La Cassazione ha da poco confermato la sentenza del Tribunale del Riesame di Genova in merito ai Fondi della Lega: secondo gli “ermellini” i sequestri nelle sezioni locali della Lega sono legittimi e devono essere messe in pratica nei vari rami della Lega a livello locale. La decisione della Cassazione arriva poche ore dopo il caso-scandalo della maxitruffa sui 49milioni di euro sottratti dalla gestione Belsito-Bossi che ha visto la condanna in Appello per l’ex tesoriere e l’ex Segretario: come noto, la Lega attuale gestita da Matteo Salvini ha disposto un accordo per spalmare la rateizzazione in 76 anni, con prelievi bimestrali da 100mila euro per l’erario. Ora però la nuova stangata che rimette al centro le difficoltà economiche per il futuro prossimo del Carroccio nei vari impegni politici ed elettorali: secondo i giudici della Corte di Cassazione, vi è una continuità patrimoniale tra la Lega federale e le varie diramazioni territoriali.



FONDI LEGA, CECCARDI: “PRONTI AL RICORSO”

In particolare, il caso del giorno riguarda la Lega Toscana che nelle varie indagini scaturite dalla Guardia di Finanza sulla truffa Bossi-Belsito è stata trovata con 16 mila euro nelle proprie casse: il Tribunale del Riesame aveva considerato legittimo il prelievo di quella cifra, di fatto mandando “a zero” le casse toscane della Lega, e ora la Cassazione conferma il tutto condannando la Lega Toscana di cui è coordinatrice Susanna Ceccardi. «Questa sentenza è incredibile e continueremo con i ricorsi. Si tratta del sequestro che già ci avevano fatto e che è stato semplicemente confermato. Abbiamo già concordato il rientro con la procura di Genova e quindi onoreremo gli impegni ma continueremo anche con i ricorsi», ha fatto sapere la pasionaria della Lega in merito alla decisione della Cassazione. Dopo la querela fatta ieri da Salvini contro Belsito, “formale” per poter far continuare il procedimento con cui richiedere la separazione dei conti-responsabilità attuali da quelle del passato, ora la “stangata” sulle casse della Ceccardi in Toscana mette di nuovo in difficoltà il Carroccio. Ieri il senatore fiorentino Matteo Renzi aveva attaccato su Facebook l’intero board della Lega: «Erano partiti inneggiando al dio Po, agitavano il cappio in Parlamento e gridavano “Roma Ladrona”. Sembravano onesti, anche loro. Oggi la sentenza di secondo grado conferma che l’unica Ladrona è la Lega: hanno rubato 49 milioni di € e devono restituirli. Hanno comprato lauree in Albania, hanno portato diamanti in Tanzania, hanno nascosto i soldi chissà dove. Ma quei soldi erano pubblici, erano soldi dei contribuenti: ci rendiamo conto?».

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