Prosegue l’Ecofin a Bruxelles, dove vi é anche il ministro dell’economia, Giovanni Tria. Il titolare del Mef ha già parlato con la stampa, così come il commissario agli affari, Moscovici. Poco fa è invece intervenuto Valdis Dombrovskis, vicepresidente responsabile per l’Euro, che in merito ad una possibile procedura nei confronti dell’Italia, ha replicato dicendo: «È qualcosa che stiamo valutando». Quindi l’esponente dell’UE ha aggiunto: «I paesi dell’Eurorguppo hanno sostenuto l’approccio della Commissione. Ci sono ancora diversi giorni per l’Italia per fornire una risposta formale. Entro il 13 novembre devono fornire una risposta». Dombrovskis ha spiegato che la commissione europea resta aperta al dialogo e alla ricerca di una soluzione, invitando comunque il governo italiano ad una «correzione sostanziale della proposta di bilancio». La proposta della Commissione, ha proseguito il vicepresidente responsabile della moneta unica, era che l’Italia assicurasse un miglioramento dello 0.6% del deficit strutturale, «invece – ha aggiunto e concluso – la proposta arrivata è di peggioramento dello 0,8%. Si tratta di una deviazione molto considerevole». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BOTTA E RISPOSTA TRIA-MOSCOVICI

Secondo giorno di Ecofin in quel di Bruxelles. Presenti i ministri dell’economica dei vari paesi membri, fra cui il nostro Giovanni Tria. All’arrivo alla seduta odierna, il titolare del Mef è stato intercettato dai giornalisti presenti, a cui ha spiegato: «Il dialogo continuerà, certo abbiamo qualche disaccordo ma questo non vuol dire che non possiamo avere un dialogo costruttivo tra la Commissione Ue e l’Italia, è una cosa abituale tra i Paesi e la Commissione». Sulla risposta da dare all’Europa entro il 13 novembre, dopo le due lettere spedite, Tria ha aggiunto: «Dobbiamo spiegare alla Commissione, ma non posso anticipare ora la risposta». Sulla vicenda Italia è intervenuto anche Pierre Moscovici, commissario agli affari economici dell’Ue, che ha ammesso: «Ci aspettiamo una risposta forte e precisa da parte del governo italiano e i prossimi passi dipendono dalla qualità della risposta, la palla è nel campo dell’Italia da cui attendiamo una manovra rivista, e il primo punto è quindi averne una». Sulla deadline, invece, ha spiegato: «Il 13 novembre non è la fine del mondo ma solo un nuovo passo però una cosa è essere flessibili nell’interpretazione delle regole, un’altra è essere fuori dalle regole». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“NON CAMBIA LA MANOVRA”

Non cambia la manovra italiana prevista per il 2019, nonostante i continui avvisi della Commissione dell’Unione Europea. A ribadirlo per l’ennesima volta è il titolare del ministero dell’economia, Giovanni Tria, che nella riunione dell’Eurogruppo, in cui si è parlato soprattutto del caso Italia, ha spiegato: «La manovra del governo non cambia». Tria ha fatto sapere che entro il prossimo 13 novembre arriverà la replica all’ultima sollecitazione dell’UE, ma le cifre della legge di bilancio resteranno quelle già note a tutti. «Ho illustrato la manovra – ha proseguito, come riporta l’edizione online di Sky Tg24 i dati e la strategia e l’Eurogruppo ha preso atto, il dialogo sarà con la Commissione che è il nostro interlocutore in questa fase. Noi risponderemo alla Commissione entro i termini prestabiliti, quindi non c’è né scontro né compromesso. In ogni caso la manovra non cambia». Secondo Tria, lo spread calerà quando la strategia dell’Italia «sarà meglio compresa, quando spiegheremo meglio le nostre cifre e la nostra strategia. E forse dopo il dialogo con la Commissione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA REPLICA DI SALVINI

Lo avevamo “chiamato” e puntuale è giunto l’attacco di Matteo Salvini dopo le ennesime parole critiche del commissario Moscovici sulla Manovra italiana: a partire da una dichiarazione giunta davanti ai cronisti che suonava pressapoco così «Salvini non incarna ciò che amo, è un leader di estrema destra, alleato di Madame Le Pen, che rasenta continuamente il nazionalismo e la xenofobia, ma l’Italia resta una grande democrazia e auspico che resti tale», il Ministro degli Interni ha replica con forza su Twitter. «Salvini qua, Salvini là… Ma oltre ad insultarmi questo signore non ha nient’altro da fare??? Sono certo che in primavera i Popoli europei sapranno dargli una risposta molto chiara. Io nel frattempo vado avanti, alla faccia sua!», attacca il leader della Lega. Nel frattempo, se gli attacchi esterni non cessano, non è che la situazione “interna” alla maggiorana gialloverde sia molto più serena: dal Ddl Sicurezza fino al nodo prescrizione, nel prossime ore servirà un nuovo vertice Conte-Di Maio-Salvini per provare a fare fronte comune e tirare la volata alla Legge di Stabilità. (agg. di Niccolò Magnani)

