“Il dl sicurezza passerà oggi, è un regalo agli italiani”: queste le parole di Matteo Salvini di pochi minuti fa, ma la situazione al Senato è leggermente diversa. Come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, l’approvazione del provvedimento si sposta per un altro po’: il governo Movimento 5 Stelle-Lega, come sottolineato dal sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, ha chiesto e ottenuto la sospensione dei lavori di quasi tre ore per aggiungere un emendamento. Non è stata resa nota la proposta di modifica, ma la sospensione è stata approvata per alzata di mano della maggioranza. Loredana De Petris di Liberi e Uguali ha sottolineato: “Evidentemente la Lega non vuole la fiducia e i Cinque Stelle devono scegliere se arrendersi armi e bagagli alla Lega. Ora rispettare l’Aula e le procedure. Si torni in Commissione, le riunioni di condominio hanno regole più chiare”. Queste, invece, le parole del forzista Lucio Malan: “Nessuno di noi dell’opposizione ha mai fatto ostruzionismo: da 18 ore si discute se mettere o meno la fiducia”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI: “DL SICUREZZA REGALO AGLI ITALIANI”

Intervistato da Rtl 102.5 il ministro degli Interni Matteo Salvini prova a tirare la volata al “suo” Decreto Sicurezza in arrivo forse definitivamente oggi al Senato per il voto di fiducia (ieri slittato per trovare una quadra migliore con il Movimento 5 Stelle): «Prevedo che il dl Sicurezza passi oggi e sarà un passo in avanti per la sicurezza degli italiani. Di delinquenti italiani ne abbiamo abbastanza… Nel dl sicurezza e immigrazione che donerò agli italiani ci saranno regole più severe per i delinquenti» ha raccontato il vicepremier leghista a Pierluigi Diaco su “Non stop news”. Il legame con l’altro Dl – l’anticorruzione – è assai stretto visto che M5s e Lega provano una duplice mossa per non scontentare nessuno (e ognuno guarda l’altro con sospetto per evitare “sorpresine” dell’ultimo momento): alla Camera, Di Maio prova a far passare l’emendamento sulla prescrizione e al Senato invece si attende il voto di fiducia per far passare il Dl Sicurezza “smascherando” la fronda dei dissidenti grillini. L’impressione è che anche oggi sarà una lunghissima giornata politica.. (agg. di Niccolò Magnani)



RINVIO VOTO DI FIDUCIA: CAOS AL SENATO

Se da un lato i “dissidenti” M5s sarebbero in netta difficoltà con il voto di fiducia, dall’altro il Governo proprio sul Decreto Sicurezza sembra tutt’altro che “unanime” sul da farsi. Questa sera Conte ha convocato un mini-vertice di maggioranza per decidere sull’altro nodo caldo – l’emendamento sulla prescrizione – e probabilmente si discuterà anche del Dl Salvini visto quanto successo poco fa al Senato: si è chiusa infatti all’improvviso la discussione generale sul Decreto contestato, con il relatore della Lega Borghesi che ha chiesto di sospendere i lavori e rinviare tutto a domani «per ulteriore approfondimento». Il Senato insorge con le opposizioni sempre più sul piede di guerra: intanto Di Maio dalla Cina aggiunge, «E’ giusto che il governo faccia una ricognizione della fiducia». Importante anche quanto riferito dal Presidente dell’Associazione Rousseau Davide Casaleggio intercettato fuori da Palazzo Madama poco fa dai cronisti: in merito alla possibile espulsione dei “dissidenti” De Falco, Fattori, Nugnes e Mantero il figlio di Gianroberto dichiara «espulsione? Decideranno i probiviri M5s». (agg. di Niccolò Magnani)



NUGNES: “MI ASTERRÒ PER NON VOTARE LA FIDUCIA”

Continua la querelle in casa Movimento 5 Stelle sul dl Salvini. Il decreto sicurezza ha scaldato gli animi dei grillini, con i dissidenti chiamati in causa dalle dichiarazioni del sottosegretario Buffagni, che ha criticato aspramente il senatore De Falco. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, Gianluigi Paragone ha sottolineato: “Un voto di segno ostile alla fiducia li metterebbe in una posizione di estraneità alla maggioranza e poi dovrebbero prendere decisioni conseguenti e se invece di votare, come sembra, usciranno dall’Aula è un segnale politico che comunque dovranno spiegare”. Nicola Morra ha risposto così alle parole di Buffagni: “Non le commento ma non sono minacce rivolte ai senatori dissidenti”. Paola Nugnes lasciando Palazzo Madama ha infine affermato: “Io ho fiducia nel governo ma, poiché questa mi è chiesta su questo decreto, mi asterrò dal dare il voto, perché io voterei contro questo decreto”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PD ALL’ATTACCO

