“L’alleanza, come ho spiegato, si basa sulla fiducia reciproca. Se iniziamo a pensare ai sondaggi, ai giornalisti, all’ancien régime che vuole farci litigare per farci cadere, allora finisce male. Sta a noi evitare che accada”. Parola di Gianfranco Giorgetti, numero due della Lega e probabilmente il più seriamente impegnato per evitare oltre che la caduta del governo anche quella delle banche e della credibilità del sistema Italia.



Ma chi c’è nell’ancien regime che vuole far litigare i gialloverdi? Renzi e Berlusconi, certo, ma non bastano. Il sistema mediatico tradizionalmente a trazione Pd? Vero, ma anch’esso oggi largamente insufficiente. Il presidente della Repubblica? Forse. Ma non si può dire.

A dirla tutta, le principali spallate vengono dalla dialettica interna grillina. Un esempio tra tutti è la vicenda della riforma della prescrizione. L’allievo di Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia Bonafede, spara sulla neoleghista ministro Bongiorno a palle incatenate: la riforma si farà, è il manifesto del giustizialismo pentastellato.



Ma veramente la pensa così anche l’avvocato Conte? E non un avvocato qualsiasi ma “l’avvocato di tutti gli italiani”, cioè di un popolo più che guardingo sul buon esito delle procedure di giustizia. Chissà quanti italiani pensano che sia una buona idea sospendere la prescrizione dopo il giudizio di primo grado, sapendo che ancora oggi si discutono nel nostro paese cause ultra decennali.

L’impressione è insomma che il governo sia veramente a rischio anche per problemi interni, ma probabilmente nel chiuso delle stanze e dei corridoi di Palazzo Chigi si sta saldando una alleanza tra outsider, Giorgetti e Conte, determinata a ricondurre la propaganda nell’ambito della ragione e piano piano imporsi col sussurro e con la cortese competenza ai più scomposti dioscuri.



Conte e Giorgetti. Attenti a quei due. Più che a quegli altri. Questi saranno certo meno scenografici, ma forse “quelli del popolo” la pensano proprio come loro.
E forse che loro reggano realmente il timone della barca è la migliore assicurazione sulla vita anche per i due giovani vicepremier.