SCONTRO MOSCOVICI-CONTE

Lo scontro a distanza tra il Commissario Moscovici e il Premier Conte è tutt’altro che “diplomatico” nonostante i due siano al primo vero scontro personale nell’immenso mare magnum della Manovra italiana: «Gli italiani non possono fare quello che vogliono», apre le danze il Commissario agli Affari Europei, con il Presidente del Consiglio che non gradisce per nulla e dall’Algeria prova a replicare «siano più cauti a Bruxelles, non voglio nemmeno pensare che la Commissione si lasci condizionare da argomenti di carattere politico». E terzo “punto” della disfida riappare in Moscovici che in maniera poco “garbata” a livello istituzionale liquida il Premier italiano con «Il mio interlocutore si chiama Giovanni Tria. Sono persuaso che Tria abbia compreso che è necessario che l’Italia resti nelle regole e agisca nel quadro di queste regole, anche se sta a lui dirlo». La possibilità che Salvini e Di Maio “replichino” a loro volta contro Moscovici è cosa alquanto probabile, se non certa.. (agg. di Niccolò Magnani)

AUSTRIA: “ITALIA RISPETTI LE REGOLE”

La tensione sulla Manovra italiana in Europa è tutt’altro che “rasserenata” dai tentativi di Moscovici e Dombrovskis di “correggere” la legge di stabilità del Governo Conte: dall’Austria, ad esempio, arriva una nuova stilettata contro il nostro esecutivo tramite il Ministro delle Finanze di Vienna, Hartwig Loeger poco prima dell’inizio dell’Eurogruppo. «La nostra posizione sulla manovra italiana è stata chiara sin dall’inizio, ci aspettiamo che le regole siano rispettate poiché nell’Ue c’è bisogno di un approccio equo e comune a queste regole», spiega il collaboratore di Kurz che poi specifica ancora «Spero che oggi il ministro Tria mi dia informazioni ulteriori e «forse si possa capire il pensiero dell’Italia». Il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno invece prova a tessere una posizione più “equidistante” possibile tra tutte le anime esagitate in Ue: «L’Italia deve presentare una nuova bozza di bilancio, che aspettiamo sperando che il Paese sarà in grado di fare passi per portare questa in linea con le regole di bilancio Ue. Siamo nel processo di ottenere una risposta da parte del governo italiano», spiega Centeno ai cronisti, prima di concludere «ci aspettiamo un dibattito costruttivo. Oggi ci sarà una discussione sulla manovra italiana, ma non prenderemo nessuna decisione». (agg. di Niccolò Magnani)

LE “CORREZIONI” UE

Ennesimo giorno dello scontro perpetuo a distanza, con tanto di fuoco di fila incrociato, tra il Governo italiano e l’Unione Europea, segnatamente i Commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici. In particolar modo l’es Ministro delle Finanze francesi, dopo l’intervista rilasciata dal Financial Times da Luigi Di Maio, ha ricordato ancora una volta che il nostro Paese è tenuto al rispetto delle regole, mentre il suo collega ex Primo Ministro della Lettonia ci è andato giù in maniera dura, spiegando che la Manovra presentata dall’esecutivo gialloblu necessita di una “correzione considerevole”. Ad ogni modo, è però lo stesso Moscovici a usare non solo il cosiddetto bastone ma pure ala carota dato che il Commissario Europeo agli Affari Economici ha pure aggiunto che la parola “punire” non fa parte del suo vocabolario e che “le sanzioni sono la soluzione peggiore”. Dunque, come ha ammesso il diretto interessato, ci sono sempre delle vie d’uscita tanto che Moscovici sembra immaginare che vi possa essere in extremis un accordo prima della deadline del 13 novembre, quando l’Italia dovrà ripresentare la Manovra, auspicabilmente corretta, ai vertici europei. (agg. R. G. Flore)

MOSCOVICI, “L’ITALIA RISPETTI LE REGOLE”

Dombrovskis e Moscovici hanno preso posizione sulla manovra italiana, con Di Maio che ha invece parlato di “ricetta per tutti i paesi Ue”. Ma la polemica non si placa, servirà un lungo dialogo tra le parti per trovare l’intesa. “L’Italia rispetti le regole”, il monito del commissario francese, con Roberto Gualtieri del Partito Democratico che ha sottolineato: “Questa manovra non solo è negativa nella sua composizione, ma si configura sempre più come l’anticamera di un ritorno all’austerità”, le parole del presidente della commissione economica dell’Europarlamento ai microfoni di Repubblica. Prosegue l’esponente dem: “L’Italia sarebbe il primo Paese a finire sotto la procedura per debito introdotto dal Six Pack, accettato da Berlusconi e dalla Lega nel 2011 col voto contrario del Pd, che prevede il taglio del 5 per cento della quota eccedente al 60 per cento nel rapporto debito-Pil”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

