisco quale sia il problema, visto che allontana i delinquenti e aumenta la lotta a mafia, racket e droga»: così Matteo Salvini replica a distanza a Roberto Fico, il presidente della Camera che ha ammesso di aver preso le distanze dal dl bandiera della Lega. Una frattura che evidenzia come il numero uno di Palazzo Montecitorio guidi la fronda del Movimento 5 Stelle, ostile al Carroccio e alle politiche del capo del Viminale. Parole, quelle del grillino, che non sono passate inosservate all’opposizione, con Arturo Scotto di LeU che ha sottolineato: «Ricordo ancora un’intervista bellissima dello scorso anno, avevo voglia di conoscerlo e sapere qualcosa di lui. Era molto amato perché dava tanto amore alle persone». Un nuovo scontro all’orizzonte, Fico agita le acque della maggioranza… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DL SICUREZZA, FICO PRENDE LE DISTANZE
«Avete interpretato bene»: così Roberto Fico risponde ai giornalisti a margine del convegno in programma all’Accademia dei Lincei alla domanda se la sua assenza al momento della votazione del decreto sicurezza è interpretabile come una presa di distanza dal provvedimento. Dopo il tema migranti e il caso rifiuti, il presidente della Camera prende ancora una volta le distanze da Matteo Salvini: l’esponente del Movimento 5 Stelle ha tenuto a rimarcare ancora un’altra volta le differenze con il Carroccio e potrebbero così alimentarsi nuove tensioni tra le due forze di maggioranza. E la frattura è anche sul Global Compact: «Se bisogna aderire? Assolutamente sì, invito tutti a leggere in contenuto di questo accordo perché ci consentirebbe di non restare da soli nella gestione del fenomeno dell’immigrazione». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DL SICUREZZA, IRA PD
Il Partito Democratico non ci sta: il decreto sicurezza “crea invisibili” e va contro i diritti. E’ montata la protesta sui social dei dem, ecco le parole di Debora Serracchiani: «La nostra protesta in Aula contro Il decreto sicurezza, che crea persone invisibili, senza diritti e senza doveri. Questo è il loro #governodelcambiamento. #decretoinsicurezza». Questo il commento di Paolo Siani: «Bisogna salire sui tetti e protestare..Decreto sicurezza e bambini stranieri. La garante per i diritti dell’infanzia Filomena Albano ha sollevato molti dubbi e preoccupazioni sul decreto sicurezza: Il 59 per cento dei bambini stranieri, con il decreto sicurezza, è a rischio». Infine, l’analisi di Enza Bruno Bossio: «Questo non è il #decretosicurezza ma il #decretoinsicurezza. Chiude gli #SPRAR ai comuni e lascia il business ai privati. Aumenta il numero degli irregolari senza essere in grado di rimpatriarli. La mia proposta: sanatoria per regolarizzare gli invisibili». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ANPI: “STRAVOLGE LA COSTITUZIONE”
Gelo in casa Movimento 5 Stelle dopo l’approvazione del decreto sicurezza, con il provvedimento firmato Matteo Salvini che raccoglie dure critiche anche dall’Anpi. Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi, ha attaccato: «Con l’approvazione del decreto sicurezza si stravolge di fatto la costituzione e l’italia entra nell’incubo dell’apartheid giuridico. È Davvero incredibile che sia accaduto un fatto simile, che sia stato sferrato un colpo così pesante al diritto di asilo, all’accoglienza, all’integrazione», le sue parole riportate da Repubblica. Non è tardata ad arrivare la replica del ministro dell’Interno, che su Twitter ha precisato: «I nostalgici delle bandiere rosse parlano di “incubo” e invocano la “resistenza civile”… Che paura! L’INCUBO erano i governi della sinistra, cacciati dagli italiani. Ora tornano finalmente ordine e rispetto. La pacchia è STRA-FINITA!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DECRETO SICUREZZA E’ LEGGE
Il via libero definitivo al Decreto Sicurezza è giunto ieri sera dopo un’altra giornata di tensione alla Camera, con le opposizioni che hanno provato a fare “ostruzione” al voto per la legge voluta fortemente da Matteo Salvini. 396 Sì, 99 No (maggioranza richiesta era 248), il che significa che con il Governo alla fine hanno votato a favore anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, fortemente favorevoli alle norme che riassumiamo brevemente in questo focus. «Bene, sono molto contento, giornata memorabile, sono felice», ha spiegato il vicepremier Matteo Salvini che già ieri aveva pre-annunciato il voto positivo di Montecitorio intervenendo in diretta a Pomeriggio 5. Inevitabile la domanda al leader leghista sul possibile allargamento del Governo anche agli altri due partiti del Centrodestra, ma Salvini “nicchia”: «Sono soddisfatto che sia rimasto qualche reduce di sinistra a ritenere che l’immigrazione clandestina non sia un problema e che la sicurezza sia una cosa di destra, mentre è una cosa di tutti».
DECRETO SICUREZZA, PROTESTA PD CON ‘MASCHERE BIANCHE’
Esattamente come era già avvenuto al Senato, anche alla Camera il voto sul Decreto Sicurezza – che da ieri è legge definitivamente, manca solo la firma del Presidente Mattarella – vede il rifiuto di alcuni parlamentari M5s di partecipare alla votazione. In particolare sono 14 i deputati grillini che non hanno votato il Dl Salvini (mentre altre 22 risultavano “in missione”, compreso Luigi Di Maio): tra gli assenti ingiustificati però ben 5 sono gli stessi che avevano manifestato un deciso dissenso al contenuto del Decreto Sicurezza, specie sul fronte immigrazione e sgomberi. Si tratta di Riccardo Ricciardi, Doriana Sarli e Gilda Sportiello, oltre a Veronica Giannone e Luigi Gallo. Dai banchi del Pd intanto è andata in scena una singolare protesta: tutti i deputati si sono messi una maschera bianca per dire no ad un provvedimento che «creerà delle persone invisibili», ovvero richiedenti asilo e migranti. Come ha spiegato il capogruppo Graziano Delrio intervenendo prima del voto finale, «Quelle persone continueranno a esistere ma per voi sono invisibili, senza nome e senza volto ma noi non li scorderemo».