Decreto sicurezza, i dissidenti del Movimento 5 Stelle minacciano la tenuta dell’esecutivo di Giuseppe Conte: pronta la fiducia per il dl Salvini. Nelle ultime ore si è dibattuto molto sulla fronda grillina sul provvedimento voluto fortemente dal ministro dell’Interno, con alcuni pentastellati pronti a votare gli emendamenti dell’opposizione. E il Partito Democratico parte alla carica, ecco le parole del capogruppo Andrea Marcucci: “La crisi tra M5S e Lega è ufficialmente aperta. Il governo mette la fiducia sul decreto sicurezza perchè ha paura dei nostri voti segreti. Di Maio si fa asfaltare di nuovo da Salvini, e minaccia l’espulsione dei dissidenti #decretoclandestinità”. Queste, invece, le parole di Tommaso Ederoclite: “Il governo metterà la fiducia sul #DecretoSicurezza. Hanno già minacciato chi non voterà a favore dicendo che sarà espulso. Intanto è partita la gogna mediatica, “lo fanno per soldi”. #DeFalco, quello di “salga al bordo cazzo”, è tra quelli che “lo fa per soldi””. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GOVERNO BLINDA DL SALVINI

Nervi tesi in casa Movimento 5 Stelle sul dl Salvini, è arrivata la replica di Gregorio De Falco alle dichiarazioni di Stefano Buffagni. Ecco le parole del capitano: “La replica non esiste: io ho sempre assunto su di me le responsabilità del mio ruolo in ogni momento, ma queste non le decide Buffagni”. “Non commento queste sciocchezze, non voglio scendere a quei livelli. Se mi dimetterò? Ripeto: non scendo a commentare quelle sciocchezze di quel genere lì per rispetto della mia storia, del mio nome e del futuro che deve avere la dialettica politica” sottolinea De Falco, che aggiunge: “Perché nessuno entra nel merito, Buffagni cosa ha detto a quel proposito? Io non ho presentato ottanta emendamenti, questi parlano con superficialità”. E sottolinea a Radio Capital: “Spero che il provvedimento in aula possa essere migliorato: in caso di fiducia, valuterò la situazione: in tal caso, la fiducia non si pone sul decreto ma sul governo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

FATTORI: “ESPULSIONI? SAREBBE DEBOLEZZA”

Quel “zero sconti” ai dissidenti M5s sta agitando e non poco la maggioranza, ovviamente di area grillina: il Decreto Sicurezza, sebbene ancora non vi sia la certezza annunciata ufficialmente dal Governo, avrà il suo voto di fiducia se non proprio su tutti gli emendamenti almeno sul voto finale più importante. Dopo il diktat di Buffagli contro il “capostipite” dei dissidenti De Falco, replica stizzita un’altra ribelle come Elena Fattori: «I grandi imperi sono finiti quando si sono costruiti i grandi muri. Se il M5S si blinda si fa male da solo, perché il M5s è sempre stato una fucina di idee e di contributi sul merito», spiega la senatrice in merito alle possibili espulsioni della Casaleggio Associati contro i dissidenti. «Una cosa che non si capisce è che il M5s non è fatto dai suoi leader, ma dal suo popolo – ha poi spiegato ancora la Fattori davanti al Parlamento – . Siamo tutti a termine, anche di Maio lo è, fra 4 anni scadono i due mandati e andremo via. Il popolo 5 stelle è sempre lo stesso e si aspetta che noi facciamo le cose, se non riuscissimo a farle il popolo 5 stelle darà fiducia a qualcun altro. Si possono fare i muri che si vogliono, ma l’esigenza del cambiamento del popolo 5 Stelle», riporta l’Ansa. (agg. di Niccolò Magnani)

DECRETO SICUREZZA: CI SARÀ IL VOTO DI FIDUCIA

Decreto sicurezza, governo mette la fiducia sul provvedimento firmato dal ministro dell’interno Matteo Salvini: l’indiscrezione arriva da fonti del Movimento 5 Stelle, citate dalle agenzie di stampa. Il decreto è approdato oggi in aula al Senato ed è iniziata la discussione generale, l’esecutivo gialloverde ha deciso di porre la fiducia dopo la bagarre degli ultimi giorni. Alcuni “dissidenti” grillini infatti hanno evidenziato criticità contenute nel decreto e hanno annunciato di voler votare contro il dl Salvini. Il più battagliero è il senatore Gregorio De Falco, che si era augurato non venisse posta la fiducia e, come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, aveva espresso l’intenzione di votare alcuni emendamenti proposta da Partito Democratico, Liberi e Uguali e Forza Italia. “Se metteranno la fiducia, vedremo. Io confido molto nelle parole di Di Maio che ha detto che alcune correzioni al dl Sicurezza potranno essere decise in Aula”, aveva sottolineato.

M5S: “NESSUNO SCONTO AI DISSIDENTI”

E non ci sarà alcuno sconto per i dissidenti del Movimento 5 Stelle: la conferma arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Buffagni. Intervenuto a Radio Capital, l’esponente grillino ha sottolineato che se Gregorio De Falco non voterà il decreto “si assumerà le sue responsabilità, se non si ritrova nella maggioranza sono certo che si dimetterà e tornerà a fare il suo lavoro”. Buffagni ha poi aggiunto: “Se pensi che c’è un provvedimento con delle criticità ne discuti serenamente e non ti presenti non 80 emendamenti come se facessi parte dell’opposizione”. E tira una frecciatina al Carroccio: “Intendiamoci: è quello che sta facendo la Lega con il ddl anticorruzione, lo stesso giochino”. E conclude: “Io spesso alzo la mano e dico che non sono d’accordo, internamente è necessario fare valere le proprie esigenze, soprattutto perché veniamo da storie molto diverse noi e la Lega: ma non possiamo venire a sapere le cose dall’informazione, poi si creano i dissidenti”.