IL COMMENTO DI BOERI

Una manovra “maschilista”, così Tito Boeri ha definito la legge di bilancio del governo M5s-Lega. Il presidente dell’Inps, intervenendo a Bologna al convegno “Le donne nell’Istituto, ieri, oggi, domani”, ha dichiarato che c’è «un segnale di maschilismo anche in questa legge di bilancio». Lo sostiene – riporta il Corriere della Sera – perché «manteniamo le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne» e «non rifinanzia il congedo di paternità che era uno strumento molto importante per promuovere un’uguaglianza di opportunità». Quindi, per il presidente dell’Istituto di previdenza Tito Boeri, sono due i segnali all’interno della manovra che tradirebbero un trattamento non equo tra i due sessi: da un lato il perdurare della differenza di età di pensionamento tra uomini e donne, dall’altro il mancato rifinanziamento del congedo per la paternità. (agg. di Silvana Palazzo)

DOMBROVSKIS: “SERVE CORREZIONE CONSIDEREVOLE”

Dopo l’intervista di Luigi Di Maio al Financial Times, arrivano le replica dall’Ue. Pochi minuti fa è giunto il commento del vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, che ha evidenziato: “L’Unione Europea è impegnata in una discussione con l’Italia, speriamo di raggiungere un risultato costruttivo: c’è qualche margine ma vale la pena notare che il bilancio italiano devia in misura considerevole dalle regole” e sottolinea che è necessaria “una correzione considerevole”. Oggi ci sarà la discussione all’Eurogruppo sulla manovra italiana, con il responsabile degli Affari economici Pierre Moscovici che ha aggiunto di non augurarsi di arrivare “a una sanzione, che sarebbe la soluzione peggiore”. Lo stesso Moscovici, parlando dei rischi possibili, aveva evidenziato France Info di essere a favore di “un dialogo ininterrotto, continuo e vigoroso” con il nostro Paese, con le sanzioni che rappresentano “la peggiore delle vie di uscita”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DI MAIO: “RIDUZIONE DEBITO CON MANOVRA ESPANSIVA”

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria è atteso in Europa, vertice chiave per la manovra e per i rapporti tra il governo italiano e le istituzioni europee. Luigi Di Maio ha sottolineato che a suo avviso l’Italia non sarà sanzionata, con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico che ha aggiunto: “Non scommettiamo sul fatto che l’Italia sia too big to fail. Crediamo di poter ridurre il debito pubblico ampiamente con una manovra espansiva”. Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha evidenziato ai microfoni del Financial Times che “è possibile cambiare le regole sull’austerità e gli investimenti, rafforzando l’Ue e la zona euro per fare del bene dal punto di vista dei diritti sociali”. Attesi aggiornamenti dall’Eurogruppo, con Tria che “vuole rendere meno costose le riforme”, sottolinea Il Giornale. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DI MAIO: “ITALIA NON SARA’ SANZIONATA”

Manovra, Luigi Di Maio: “Italia non sarà sanzionata”, lunga intervista del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ai microfono del Financial Times, con il testo che inizia il suo “viaggio” alla Camera. Dopo la bocciatura di Bruxelles, il governo italiano ha deciso di andare avanti per la sua strada e il vice premier in quota Movimento 5 Stelle ha evidenziato che “potrà diventare una ricetta per tutti gli altri paesi”. A proposito delle sanzioni Di Maio ha affermato di credere che “l’Italia non sarà colpita, la procedura sarà avviata ma ci sarà una fase di dialogo: crediamo di poter ampiamente ridurre il debito pubblico con una manovra espansiva”. Il leader pentastellato ha sottolineato che lo spread calerà “quando gli investitori capiranno che l’Italia non ha alcuna intenzione di uscire dall’Eurozona”. Di Maio poi ha brevemente commentato la politica di Donald Trump negli Usa: “L’economia americana sta crescendo del 4% grazie alle politiche espansive che tutti ritengono sbagliate – riporta Repubblica – aumento del deficit, taglio delle tasse e investimenti in infrastrutture”.

BARBARA LEZZI SUL REDDITO DI CITTADINANZA

Il confronto con l’Unione Europea non è l’unico tema per il governo Lega-Movimento 5 Stelle, che deve fare i conti con il reddito di cittadinanza e i dubbi del Carroccio sul provvedimento bandiera dei grillini. L’economista Armando Siri ha espresso le sue perplessità, ma i pentastellati non hanno alcuna intenzione di indietreggiare: intervistata da ½ h in più, il ministro per il Sud Barbara Lezzi ha affermato che il “reddito di cittadinanza sarà operativo entro gennaio. L’esponente M5s ha spiegato che vorrebbero “partire da febbraio-marzo 2019 con l’erogazione, speriamo sia possibile, noi stiamo lavorando giorno e notte”. Per quanto riguarda i fondi, la Lezzi ha evidenziato che verranno erogati “in base al quoziente familiare”, con il provvedimento che raggiungerà sei milioni e mezzo di persone. “Le risorse saranno sufficienti”, sottolinea, aggiungendo che “mai nessuno ha messo 9 miliardi di euro per i poveri, ne sono estremamente orgogliosa”.